2024-12-17
Tito Orlandi: «Sui vaccini i Lincei hanno fatto politica»
Lo studioso: «Non era compito dell’Accademia fare valutazioni su temi diversi da quelli scientifici. Anche il presidente aveva manifestato delle perplessità sul documento, ma lo ha fatto votare nonostante prendesse posizione contro le multe cancellate».Davanti all’esondare del pensiero unico vaccinista c’è chi dice «no». La «Dichiarazione sulla sanatoria delle vaccinazioni sull’obbligo vaccinale» emessa venerdì dalla prestigiosa Accademia dei Lincei, tempio della cultura italiana e istituzione scientifica fra le più antiche al mondo, è passata con un voto contrario: quello di Tito Orlandi, illustre studioso dell’Egitto tardo antico, professore emerito alla Sapienza e presidente dell’Unione accademica nazionale. Il documento in questione è invero sconcertante: da un lato per i toni perentori e allarmistici con cui l’Accademia attacca la decisione del governo di cancellare le multe agli over 50 non vaccinati, esprimendo «viva preoccupazione» per quella che definisce «sostanziale sanatoria» e denunciandone il «potenziale impatto diseducativo sui cittadini»; dall’altro per l’assertività con cui essa prende posizione a favore dei vaccini Covid e in particolare di quello a mRNA, di cui ricorda «l’indiscutibile efficacia clinica e la sicurezza», arrivando ad affermare che «a livello europeo ha salvato almeno 10 milioni di vite». In sintesi, dunque, secondo l’Accademia, in tema di vaccinazioni si dovrebbe obbligare e sanzionare - peraltro senza tener conto di tutte le evidenze scientifiche che stanno emergendo - con l’obiettivo di «educare» la popolazione.Professore perché ha espresso la sua contrarietà a questo documento? Premesso che l’Accademia, qualora lo ritenga necessario, è chiamata a dare delle consulenze alle autorità, la ragione per cui è stata prodotta la Dichiarazione rientra in tale ambito e da questo punto di vista è indiscutibile. Altra cosa però è avere dei dubbi sul suo contenuto: questo documento interviene sull’opportunità di cancellare le multe ma, a mio avviso, l’Accademia non è chiamata a dare consulenze di tipo politico, bensì scientifico. Individuando un contenuto politico, io mi sono opposto. Oltre al mio voto contrario c’è stato anche un astenuto.A conferma di questa sua interpretazione, nel testo l’Accademia si spinge fino a chiedere un «ripensamento» del governo su quella che chiama «scelta discutibile». In queste situazioni è difficile distinguere il puramente politico dal puramente scientifico ma a mio giudizio qui è prevalso il punto di vista politico e ho ritenuto che non fosse compito dell’Accademia entrare in queste cose, anche nel rispetto della sua tradizione.Peraltro, nel sottoporci il documento il presidente ha detto che anche lui inizialmente aveva visto una prevalenza politica, ma che poi si è reso conto che la parte scientifica era preminente e che quindi poteva essere messo in votazione.E sulle affermazioni di carattere scientifico in merito vaccini che cosa pensa? A questo punto siamo tutti consci dei due punti di vista scientifici che ci sono sulla materia: da una parte la visione, che fu anche del grande premio Nobel Luc Montagnier, il quale aveva subito espresso dei dubbi, e dall’altra quella sostenuta da una vasta letteratura. Adesso peraltro c’è una vasta letteratura a supporto di entrambe le posizioni. Il problema è che c’è una parte che non vuole concedere il marchio di scientificità all’altra. Ed è un peccato perché questo atteggiamento impedisce il dialogo, e non solo su questo tema.Su proposta o iniziativa di chi è stata stilata questa Dichiarazione? L’Accademia dei Lincei è suddivisa in due classi - la classe di scienze fisiche, matematiche e naturali e la classe di scienze morali, storiche e filologiche - e questo documento è stato approvato in prima istanza dalla classe di scienze fisiche, la quale ha quindi chiesto che venisse posto all’ordine del giorno della seduta detta «a classi riunite». Non so come sia stato formulato in sede di classe di scienze fisiche ma va detto che la Dichiarazione è stata messa ai voti nella «varie ed eventuali» e ci è stata presentata all’inizio della seduta comune.Da chi era formata l’assemblea che ha votato? Dai cosiddetti «soci nazionali» dell’Accademia dei Lincei (ci sono anche i «soci corrispondenti», che per cooptazione poi diventano soci nazionali, ndr). Saremmo stati una sessantina su circa duecento.All’articolo 1 della missione dell’Accademia si dice che essa «ha lo scopo di promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni». Ora: nella Dichiarazione in questione si ribadisce «l’indiscutibile efficacia e la sicurezza» dei vaccini Covid, nonostante siano emerse in questi mesi evidenze scientifiche che dimostrano il contrario, per ammissione degli stessi produttori. Secondo lei per quale motivo è stata assunta questa posizione? Non posso e non voglio entrare nelle questioni scientifiche ma da studioso della storia culturale mi è parso chiaro che negli ultimi tempi stia in generale prevalendo - e l’Accademia non può che essere lo specchio di una certa realtà del mondo circostante - una concezione della scienza che io non approvo, ma che è ampiamente condivisa sia dagli scienziati delle scienze dure, che dai membri della classe di scienze morale.Si nota appunto un misterioso allineamento generale sul tema: tuttora sembra non si possa parlare degli errori commessi nella gestione pandemica, a cominciare dalle misure coercitive per spingere l’assunzione un prodotto che non evitava il contagio. La parte per così dire «affezionata» a questo vaccino - che poi è più una medicina che un vaccino - nega assolutamente che ci siano stati degli errori in una situazione di «emergenza» - definizione anche questa discutibile - in cui si cerca di fare il meglio dato il contesto; ebbene, secondo questo punto di vista il meglio è stato obbligare ad assumere questo «vaccino». Sul fatto che avesse degli effetti contrari, poi, la grande maggioranza invoca il numero totale di vaccini inoculati e la scarsità di effetti avversi. E qui si potrebbe obiettare che questi effetti non sono stati misurati e che per questo tipo di inoculazione bisognerà aspettare parecchio tempo per valutare. Ricordo tutto ciò perché sarebbe importante soppesare e confrontare le posizioni.La mancanza di dialettica fa male sia alla scienza che alla cultura È un problema: studiosi come Giovanni Frajese o Franco Battaglia hanno proposto e cercato questo dialogo nelle rispettive discipline, ma sono stati respinti come non degni di avere un colloquio. Questo mi ha sorpreso. Va precisato che ciò è avvenuto in seno alla classe di scienze fisiche, ma che nella classe di scienze morali la discussione, anche accesa, c’è.Come considerare la volontà di obbligare e sanzionare, con pretesti educativi, che emerge chiaramente dal documento? Il contenuto del documento non suscita sorpresa, poiché richiama qualcosa che è stato ampiamente detto e ripetuto. Quello che fa meraviglia è che esca, così come è uscito, dall’Accademia dei Lincei.Questo perché l’ideologia vaccinista ha contagiato anche le menti dei suoi colleghi oppure perché su tutto pesa la scarsa indipendenza delle istituzioni accademiche? Ma questa che lei chiama «ideologia» in qualche modo nasce nell’Accademia! Molti suoi membri continuano a lavorare attivamente nel loro settore con rapporti molto stretti e precisi con istituti, laboratori e gruppi; quindi, non c’è una suddivisione ma una continua collaborazione, che poi porta alle conseguenze di cui si diceva.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.