2019-01-24
Thales in manovra sui soci per scipparci Vitrociset
L'azienda specializzata in sistemi di sorveglianza delle nostre istituzioni e cybersicurezza militare è congelata dopo la prelazione di Leonardo e il colosso francese punta alla società offshore su cui non vale il golden power. Provocazione o mossa strategica?Tra gli addetti ai lavori c'è chi la definisce una provocazione, ma sta di fatto che l'interessamento della francese Thales sulla Croci International degli eredi della famiglia Crociani sta creando non pochi malumori nel mondo della Difesa. Perché significherebbe per la Francia controllare la nostra azienda gioiello Vitrociset, specializzata in sistemi di sorveglianza delle nostre istituzioni e cybersicurezza militare. Provocazione o meno, quella di Thales è una manovra che potrebbe andare in porto, data la totale mancanza di certezze sul destino di questa azienda strategica. Del resto le società straniere non sono soggette al golden power, così la ragnatela di società estere, tra Olanda e British Virgin Island, che le eredi del conte Camillo hanno costruito dagli anni Settanta a oggi, rischia di rivelarsi un piede di porco a favore dei francesi . E lo stato italiano non potrebbe opporre resistenze. D'altra parte la situazione di Vitrociset è ormai in stallo da quasi due anni. Lo ha raccontato anche Michele Arnese su Starmag la scorsa settimana, spiegando dell'incertezza che gravita intorno a una realtà che opera in vari settori: difesa, sicurezza, spazio, servizi al traffico aereo con appalti di ministeri (Difesa, Interno, Esteri), organizzazioni internazionali (Nato), agenzie europee (Esa), aziende (Lockeed Martin per l'F 35, Unicredit, Enav), forze armate e forze di polizia. Nel 2017 ci fu l'offerta dell'imprenditore abruzzese Antonio Di Murro, ma non andrò in porto. Anzi dopo le prime notizie comparse sui giornali, Camilla Crociani de Bourbon, figlia di Edoarda e dell'ex presidente di Finmeccanica, Camillo Crociani, si affrettò subito a spiegare che la proposta di cessione era in atto ma non che non era stato chiuso alcun affare. Ne è passata molta di acqua sotto i ponti. Nell'ultimo anno si è parlato di un'offerta della Fincantieri di Giuseppe Bono poi superata da un'altra da parte di Leonardo, che mantiene una piccola quota e il diritto di prelazione sull'acquisto della società: si era parlato di un offerta di circa 60 milioni di euro. Ma l'azienda amministrata da Alessandro Profumo, che doveva chiudere l'accordo prima di Natale, sta ancora alla finestra. Per di più nelle ultime settimane sono emersi i soliti scontri all'interno della famiglia del conte Crociani. Anzi, secondo il Fatto Quotidiano, «la società romana ha chiesto a Leonardo di posticipare il perfezionamento dell'operazione che normalmente si sarebbe dovuta concludere prima di Natale 2018». E il motivo altro non sarebbe che «due richieste di misure cautelari avanzate da Claudio Crociani, figlio di primo letto dell'ex patron di Vitrociset, e dal gruppo Mer Mec, che l'8 agosto del 2018, insieme a Fincantieri, aveva presentato l'offerta d'acquisto dell'azienda attiva nell'informatica e nell'alta tecnologia per la difesa, la sicurezza e lo spazio». Insomma non c'è solo la Francia a farci la guerra, anche al nostro interno non siamo da meno. Del resto la disputa sull'acquisizione di Vitrociset da parte di Leonardo e Fincantieri riguarda il monopolio cyber in Italia. I governi di centro sinistra degli ultimi anni, anche tramite la nomina di Gianni De Gennaro a presidente di Leonardo, hanno voluto accentrare su quest'ultima tutta la commercializzazione e produzione del cyber militare. La politica dell'ex ministro dell'Interno Marco Minniti, che non ha mai nascosto di essere vicino agli Stati Uniti, è sempre stata quella di federare tutte le piccole aziende italiane sotto la bandiera di Leonardo. E a questo si aggiunge anche una tensione ormai decennale tra i rispettivi presidenti delle due aziende. De Gennaro e Giampiero Massolo vengono entrambi dal Dis, il nostro dipartimento sicurezza che coordina i servizi. De Gennaro fu sostituito proprio per fa posto a Massolo. Forse è il momento di fermare compatti l'avanzata francese.