Tel Aviv capitale dell'arte e del risparmio: un weekend in città costa solo 300 euro
- Fondata nel 1909 e potentemente trasformata – anche dal punto di vista architettonico – tra il 1930 e il 1950, la città abbaglia chi arriva. È, sotto tutti i punti di vista, una vetrina e un biglietto da visita di Israele e della sua diversità, come terra di libertà, di espressione libera per individui e famiglie.
- Da visitare a piedi, per perdersi nelle vie o nei mercati multiculturali, Tel Aviv è ricca di musei ma anche di locali e spiagge in cui divertirsi fino al calar del sole.
- Tre hotel da non perdere: lo storico The Drisco, nato dalle ceneri del The Jerusalem hotel, il rilassante Setai e il nuovo e moderno Opera con una piscina mozzafiato e vista sul mare.
Lo speciale contiene sei articoli e gallery fotografiche.
Negli ultimi due anni, di Tel Aviv si è parlato molto sui media internazionali essenzialmente per la decisione di Donald Trump di trasferire l'Ambasciata statunitense da lì a Gerusalemme, con il carico di polemiche che, non solo in America, i mainstream media hanno purtroppo riservato a questa scelta.
Eppure – discussioni strumentali a parte – ci sarebbero state e ci sarebbero tuttora almeno altre tre ragioni per riflettere su Tel Aviv: una ha a che fare con il suo destino e il suo stile di vita, potremmo dire con un suo connotato essenziale; le altre due, con altrettante storie di cronaca (sociale ed economica) che raccontano molto sulle sfide che Israele è chiamata ad affrontare.
Cominciamo dal primo aspetto. Inutile girarci intorno: è sufficiente una visita anche rapidissima a Tel Aviv per coglierne il carattere aperto, laico, di città aperta ventiquattr'ore su ventiquattro. Fondata nel 1909 e potentemente trasformata – anche dal punto di vista architettonico – tra il 1930 e il 1950, Tel Aviv letteralmente abbaglia chi arriva, grazie al mare, al dominio del bianco, alla luce e alle vetrate. È – sotto tutti i punti di vista: anche del divertimento, oltre che della cultura e del commercio – una vetrina e un biglietto da visita di Israele e della sua diversità, come terra di libertà, di espressione libera per individui e famiglie, in contrapposizione alle chiusure e al clima oppressivo che si percepisce in tanti altri luoghi del Medio Oriente.
Detto questo, ci sono due storie sociali da raccontare. La prima ha a che fare con il tema dell'immigrazione illegale (e non), e ci richiama a spettacoli non positivi e tutt'altro che risolti in numerose delle maggiori città italiane ed europee. Anche a Tel Aviv, si era posto il problema di migranti illegali che di fatto si erano sistemati – per così dire – nella stazione centrale dei bus, un edificio aperto nel 1993, poi largamente abbandonato e dal destino non fortunato. Per lungo tempo, si è assistito all'inevitabile innesco di violenze nell'area e a numerose proteste. La questione è stata affrontata con un mix di risposte: pugno duro rispetto all'immigrazione clandestina e illegale, fondi e risorse per programmi sociali e di inserimento, incentivi a partire. Ma c'è anche un aspetto in qualche misura più incoraggiante, con i lunghi corridoi e i numerosi piani della stazione che hanno via via preso una vita più ordinata ma comunque multicolore, variopinta, tra danzatori, artisti circensi, raduni di comunità (ad esempio, di filippini), facendo della zona un curioso e originale hub culturale. Sempre nella zona Sud di Tel Aviv, si segnala anche una rete di bar e caffè aperti da immigrati (specie di origine eritrea e sudanese), orientati soprattutto verso i loro connazionali, non di rado con richiami stilistici e di ambiente all'Africa, e offrendo anche la possibilità di seguire alla tv la Premier League inglese o la Champions League. Esperimenti non sempre facili, ma interessanti, di imprenditorialità, di reti sociali visibili e legali, assai preferibili alla clandestinità e all'illegalità. Di tutta evidenza, siamo lontanissimi dalla parte occidentale e scintillante di Tel Aviv, ma anche questo lato così diverso merita di essere raccontato.
La seconda storia è – insieme – sociale ed economica, e ha a che fare con le preoccupazioni e il dibattito molto forte suscitato dal prezzo alto delle case. Il fenomeno nasce dai significativi flussi di rientro in Israele di ebrei che erano vissuti all'estero, e che molto spesso – tornando o arrivando in Israele – hanno comprato un'abitazione, rimettendo in moto il mercato immobiliare (il che è evidentemente positivo), ma anche (effetto inevitabile) facendo lievitare il prezzo degli immobili. Indubbiamente, specie per i giovani (su cui già grava l'onere di un lungo servizio militare), questo si rivela un ostacolo importante quando si tratta di provare ad acquistare una casa. Da sinistra, molti polemizzano da anni, partendo da un problema vero ma spesso colpendo bersagli di comodo (il libero mercato, il presunto smantellamento dello stato sociale); da destra si risponde promettendo di aggredire i vincoli burocratici che rendono difficili le nuove costruzioni. Resta un dato di fatto, che è l'altra faccia della medaglia del successo di questa città: l'alto costo della vita, che fa di Tel Aviv (secondo una ricerca Mercer dell'estate scorso basata su diversi fattori: alloggio, trasporti, servizi) una delle città più care del Medio Oriente.
Daniele Capezzone
Come arrivare
«In Israele, per poter essere un realista devi credere nei miracoli» David Ben-Gurion
Tel Aviv è una città giovane. Capitale israeliana della finanza, degli affari e del divertimento, ha meno di un secolo di vita. Una giovinezza che si fa ancora più evidente se si pensa ai 3.000 anni di storia di Gerusalemme. Da Jaffa - la parte più antica di Tel Aviv - un labirinto di vicoli dove ristoranti, bar e gallerie d'arte convivono con chiese secolari, moschee e torri dell'orologio alle spiagge dove sempre più turisti amano passare l'estate passando per Rothschild Boulevard, il viale alberato che rappresenta la spina dorsale della città dove è possibile ammirare la famosa architettura Bauhaus, Tel Aviv è un concentrato di vita. Il motto della città è uno solo: «Jerusalem prays, Tel Aviv plays» (Gerusalemme prega, Tel Aviv si diverte).
Raggiungere Tel Aviv è diventato sempre più semplice. Dal 2008, a seguito di un accordo tra il Ministero degli Interni, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero del Turismo d'Israele a tutti i cittadini italiani che si recano a Israele è richiesta soltanto la compilazione del modulo 17L che può poi essere utilizzato per il rimborso Iva. La temperatura sempre mite rende Tel Aviv - e più in generale Israele - una meta ideale in ogni momento dell'anno.
Il mezzo più comodo e veloce per raggiungere la città è senza dubbio l'aereo. La compagnia EasyJet ha recentemente inaugurato due nuove tratte dirette a Tel Aviv, da Venezia e Napoli, in aggiunta alla già attiva Milano Malpensa. Parte invece da Milano Orio al Serio, la compagnia Ryanair che offre un volo andata/ritorno per Tel Aviv Ben Gurion a meno di 100 euro a persona.
Una volta raggiunto l'aeroporto di Tel Aviv, il metodo più veloce per arrivare in centro città è prendere un treno, al costo di 3.50 euro. Occorrono solo 21 minuti per arrivare, come per un taxi che però potrebbe costarvi fino a 39 euro. Per spostarsi durante il soggiorno vi consigliamo invece di affidarvi ad autobus e minibus.
Prestate particolare attenzione il sabato, perché in quel giorno non ci sono mezzi pubblici regolari a Tel Aviv.
Mariella Baroli
Cosa vedere
Tel Aviv è una città dalle mille sfaccettature. Una città da visitare a piedi, perdendosi per le stradine e fermandosi in bar e negozi.
La prima meta da esplorare è senza dubbio Jaffa, la parte più antica della città. In questo labirinto di vicoli non dimenticate di fare visita al museo d'arte Ilana Goor, inaugurato nel 1995 dall'artista che gli dà il nome, e del vivace mercato delle pulci organizzato su una scogliere che sporge sull'oceano.
Andate poi alla scoperta della meravigliosa fontana con i segni dello zodiaco e fermatevi sulla terrazza panoramica per esprimere un desiderio. Leggenda narra che se si sale sul ponte, si appoggiano le mani sul proprio segno zodiacale e si esprime un desiderio guardando il mare, questo si avveri.
Infine se siete amanti della moda, andate a fare una visita a Maskit, la prima casa di moda fondata a Israele. Se tutto questo camminare vi ha messo fame, recatevi al più famoso mercato di Tel Aviv, attivo tutti i giorni della settimana (a eccezione del sabato). Il Carmel Market copre l'intera via HaCarmel e offre cibo per tutti i gusti. Dai dolci tipici del luogo, alle olive passando per un dissetante succo di melograno.
L'arte è un elemento molto importante per la città di Tel Aviv, è quindi impossibile non fare una visita al Museum of Art che ospita autori celebri come Van Gogh, Kandinsky e Chagall, per poi dedicare parte delle sue sale anche a fotografia, design e architettura. Continuate con una passeggiata per il quartiere di «White City» dove poter ammirare oltre 4.000 case in stile Bauhaus, costruite tra gli anni Venti e Quaranta. Per sapere di più di questo movimento architettonico, fate una visita al Bauhaus Center. Terminate il vostro percorso artistico nel quartiere di Florentin, una vera e propria galleria all'aperto ricca di murales e capolavori technicolor. Tenete gli occhi bene aperti e potreste anche trovare un originale di Bansky.
È impossibile fare una visita a Tel Aviv senza vedere le sue meravigliose spiagge. Gordon Beach è la più glam, mentre Banana Beach è la più amata da chi vuole un luogo tranquillo e rilassante. Hilton Beach è il luogo d'incontro della comunità Lgbt, mentre Dolphinarium Beach è famosa per le sue lezioni di surf. Passeggiate per il lungomare durante il tramonto con un drink in mano e lasciatevi sedurre dai colori della città.
Per un pranzo diverso dal solito - ovviamente a base di humus acquistato nella panetteria più famosa della città, Abufalia - recatevi al parco HaYarkon. Il «central park» di Tel Aviv offre un parco acquatico, un centro sportivo con una parete da arrampicata e uno skate park, giardini con 3.500 specie di piante esotiche, un santuario degli uccelli e due sale da concerto.
Mariella Baroli
The Drisco
Fondato nel 1866, oggi The Drisco è un simbolo storico che si distingue per affreschi unici risalenti ai suoi albori quando era conosciuto come The Jerusalem Hotel e appartiene al gruppo The Leading Hotels of the World.
Meravigliosamente restaurato in uno dei quartieri più belli della città, occupa l'edificio storico costruito dai fratelli Drisco nel 1866. L'hotel è situato nel cuore della colonia germano-americana. Immerso nell'eleganza di un'epoca passata e nella raffinatezza fin de siècle intrisa di lusso moderno, l'hotel è diventato un dinamico punto di riferimento sia per viaggiatori internazionali che cittadini locali. Due i ristoranti, il George & John, che propone piatti moderni di ispirazione israeliana, preparati con tecniche di cottura uniche come l'affumicatura, la grigliatura, la marinatura e l'uso di prodotti locali e il tranquillo ristorante con patio serve la prima colazione e spuntini leggeri.
L'hotel si anima nell'elegante bar della hall, dove una selezione di cocktail e spuntini stuzzica gli ospiti fino a tarda sera.
Tra i particolari che fanno di questa residenza una vera e propria meta per gli appassionati d'arte, la presenza un murale dipinto a mano risalente a cento anni fa davvero unico.
Dove: 4-6 Auerbach Street, 6811910 Tel Aviv, Israel
The Setai
Autentico. Sofisticato. Accogliente. Un'oasi di relax in una città sempre più frenetica.
Situato nel cuore dell'antica città portuale di Giaffa, The Setai Tel Aviv è antico quanto l'area che lo circonda.
L'hotel fonde tutta la storia e la tradizione di Giaffa con i sontuosi simboli di una metropoli moderna. Questa lussuosa proprietà, inserita nella collezione Lhw, comprende cinque edifici dell'antica prigione storica ottomana e della stazione di polizia, trasformati con tocchi contemporanei e ristrutturazioni classiche. Corridoi in marmo e pietra collegano gli edifici e convergono in una corte centrale.
Particolari architettonici originali e lavorazioni in pietra si integrano armoniosamente con accenti moderni nella ristrutturata spa con hammam turco e nella piscina panoramica a sfioro affacciata sull'intero skyline di Tel Aviv, per viste mozzafiato dall'alba al tramonto.
Da provare anche il ristorante dell'hotel: optate per un tavolo nella hall o nel patio all'aperto e gustatevi, oltre alla prima colazione israeliana, pranzo e cena preparati con ingredienti di stagione.
Dove: David Raziel 22, 6802919 Tel Aviv, Israel
Opera hotel, la nuova apertura con una piscina con vista mozzafiato
Opera Tel Aviv è uno dei nuovi arrivati del gruppo Leading. Da poco aperto, questo boutique hotel è situato nella piazza Herbert Samuel e vanta un totale di 59 camere (sulle 111 disponibili nei prossimi anni). Il suo stile contemporaneo si adatta perfettamente al quartiere «White City» e mira a ridefinire l'esperienza di ospitalità urbana. L'albergo si affaccia sulla costa e offre un'ampia infinity all'aperto, oltre a palestra, bar, ristornante e una business lounge dedicata a turisti e locals.
Opera Tel Aviv è nato per volere del gruppo di hotellerie di lusso Herbert Samuel che vanta altre strutture a Gerusalemme e nel Mar Morto. Opera è frutto della ristrutturazione di una torre commerciale costruita a Tel Aviv negli anni Ottanta.
Situato a 5 minuti a piedi da luoghi d'interesse come Spiaggia di Geula, Frishman Beach e Ben Yehuda Street, questo hotel vanta una buona posizione in zona Tel Aviv Promenade. Gordon Beach e Mecato del Carmelo si trovano ugualmente a meno di 15 minuti di distanza.
Dove: 1 Allenby Street, 6332101 Tel Aviv, Israel
Mariella Baroli





