
La contromossa annunciata dai difensori delle Organizzazioni non governative: misure illegittime da parte dell’esecutivo, siamo disposti alla guerra col Viminale.La guerra all’attività delle Ong sul Mediterraneo potrebbe costare al governo italiano e al ministero dell’Interno conseguenze pesanti sotto il profilo giudiziario, con processi e possibili condanne che potrebbero sconfinare ben oltre il perimetro della giustizia amministrativa. I processi che vedono imputato Matteo Salvini per la sua attività quando era al Viminale potrebbero così moltiplicarsi. A farlo presente con un intervento che, pur non avendo il tono dell’avvertimento, è comunque piuttosto chiaro, Fulvio Vassallo Paleologo, avvocato molto attivo sul fronte della difesa dei migranti e dei richiedenti asilo, battaglia che lo porta a collaborare con varie realtà.Ed è infatti proprio scrivendo sulla rivista di una di queste organizzazioni, l’Adif – acronimo di Associazione diritti e frontiere - che il giurista ha evidenziato come l’atteggiamento più restrittivo sull’immigrazione annunciato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è destinato ad avere ripercussioni. «Se il Viminale procederà con altri atti amministrativi nella “guerra” contro le Ong e contro i soccorsi umanitari in acque internazionali», ha scritto Vassallo Paleologo, ripreso anche dall’agenzia Agi, «ci sarà molto lavoro non solo per i giudici amministrativi ma anche per i tribunali penali e per le Corti internazionali, che già hanno sanzionato decisioni di governi precedenti che hanno adottato misure di respingimento collettivo in mare e di trattenimento arbitrario negli hotspot».Più precisamente, a determinare delle possibili escalation processuali, secondo il giurista, potrebbero essere le sanzioni annunciate: «Sanzioni più efficaci, come quelle che promette il Viminale potrebbero arrivare non per le Ong, che rispettano il diritto internazionale, ma per le autorità di governo che lo violano sistematicamente». In effetti, non più tardi di giovedì scorso il ministro Piantedosi era stato piuttosto esplicito nel dichiarare le sue intenzioni: «A breve ci sarà un nuovo intervento amministrativo sulla questione immigrazione». Non sarà facile, considerando come in questo periodo perfino il cinema stia esaltando l’immagine delle Ong, come prova la recente uscita di Open Arms, film basato sulla storia vera di Oscar Camps, il suo fondatore.Tornando a Vassallo Paleologo, a colpire in negativo la sua attenzione sono state anche alcune ricostruzioni filtrate sui media sulle forme di «condizionamento» che le Ong avrebbero posto in essere con la loro attività, sulla quale alcuni non avrebbero escluso l’influenza persino di servizi segreti esteri. «Speriamo», ha scritto sulla rivista di Adif il giurista, «che finisca presto questo spaccio di notizie false come il ruolo di “condizionamento”». «È una menzogna», ha aggiunto, «che Ocean Viking abbia deciso di puntare sulla Francia per alimentare uno scontro politico. Per giorni le autorità italiane non rispondevano alle richieste di assegnazione di un porto sicuro».Il tono deciso dell’avvocato lascia immaginare che quel «molto lavoro non solo per i giudici amministrativi», di cui ha scritto, sia tutt’altro che improbabile. Tanto più che Vassallo Paleologo è voce molto autorevole nell’ambito delle organizzazioni che difendono i diritti dei migranti, essendo peraltro già stato nel consiglio direttivo di realtà come Asgi, acronimo di Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, la quale sul suo sito, già nell’home page, dichiara una collaborazione tutt’altro che secondaria: quella con la Open society di George Soros.
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