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Tamaro: «Da maestra vi dico che questa scuola non va»

Tamaro: «Da maestra vi dico che questa scuola non va»
Susanna Tamaro (Imagoeconomica)
La scrittrice, che ha fatto il concorso da docente elementare, boccia l’istruzione 4.0: «I bambini disimparano a pensare, inoltre da un lato sono spinti a performare e dall’altro sono trattati come “fragili” da tutelare. L’ideologia al potere uccide la fantasia».
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Dopo l’auto, Elkann smonta pure la Juve? Ma la sinistra urla solo per «Repubblica»
John Elkann (Getty Images)
I quotidiani progressisti servivano solo a coprire la ritirata dall’Italia. E visto il silenzio del Pd e di Landini mentre l’industria dell’auto moriva, l’operazione è riuscita. Poi si chiedono perché gli operai non li votino più.

John Elkann sta smantellando pezzo dopo pezzo quello che era il più grande impero industriale privato del Paese, portando le produzioni automobilistiche all’estero. Mentre a Pomigliano d’Arco si sospende la produzione della Panda e della Tonale, Stellantis - questo il nome assunto dopo la fusione con Peugeot e di cui l’erede di casa Agnelli è presidente - produce veicoli a marchi Fiat in Marocco, Serbia, Algeria, Polonia, per non parlare delle Jeep negli Usa. Ieri sera ha pure ricevuto un’offerta miliardaria per la Juve. Tuttavia, di fronte a questa fuga dall’Italia, la sinistra pare indifferente. Né il Pd né la Cgil hanno fatto un plissé leggendo il racconto dell’operaio che ha dovuto trasferirsi da Pomigliano a Kragujevac, 140 km da Belgrado ovvero 1.600 km da casa, per non finire in cassa integrazione. Eppure, sono un centinaio i dipendenti che hanno scelto di accettare l’offerta dell’azienda pur di poter contare su uno stipendio pieno. E zero commenti si sono registrati a sinistra quando la stessa Stellantis ha inviato una lettera ai fornitori italiani invitandoli a traslocare le loro aziende in Marocco, dove il gruppo ha avviato una fiorente attività producendo, tra le altre, la Topolino.

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La manovra della Fornero? 4 tasse
Elsa Fornero (Ansa)
Dopo averci fatto piangere da esponente del governo Monti, ora sforna idee da brivido: «Imposte su affitti e successioni, rimodulazione Iva e niente flat tax per gli autonomi».

Andrebbe insignita ad honorem del premio «Bocca di rosa» e non per il suo elegantissimo filo di rossetto che sottolinea il sorriso accennato tra lo sdegnoso e il cinico, ma perché, come le prefiche cantate da Fabrizio De Andrè, non potendo più dare cattivo esempio prova a dare buoni consigli. Che non paiono neanche tanto di qualità.

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Milano, centro storico stravolto con la Scia
Ansa
Il cantiere sequestrato in Brera rivela lo schema adottato per spingere i palazzi di lusso. Il gip: «Iter orientati da un ufficio parallelo di funzionari». Alcuni documenti cancellati.

Le scarcerazioni decise dal tribunale del Riesame alla fine dell’estate non hanno chiuso l’inchiesta sull’urbanistica milanese. Anzi. Il sequestro del cantiere di via Anfiteatro 7, nel cuore di Brera, mostra che l’indagine è entrata in una nuova fase. Meno centrata sui singoli episodi, ma più concentrata sui meccanismi amministrativi che hanno governato la trasformazione del centro storico negli anni delle giunte guidate da Giuseppe Sala.

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Fs aumenta gli investimenti e la puntualità
Stefano Donnarumma, ad di Fs
L’ad Stefano Donnarumma presenta le nuove strategie: pronti 18 miliardi per il 2025 e progetti per 177 miliardi fino al 2034. La flotta verrà rinnovata e si punterà su digitalizzazione della rete e apertura ai privati. Matteo Salvini rilancia i cantieri e il Ponte di Messina.

Investimenti per 18 miliardi nel 2025, 7 di questi solo per il Pnrr. Cifre senza precedenti per il gruppo Fs come spiegato dall’amministratore delegato Stefano Donnarumma ieri in occasione della presentazione del Piano strategico 2025-2029. «Questi risultati rappresentano le fondamenta della traiettoria di lungo periodo delineata nell’aggiornamento del Piano strategico, che prevede ulteriori investimenti per 177 miliardi di euro nel periodo 2026-2034. Il prossimo anno puntiamo a superare il target dei 18 miliardi», mentre per quanto riguarda gli obiettivi al 2029, nonostante una perdita iniziale pari a 200 milioni di euro nel 2024, restano gli stessi: «20 miliardi di euro di ricavi, 3,5 miliardi di euro di Ebitda e un risultato netto pari a 500 milioni di euro, coerenti con la traiettoria di crescita prevista per i prossimi anni», ha commentato presentandosi sul palco vestito da ferroviere per «trasmettere l’orgoglio e l’emozione di essere ferrovieri e italiani».

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