2024-09-22
«Tagli alle Ong contro gli sbarchi»
L’eurodeputato di Vox Jorge Buxadé: «L’immigrazione clandestina è illegale, bisogna ribadirlo I pm su Salvini? Una barbarie. La Ribera scelta perché sempre prona a Ursula».Pochi giorni fa l’eurodeputato spagnolo di Vox, Jorge Buxadé, ha presentato a Strasburgo «Dieci misure per sradicare l’islamismo dall’Europa e porre fine al terrorismo dei falsi rifugiati». Nato 49 anni fa a Barcellona, di professione avvocato dello Stato, già docente di diritto amministrativo all’Università internazionale della Catalogna, è al Parlamento europeo dal 2019 e dallo scorso luglio nell’ufficio di presidenza del gruppo Patrioti per l’Europa (Pfe), dopo essere stato vicepresidente dei Conservatori e riformisti (Ecr) di cui fa parte Fratelli d’Italia. È l’uomo forte di Santiago Abascal, leader del partito nazionalista di destra che a giugno ha raddoppiato il numero dei seggi ottenuti nelle precedenti elezioni europee. Nel suo intervento in Aula ha sottolineato che l’immigrazione massiva «non è né buona né inevitabile». Che cosa propone Vox?«Basta mentire, va detto che è illegale, quindi un crimine. Mette in pericolo la sopravvivenza dell’Europa, che deve reagire e mandare un messaggio al mondo. Nessuno che entri illegalmente nella Ue potrà più ricevere aiuti sociali, permessi di soggiorno. Se non si rispettano le nostre leggi, basta protezioni. E niente più aiuti ai Paesi che non fermano le partenze».Tra le misure indispensabili, indicate una lotta risoluta al traffico di esseri umani. Anche bloccando le Ong.«Ci vuole determinazione, nel contrastare con ogni mezzo queste forme di schiavismo. E impediamo alle organizzazioni non governative, ma che ricevono lauti finanziamenti, di essere complici degli scafisti. Il governo della Catalogna ha ammesso che da anni sovvenziona Open arms, nelle cui casse sono finiti più di mezzo milione di euro di denaro pubblico».Come giudica la richiesta di 6 anni di reclusione avanzata dai pm di Palermo per Matteo Salvini, accusato di aver sequestrato 147 migranti a bordo della Open arms? «Una barbaridad, una cosa assurda. Il principale dovere di un politico è difendere il proprio Paese, quindi le frontiere. A calpestare i diritti sono i trafficanti di esseri umani e le Ong loro complici».L’ultima vostra richiesta riguarda il mondo della comunicazione.«Sì, chiediamo che nella Ue non ricevano più contributi pubblici i giornali, le radio, le tv che non indicano identità, origine e nazionalità degli aggressori. Se un assassino è uno di noi, scrivono che è spagnolo; se è un rifugiato mettono “un giovane”. Questa indecenza deve finire».Parliamo di nomine. Vox è molto critico nei confronti di Teresa Ribera, scelta come vicepresidente oltre che commissario alla transizione verde e alla concorrenza. «La signora è stata uno dei peggiori ministri del governo Sánchez, che già non brilla per capacità dell’esecutivo. Ha promosso nel nostro Paese una legge sul cambio climatico unica al mondo che proibisce l’estrazione di gas, petrolio e ogni tipo di idrocarburo, pregiudicando lo sviluppo della Spagna. Ha accelerato il processo di smantellamento dell’energia nucleare, che ci garantiva il 20% dell’approvvigionamento. Ecco che cosa possiamo aspettarci dalla Ribera».Sarà un super commissario con grande influenza nella politica industriale europea.«Ma con scarse competenze, tant’è che la Spagna ha smesso di essere un’economia competitiva. In sei anni da ministro non si è mai incontrata con rappresentanti del mondo agricolo, né degli allevatori, eppure li ha colpevolizzati per il cambio climatico e penalizzati, imputando loro responsabilità nella logica green».Ursula von der Leyen l’ha voluta ad ogni costo.«Perché Ribera è una fedelissima di Sánchez, è un cane obbediente. A Bruxelles non metterà bastoni tra le ruote, non discuterà le scelte della Commissione, proseguirà nella linea del primo ministro che ha adottato la strategia di dire sempre “sì” alla von del Leyen. Per questo la Ue interferisce con le decisioni di Italia, di Ungheria, ma sulla Spagna tace».Com’è il rapporto di Vox con il nostro premier?«Giorgia Meloni è una di noi. Abbiamo cambiato gruppo politico ma resta sempre un’amica e un’alleata».