Il summit anti abusi del Vaticano ha deluso le vittime. E chi ha coperto i colpevoli è ancora al suo posto. Per il Pontefice il tempo è scaduto: o riprende con coraggio a fare pulizia o rischia di perdere credibilità.
Saltano per abusi pure Cox Huneeus e Ordenes Fernandez. Ma il New York Times critica il Pontefice: «L'omertà resta». Tutto andrà dimostrato nelle opportune sedi, però uno dei maggiori giornali degli Stati Uniti ne ha abbastanza per rimandare al mittente la lettera di Francesco.
A 40 giorni dal memoriale Viganò la Chiesa partorisce un comunicato anodino. Il caso dell'ex porporato verrà approfondito, ma la lobby gay resta un tabù. La Santa Sede comunque ammette che dal passato «potrebbero emergere scelte incoerenti». Gli abusi e la loro copertura «non possono essere più tollerati» e «un diverso trattamento per i vescovi che li hanno commessi o li hanno coperti rappresenta una forma di clericalismo mai più accettabile».
Il cardinale Gerhard Müller, ex prefetto della Dottrina della fede, ammette che fu Jorge Bergoglio a fermare le indagini per le accuse di abusi contro l'alto prelato britannico poi defunto. È la conferma di quanto sostenuto dall'ex nunzio sulle coperture offerte da Francesco. Non si sa quale sia stato il motivo per cui si sarebbero interrotte le indagini su Murphy-O'Connor, ma la lista di fatti da chiarire aumenta ancora.