2018-10-05
«Il Papa bloccò il caso Murphy-O’Connor»
Il cardinale Gerhard Müller, ex prefetto della Dottrina della fede, ammette che fu Jorge Bergoglio a fermare le indagini per le accuse di abusi contro l'alto prelato britannico poi defunto. È la conferma di quanto sostenuto dall'ex nunzio sulle coperture offerte da Francesco. Non si sa quale sia stato il motivo per cui si sarebbero interrotte le indagini su Murphy-O'Connor, ma la lista di fatti da chiarire aumenta ancora.Il cardinale Gerhard Müller, ex prefetto della Dottrina della fede, ha confermato al portale Lifesitenews che l'indagine sulle accuse di abuso rivolte al defunto cardinale Cormac Murphy-O'Connor non è stata completata a causa della mancata approvazione da parte del Papa. Maike Hickson e John Henry Westen, i due giornalisti di Lifesitenews, hanno scritto di aver incontrato il cardinale a Washington il giorno 2 ottobre a margine di una conferenza e di avergli chiesto se papa Francesco avesse effettivamente interrotto le indagini sul cardinale Murphy-O'Connor, scomparso nel 2017. Muller ha risposto di essere «legato dal segreto pontificio», poi ha aggiunto «che è necessaria l'approvazione del Papa per le indagini» su un cardinale. Quindi gli è stato chiesto «se almeno potesse confermare che l'indagine era stata bloccata, piuttosto che completata, e il cardinale ha risposto di sì».Questa notizia sembra confermare quanto lo stesso portale Web e il vaticanista italiano Marco Tosatti avevano ricostruito sulla base di alcune fonti anonime. Le accuse nei confronti di Murphy-O'Connor arrivano da una donna inglese che non le ha mai rese pubbliche e risalgono a un abuso che la stessa ha subito quando aveva 13 o 14 anni; vittima di un sacerdote, padre Michael Hill, condannato più volte dalla giustizia civile, la donna è rimasta in contatto per 15 anni con le autorità ecclesiastiche per far luce sul caso e nel 2000 avrebbe anche raggiunto un accordo con la diocesi di Brighton per l'abuso subito da padre Hill ricevendo 40.000 sterline. Nella sua testimonianza la vittima ha sempre asserito che quando fu abusata, oltre a Hill erano presenti altri sacerdoti, tra cui Murphy-O'Connor.La notizia della conferma della interruzione delle indagini rimanda anche alle circostanze in cui il Papa avrebbe chiesto di chiudere il fascicolo. Secondo la ricostruzione fatta da Tosatti, infatti, il protagonista sarebbe stato proprio il cardinale Müller interrotto nel bel mezzo di una messa celebrata nella cappella di Santa Monica, vicino alla sede della Congregazione per la dottrina della fede. Scrive il vaticanista: «il segretario (di Müller, ndr) scese dalla Congregazione con il cellulare, si avvicinò a Müller e disse al prefetto: “Il Papa vuole parlarle". “Gli hai detto che sto celebrando la Messa?". “Sì, ma dice che vuole parlarle ugualmente". Fu così che il cardinale andò in sacrestia e il Papa, di pessimo umore, gli diede alcuni ordini circa un dossier riguardante un cardinale». Secondo le fonti citate dal vaticanista quel cardinale sarebbe stato appunto il defunto Murphy-O'Connor. A testimonianza del fatto che un'indagine era stata avviata, nel 2011 la diocesi di Portsmouth, dove ora vive la donna, insieme alla diocesi di Northampton, ha contattato la Congregazione per la dottrina della fede, il cui prefetto allora era il cardinale William Levada, per richiedere di indagare sulle affermazioni di quella donna, nonché sul rifiuto di Westminster di seguire le procedure previste dalla Chiesa per questi casi. Una persona della diocesi di Portsmouth, ha scritto Lifesitenews, volò a Roma e consegnò i documenti all'allora promotore di giustizia monsignor Charles Scicluna. Tuttavia nei giorni scorsi alcuni media avevano contestato la ricostruzione giornalistica e affermato che già nel 2011 il cardinale William Levada avesse ritenuto infondate le accuse su Murphy-O'Connor e chiuso il caso, poi lo stesso Müller, regnante papa Francesco e in qualità di prefetto dell'ex Sant'Ufficio, avrebbe successivamente raggiunto le stesse conclusioni una volta riesaminate le carte.Ma la notizia della conferma da parte dello stesso Müller dell'interruzione dell'inchiesta apre di nuovo la questione. Ritorna così di attualità quanto scritto dall'ex nunzio Carlo Maria Viganò nel suo ultimo documento pubblicato anche dalla Verità in cui, tra l'altro, sostiene che la copertura dell'ex cardinale Theodore McCarrick da parte del Papa «non sembra essere stato un errore isolato». Altri casi, dice l'ex nunzio, «sono stati recentemente documentati dalla stampa, mostrando che papa Francesco ha difeso preti omosessuali che hanno commesso gravi abusi sessuali contro minori o adulti. Incluso il suo ruolo nel caso del padre Julio Grassi a Buenos Aires, l'aver reinstallato padre Mauro Inzoli dopo che papa Benedetto lo aveva rimosso dal ministero sacerdotale (fino al momento in cui è stato messo in carcere, e allora a questo punto papa Francesco lo ha ridotto allo stato laicale), e per aver fermato le indagini per accuse di abusi sessuali contro il cardinale Cormac Murphy-O'Connor».L'amicizia tra papa Bergoglio e il defunto cardinale è cosa nota, così come sono note le ricostruzioni giornalistiche che parlano dell'azione di Murphy-O'Connor per favorire l'elezione di Francesco durante le riunioni pre conclave (il cardinale nel 2013 aveva già compiuto 80 anni quindi non era tra i votanti, ma partecipò attivamente alla fase preparatoria). Non si sa quale sia stato il motivo per cui, a quanto sostiene Müller, si sarebbero interrotte le indagini su Murphy-O'Connor, ma la lista di fatti da chiarire aumenta ancora.
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