Il ministro del Lavoro non era stato informato del commissariamento: tensione sulla conferma del dg dell’Ente, vicino al presidente uscente. Assunzioni e promozioni d’oro per blindare il prof grillino.
Il polverone sui parlamentari che volevano incassare i 600 euro sembra proprio sia stato sollevato ad arte per sviare l'attenzione dai guai di Giuseppe Conte su zone rosse, Autostrade e migranti. Dopo tanto strepitare, il silenzio. Ma noi continuiamo a dire: fuori i nomi.
Italia viva spara a zero sul presidente con il ministro Teresa Bellanova: «Se l'Inps è gestito così meglio passare la mano». E sposa la linea dura dell'opposizione, irritando il M5s. Che dopo aver protetto l'indifendibile «uomo dei navigator», Mimmo Parisi, è di nuovo all'angolo.
Guerra aperta nell'Istituto. I dirigenti puntano il dito verso il presidente: «Senza un ok dall'alto la trappola non sarebbe riuscita. E l'obiettivo era la Lega». Il capo dell'unità interna, Antonello Crudo: «Esistono atti formali».
Oggi il presidente Inps parlerà in Aula. Dovrà giustificare dossier e fughe di notizie. Intanto spunta il «furbetto» Ms5: Marco Rizzone deferito ai probiviri del Movimento.