2024-04-28
Tridico candidato al Sud. M5s raccoglie i frutti del Reddito di cittadinanza
Pasquale Tridico (Imagoeconomica)
Giuseppe Conte non si presenta, ma candida il padre del sussidio che è costato 34 miliardi. In lista anche Gaetano Pedullà e Carolina Morace, confermati gli uscenti.Nell’Europa del rigore di bilancio si preparano a sbarcare il papà del reddito di cittadinanza e i nipotini del Superbonus. Le liste del Movimento 5 stelle per le Europee mettono in rampa di lancio Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps e «mente» del sussidio di nullafacenza, naturalmente candidato al Sud, e una serie di carneadi che sperano di incassare con un seggio a Strasburgo la gratitudine di chi si è rifatto la casa con le magie del 110%. Se entrambi i provvedimenti non avessero scassato le finanze pubbliche ci sarebbe anche da sorridere, ma purtroppo gli italiani seri rischiano di pagare due volte: prima come contribuenti e poi, pro quota, pagando l’eurostipendio (7.300 euro netti al mese) a personaggi che sono riusciti a inventare la versione legale (e assolutamente non mafiosa) del voto di scambio. Giuseppe Conte è tra i pochi leader di partito che si non si presenteranno alle elezioni di giugno, dove per altro i grillini non hanno mai brillato. Alle 22 di venerdì si sono chiuse le consultazioni in Rete degli iscritti di M5s per votare le candidature proposte dall’ex avvocato del popolo. Hanno votato 18.414 persone e 16.108 hanno detto «sì» alle proposte del leader, che sono quindi approvate. E allora, semaforo verde per i tre europarlamentari uscenti che non hanno già fatto i due mandati, ovvero Maria Angela Danzì, Mario Furore, Sabrina Pignedoli. E poi ecco Ugo Biggeri e Martina Pluda per il Nordest, Carolina Morace per il Centro, Pasquale Tridico e Maurizio Sibilio per il Sud, Giuseppe Antoci e Cinzia Pilò per le isole. Biggeri, 58 anni, è un attivista fiorentino che ha guidato Banca etica ed è un nome noto della galassia che si batte contro l’industria delle armi, mentre Pluda è un’animalista friulana che dirige l’organizzazione non profit Humane society international. Morace, avvocato, è nota al grande pubblico perché è stata la prima calciatrice italiana a raggiungere una certa fama, mentre Sibilio è un professore di didattica e prorettore dell’università di Salerno. Ma tra i 5 stelle, ormai, il nuovo «professore» è Tridico, classe 1975, economista e presidente dell’Inps in quota Luigi Di Maio dal 2019 al 2023. Il suo reddito di cittadinanza, oltre a ingessare il mercato del lavoro, secondo dati dello stesso Inps è costato almeno 34 miliardi ed è andato in gran parte al Sud, dove i sussidi erano arrivati a essere il quadruplo che al Nord. E non a caso è proprio nelle circoscrizioni elettorali del Mezzogiorno, con sinallagma perfetto, che Tridico va a occupare il bacino elettorale che fu del primo Di Maio e si candida per andare in Europa. A fare che cosa? Purtroppo il professore l’ha già annunciato a Fanpage tre giorni fa: «Porterò il reddito di cittadinanza in Europa». Così, tanto per rinverdire i vecchi luoghi comuni sugli italiani «pizza e mandolino». E sofà. Per trovare un caso così smaccato di voti richiesti dopo una pioggia di soldi di Stato bisogna andare indietro al 2018, quando il «tecnico» (come Tridico) Pier Carlo Padoan salvò dal fallimento il Monte dei Paschi di Siena con i soldi di tutti contribuenti italiani e poi si fece eleggere senatore per il Pd proprio nel collegio elettorale di Siena. Scorrendo i nomi degli altri candidati di M5s si trovano i i consueti personaggi di seconda fila, mischiati a una stragrande maggioranza di sconosciuti. Il Movimento non se la passa bene, dopo la batosta delle politiche del 2022 (e l’idea suicida di appoggiare il governo di Mario Draghi), ma può ancora sparare qualche freccia. Quella più appuntita è sicuramente la possibile gratitudine di una certa Italia per la manna del Superbonus, costato finora oltre 120 miliardi di euro. Se il Movimento farà campagna su reddito di cittadinanza, Superbonus e salario minimo, non è detto che anche un po’ di questi Forrest Gump non finisca a Strasburgo. Magari con qualche trombato. Tra i vari nomi «nuovi» per l’Europa, per esempio, c’è la più votata al Sud in questa tornata consultiva interna che è Valentina Palmisano. Si tratta di un avvocato di Ostuni che aveva fatto il deputato nel 2018, ma che alle ultime elezioni era stata bocciata e aveva ripiegato sul consiglio comunale. Adesso ricomincia dall’Europa, in lista per il Sud in seconda posizione dietro Tridico. Viene invece spedito nel Nordovest Gaetano Pedullà, giornalista catanese ma romano di adozione, mentre Valentina Pococacio, per dieci anni alla guida dei grillini nel consiglio comunale di Terni, corre nel Centro Italia. A Nordovest, in terza posizione c’è la piemontese Antonella Pepe, che in passato ha già tentato senza fortuna la scalata al comune di Nichelino e nel 2022 non è riuscita a sbarcare a Montecitorio per colpa della débâcle generale del Movimento. Le elezioni europee di giugno sono una medicina che rischia di essere amara per il Movimento. Nel 2014 e nel 2019 il M5s prese la metà dei voti delle politiche precedenti e ora Giuseppe Conte accenderebbe un cero all’amato Padre Pio se riuscisse a confermare il 15% ottenuto alle politiche del 2022. La scelta di un capolista come Tridico indica che l’ex premier ha deciso di giocare la carta dell’assistenzialismo più smaccato. E il fantasma di Beppe Grillo? È riapparso due sere fa a Roma, in un teatro, e ha detto ai cronisti: «Come va il Movimento? Io sono ottimista, perché qui i germi ci sono ancora. Ora Conte deve cominciare ad avere un po’ di verve, ma l’ho visto molto in forma». In forma o meno, l’avvocato di Voltura Appula sicuramente fa e disfa liberamente. Soprattutto disfa.
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