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L’ex socio di Tiziano Renzi rinviato a giudizio
Tiziano Renzi (Ansa). Nel riquadro, Luigi Dagostino
Luigi Dagostino, «re degli outlet», è accusato di bancarotta fraudolenta per il dissesto della Mall re invest.

Va a processo il «re degli outlet». È stato rinviato a giudizio l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino, che è stato anche socio in affari di Tiziano Renzi, il papà dell’ex presidente del Consiglio Matteo. Dagostino è indagato per bancarotta fraudolenta ed è accusato di aver causato il dissesto della società Mall re invest. Secondo l’accusa, l’ex socio di Renzi senior ha sperperato oltre tre milioni di euro quando ricoprì il ruolo di amministratore unico della società dal 2014 e, poi, quando nel 2017 fu nominato liquidatore.

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Vendesi «Repubblica». Il Pd impazzisce e invoca protezioni. Ma dietro c’è Renzi
John Elkann (Ansa)
Elkann cede Gedi al greco Kyriakou. La sinistra, su Stellantis sempre a cuccia, strepita invocando persino il golden power.

La vendita da parte degli Elkann all’armatore ed editore greco Theodore Kyriakou di tutte le attività del gruppo Gedi, ovvero i quotidiani La Repubblica e La Stampa, il sito HuffPost.it e le radio, Deejay e Capital, sta provocando la legittima e più che comprensibile preoccupazione di giornalisti e dipendenti. Non è di maniera la piena solidarietà verso i nostri colleghi, giustamente preoccupati per il loro futuro, e ci auguriamo che il passaggio di proprietà non comporti la perdita di un solo posto di lavoro.

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Il Centro di Renzi resta periferico. I moderati guardano più alla Meloni
Matteo Renzi (Imagoeconomica)
Il «Rottamatore» insiste per una Casa riformista, ma gli elettori non vogliono entrarci.

Cerco un centro di gravità permanente, cantava Franco Battiato e diceva (parafrasiamo, non fate i pignoli) il consigliere di Sergio Mattarella, Francesco Saverio Garofani, nel famoso pranzetto romanista. Il centro, o una lista civica nazionale, o un partito moderato, o la nuova Margherita, fate voi: quello che manca al centrosinistra per diventare competitivo alle prossime Politiche del 2027 è una specie, per dirla molto semplice, di «Forza Italia di sinistra», un partito moderato che riesca a raggranellare un 8-10% di voti da portare in dote al centrosinistra attuale, che poi in realtà è una sinistra-sinistra a trazione Landini-Schlein-Conte-Bonelli-Fratoianni.

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Il Rottamato che vive del vuoto a sinistra
Matteo Renzi (Ansa)
Il luogo comune lo vuole abile comunicatore, ma l’ex premier pare più che altro un «battutaro» dai rapporti altalenanti con la stampa. Grazie all’assenza di un vero leader progressista, resta (a stento) a galla, mentre oggi si chiude la Leopolda che liquida Italia viva.
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Asse tra Renzi e Mattarella al Csm. La Cassazione a una toga di sinistra
Pasquale D'Ascola (Ansa)
La decisione finale del consigliere laico di Italia viva spiana la strada alla nomina come capo del Palazzaccio di Pasquale D’Ascola, candidato delle correnti progressiste. Il «parlamentino» dei giudici ritorna al passato.
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