Tomaso Montanari dice no alle bandiere a mezz’asta, ma rischia il carcere. Rosy Bindi parla di «santificazione inopportuna». Mentre Andrea Crisanti oltraggia Silvio Berlusconi sul fisco.
L’economista: «L’Italia è un Paese di mediazione ma il governo Meloni è come Draghi, troppo filoatlantista. Se negli Usa cambiasse il vento e arrivasse la pace non escluderei vendette di Putin nei nostri confronti».
Per il Pd e gli intellò è sempre stato il «Caimano» in odore di fascismo, «pericolo» numero uno per la democrazia. Oggi però Silvio Berlusconi può essere utile ai giochi di palazzo. E chi lo ha sempre infangato, da Nicola Zingaretti a Romano Prodi, si mette in fila per lodarlo.
Dopo quella di Romano Prodi, arrivano anche le benedizioni di Carlo Calenda e Andrea Marcucci, capogruppo al Senato del Pd. A settembre, i voti di Fi saranno fondamentali per approvare il Mes e un governo di unità nazionale.