Dopo l’assalto coi droni in Iraq, Hezbollah ha colpito le forze americane ad Al Tanf, mentre i razzi di Beirut hanno raggiunto il Nord di Israele. Intanto, dall’Opec arriva il no all’Iran sull’embargo chiesto contro Tel Aviv.
Le macerie del quartiere El-Remal a Gaza dopo un raid israeliano (Getty Images)
Già 14 anni fa «Panorama» svelava la strategia dei miliziani. Che tenevano in scacco un popolo, usandolo come scudo e facendo fuori chi si ribellava. Da allora nulla è cambiato: i jihadisti governano con il terrore.
Gli israeliani bombardano la Striscia e uccidono il tesoriere e un funzionario dei terroristi. I miliziani lanciano razzi su Ashkelon. La popolazione, avvertita dei raid, fugge, ma il valico per l’Egitto è chiuso. Si scalda anche il fronte libanese: attacchi di Hezbollah.
Con un schiaffo agli elettori, ripristinate le cifre tagliate dal governo gialloblu. Si fregano le mani Francesco Rutelli, Goffredo Bettini, Ugo Sposetti e tanti altri. Giuseppe Conte si indigna (a ragione) ma sbaglia bersaglio: il non voto decisivo è dei dem.
L’ex parlamentare Antonio Razzi: «Se Di Maio ha fatto il ministro degli Esteri, non vedo perché non potrei mediare tra Putin e Zelensky. Il mio ideale è Berlusconi, ma se la Meloni fa anche solo la metà di quanto promesso è il massimo».