Molti di coloro che oggi si schierano contro Teheran ieri difendevano l’Ucraina. A farla da padrone come sempre è il doppiopesismo. Piuttosto che cercare cavalieri bianchi, difendiamo l’interesse nazionale.
In ballo pure stop alle sanzioni, restituzione degli asset e tutele per le minoranze in Donbass. Chiamata a Kiev del negoziatore russo per vedersi a Istanbul. Donald Trump: «In due settimane scopriremo se Vlad ci prende in giro».
Per il quotidiano, il ruolo dell’amministrazione dem è stato più profondo di quanto si creda, con addirittura ufficiali statunitensi presenti vicino al fronte. L’Ucraina prende tempo sulle elezioni presidenziali. Vladimir Putin: «Telefonata con Trump? Non è in agenda».
Il fatto che Putin si sieda al tavolo manda all’aria la narrazione dei giornali. Che reagiscono augurandosi che quello del «cattivo» sia soltanto un bluff. È il riflesso di un Occidente che prova a rivendicare la sua superiorità morale, anche se è smentita dai fatti.