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«Test genetici o niente incontri». Il caso Khelif fa scuola nella boxe
Imane Khelif (Ansa)
Stretta della Federazione mondiale: dopo la querelle sulla pugile algerina, sarà imposto agli atleti di provare il proprio sesso. Porsi il problema, quindi, non era cosa da «omofobi» o «filorussi», ma semplice buonsenso.
L’istriano che mandò al tappeto il perbenismo
Sandro Mazzinghi e Nino Benvenuti (Ansa)
Il grande campione di pugilato, oltre a vittorie epiche (come quella a New York davanti a tanti emigrati dallo Stivale) si distinse per la franchezza: cacciato da casa con la famiglia dai titini, si definì orgogliosamente di destra e dichiarò amore per la Patria.
Luca Messi: «La boxe e Don King mi hanno salvato»
13 agosto 2005: Luca Messi sferra un pugno ad Alejandro Garcia nel secondo round durante l'incontro per il campionato dei pesi superwelter della World Boxing Association allo United Center di Chicago (Ansa)
L’ex pugile che vent’anni fa lottò per il titolo mondiale: «Tutto cominciò da ragazzo, quando fui coinvolto in una rissa. Passai una serata con Tyson: anche se ti sorride ti fa paura. Il pugilato italiano? È morto».
L’allenatore di Khelif svela il mistero: «Problemi con ormoni e cromosomi»
Imane Khelif (Getty Images)
Georges Cazorla: «Dopo la squalifica ai Mondiali, Imane è stata esaminata da un eminente endocrinologo che ci ha detto: “È una donna nonostante il suo cariotipo e il testosterone”, di cui da allora abbiamo regolato il livello».
Lo studio che mette al tappeto il Cio
Il presidente del Cio Thomas Bach (Getty Images)

La ricerca: abbassare il testosterone prima delle gare non toglie i vantaggi. Ma il Comitato olimpico insiste: «No ai test del Dna».

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