Dopo lungo meditare, i paperoni della Silicon Valley hanno scovato la soluzione per le loro scintillanti esistenze, minacciate da poveracci, strafattoni e negazionisti climatici. Nei dintorni della malridotta San Francisco, si sono così adoperati per comprare migliaia di ettari di terreni agricoli. Vogliono costruire una città ideale, riveduta e corretta. Riecheggia quella custodita a Urbino, l’immagine diventata simbolo del Rinascimento italiano. Ma ai riccastri i rimandi culturali interessano poco. Quel che gli importa sembrerebbe piuttosto costruire un inespugnabile fortilizio. Al riparo da derelitti e comuni mortali, che loro stessi magari hanno contribuito a impoverire con una furibonda transizione ecologica.
Idea monumentale, comunque. Ci hanno già investito 800 milioni. Quisquilie, visto l’altissimo scopo: creare «un nuovo centro urbano, con decine di migliaia di nuove case, una grande fattoria di energia solare, frutteti con oltre un milione di nuovi alberi e oltre 10.000 acri di nuovi parchi e spazi aperti». Un paradiso, nei dintorni dell’inferno. Che, con usuale magnanimità, promettono di destinare anche ai meno fortunati, con alloggi a «prezzi sostenibili».
L'elenco dei munifici pullula di personaggioni. Come Reid Hoffman, cofondatore di LinkedIn. O Marc Andreessen, cofondatore della società di venture capital Andreessen Horowitz. O Michael Moritz, ex partner di Sequoia capital. Fino ad arrivare al nome, anzi il cognome acquisito, più altisonante: Laurene Powell, fondatrice di Emerson Collective e vedova di Steve Jobs, inventore della Apple.
La città ideale dei multimiliardari nascerà dunque nella contea di Solano, circa 90 chilometri a nordest di San Francisco. I big siliconvallici si sono uniti come un sol uomo nella Flannery Associates, sconosciuta società che annuncia l’epocale investimento: «Siamo lieti di presentare un progetto che porterà posti di lavoro ben retribuiti, energia pulita, ambiente salutare». Meglio dei 21 ameni borghi italiani che l’ex ministro della Cultura, Dario Franceschini, prometteva di far rivivere grazie a centinaia di milioni del Pnrr. Tipo Livemmo, nella Valsabbia, 196 anime, frazione della poco più abitata Pertica Alta.
In California si costruirà invece su 50.000 acri intonsi. Ma si cementificherà con dolcezza e acume, grazie alle innegabili doti innovatrici dei finanziatori. Flannery nasce dalla visionaria idea di Jan Sramek, 36 anni, ex trader di Goldman Sachs. Lotto su lotto, ha comprato lande agricole e non edificabili: in poco più di quattro anni, s’è accaparrato oltre 210 chilometri quadrati di verde. Certo, se si fosse trovato davanti l’arcigno Angelo Bonelli, scatenato leader dei Verdi italiani, sarebbe stata dura. Ma è filato tutto liscio. Anche se restava, per i perplessi abitanti del circondario, un interrogativo: che se ne farà di una superficie grande quasi il doppio di San Francisco?
I dettagli dell’operazione sono emersi adesso. I rappresentanti della società sono stati costretti a illuminare finalmente le autorità della zona. Il progetto «mira a garantire ai residenti della contea di Solano l’accesso a posti di lavoro ben retribuiti, alloggi a prezzi accessibili, energia pulita, infrastrutture sostenibili, spazi aperti e un ambiente sano». I benefattori invitano ora i circospetti abitanti a suggerire il nome della nuova città. Certo, dettaglia il Corriere della sera, bisogna cambiare destinazione dei terreni, mancano le infrastrutture e nei paraggi c’è solo un’autostrada a due corsie, sempre affollata di pendolari per di più.
I multimiliardari rinascimentali confidano però nel potere dei soldi. Sarebbe come «Il mondo nuovo» di Aldous Huxley. La ricerca della felicità a ogni costo. Con lo stesso rischio distopico, però. Il luogo perfetto abitato dai ricchi sfondati. E attorno l’ormai polarizzatissima eldorado dei democratici: San Francisco. Città di ricchissimi e homeless, uguaglianza e poveri in canna, multigender e schiavi digitali, vita chiassosa e zombie consumati dal Fentanil. La metropoli è ormai assediata dai senzatetto. Trentottomila persone senza casa. Clochard in spaventoso aumento. E potrebbe andare peggio: il dieci per cento dei residenti vive in condizioni di assoluta povertà e il trenta per cento si barcamena in una delle zone più care del Paese. Dove prosperano pure gli ultramiliardari: secondo Forbes, quasi la metà vive in California, soprattutto nella Silicon Valley.
Magnati immobiliari, fondatori di imprese high tech, geni compresi. La vita però, anche nella patria del progressismo americano, si fa dura. Balordi, criminali, indigenti. Sempre più gente scappa. Ed ecco l’ideona degli illuminati paperoni. Sembra l’ultimo capriccio di onnipotenti miliardari. A suon di dollaroni, dopo aver stravolto i nostri stili di vita, vogliono imporci anche le loro città ideali: ecosostenibili, paradisiache, arcidemocratiche. E magari con l'esclusivo vessillo di una mela morsicata.






