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La Nato russofoba ci scarica sul fianco Sud
Giorgia Meloni e Mark Rutte (Ansa)
Con i moniti sui missili di Putin contro Roma, Rutte (e Zelensky) si fossilizzano sul lato Est, ignorando che la sicurezza collettiva, come dice l’Italia, passa pure per le frontiere meridionali. Dove Mosca è altrettanto minacciosa. E la Turchia sta giocando sporco.
Coincidenze, sim e azioni di disturbo. Tutti i misteri dei droni abbattuti
Il drone Geran-2, nome russo per lo Shahed 136 di fabbricazione iraniana (Getty images)
Per intercettare dei mezzi piuttosto lenti la risposta occidentale è stata sproporzionata.
Kiev lancia un attacco sul territorio russo
Getty Images
Gli ucraini entrano nella regione di Kursk. Vladimir Putin schiera l’esercito: abbiamo bloccato l’avanzata. Poi parla di «provocazione» e accusa Volodymyr Zelensky di voler aprire un fronte in Africa. La Nato ne approfitta per fare pressioni su Mosca: «Lasci la Georgia».
La Nato rompe un altro tabù: «Dare soldi e armi a Kiev deve diventare obbligatorio»
Jens Stoltenberg (Ansa)
  • Jens Stoltenberg esige «impegni» su addestramenti e forniture belliche, con stanziamenti da 40 miliardi l’anno per l’Ucraina. La linea è chiara: il conflitto deve durare a lungo.
  • In Israele si infiamma la frontiera col Libano: sulla Galilea il lancio più massiccio dal 7 ottobre. Intanto le trattative sono ferme al palo. Gli Usa: «Il mondo intero prema su Hamas».

Lo speciale contiene due articoli.

Il Patto atlantico dà il via a Sea Shield 24 nel Mar Nero. Mentre gli Usa intensificano l’attività in Moldavia. A livello strategico però la vera partita si gioca nel Mar Baltico.
Le Firme

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