medioevo

Bagna cauda, ossia l’arte di conciliare gli opposti
(IStock)
Fino al 3 dicembre si svolge ad Asti la celebrazione del noto condimento piemontese, che «mette insieme ingredienti che di per sé non si abbinano naturalmente», come dice il vescovo Marco Prastaro. Ma, almeno in cucina, anche ciò che sembra inconciliabile può andare a nozze. E in questa salsa il miracolo si ripete dal tardo Medioevo, anche se allora ad apprezzarlo era soprattutto il popolo, mentre la nobiltà era tenuta lontana dal suo sapore deciso. Oggi, per venire incontro al gusto di parte dei consumatori, esistono addirittura versioni senza aglio, mentre le alici non possono mancare mai.
Ma quale società di sottomessi. È il Medioevo l’era del dissenso
La retorica dei «secoli bui» nasconde il fatto che il potere era molto meno pervasivo di oggi. E che gli individui godevano di maggiore autonomia. Non solo, la fede non era un freno, ma la molla per far scattare la rivolta.
L'acqua e le città: gli acquedotti storici italiani tra Medioevo e Ventesimo secolo
Il ponte canale di Vanvitelli dell'acquedotto Carolino di Caserta a Maddaloni (IStock)

L'eredità dell'antica Roma fu raccolta tra la fine del Trecento e l'Ottocento dalle città italiane sempre più desiderose di acque potabili. Nelle opere idrauliche urbane i segni della storia e dei grandi nomi della scienza e dell'architettura. Fonte di salute e forza per l'industria, sono ancora in gran parte visitabili per escursioni alternative.

La mitologia presta i cattivi alle serie tv
Il demogorgone di «Stranger Things» (Getty Images)
Dal Demogorgone di «Stranger Things», che nasce in realtà dal refuso di uno scriba, alla morte personificata nello Shinigami ripreso in «Death Note», fino a Banshee e Batibat, mostri femminili e letali: tutte le leggende da cui attingono gli sceneggiatori.
Per liberare gli atenei serve più Medioevo
Getty Images
Nelle università occidentali la censura si fa sempre più opprimente. Come se ne esce? Un libro di 30 anni fa del filosofo Alasdair MacIntyre indicava la via: «Agli studenti occorre una pratica di dissenso obbligatorio, come all'epoca dei tomisti».
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