legge omofobia

Tentazione inciucio sul ddl antiomofobia. Niente «genere» ma resta il bavaglio
Alessandro Zan (Ansa)
  • Si allarga a Iv il fronte che invoca un'intesa tra destra e sinistra. Il compromesso però salverebbe l'impianto della legge Zan.
  • Il leghista Maurizio Fugatti minacciato per la gestione degli orsi. Ma il caso non indigna nessuno.

Lo speciale contiene due articoli.

Nessuno dà voce ai preti contro il bavaglio
Il vescovo di Rimini, Douglas Regattieri (Ansa)
Il vescovo di Rimini, Douglas Regattieri, boccia il ddl Zan: «Forti perplessità, il testo cancella la differenza tra uomo e donna». Si tratta della posizione dominante nella Chiesa, ma sotto ai riflettori mediatici finiscono solo le aperture (fraintese) di Gualtiero Bassetti.
L’omofobia è una patologia molto seria di cui il ddl Zan non si prende cura
Alessandro Zan (Ansa)
Dipinta come un residuo dell'epoca fascista, in realtà è un disturbo della psiche estremamente profondo, che rende chi ne soffre debole e bisognoso di aiuto. Il decreto invece attacca le idee con slogan e repressione.
«Il ddl Zan è generico e ideologico. E tutto sarà considerato omofobo»
Alfredo Mantovano (Ansa)
Il giurista vicepresidente del Centro studi Livatino, Alfredo Mantovano: «Il testo è fatto in modo che se si toglie una parte cade l'impalcatura. Così nessuno proverà a esprimere un'opinione dissonante e l'effetto censura è assicurato».
C’è anche una sinistra contro la legge che impone la mordacchia arcobaleno
Ansa
È una menzogna, come sostiene parte del mondo Lgbt, che a non volere il ddl Zan siano soltanto «politici di destra, fondamentalisti cattolici e femministe anti queer».
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