legge anti omofobia

La libertà di opinione è un diritto garantito ed è a rischio mortale se passa la legge Zan
Ansa
Una nazione imbavagliata è in pugno ai movimenti arcobaleno che si permettono di «concederci» la possibilità di esprimerci.
Approda alla Camera la legge bavaglio. E gli inquisitori Lgbt minacciano censure
Ansa
  • Alessandro Zan accusa Giorgia Meloni e Matteo Salvini, Luigi Manconi invoca «l'intolleranza con gli intolleranti». Chi non è d'accordo con il dl è «omofobo».
  • Razzismo alla rovescia nel motore di ricerca: le imprese commerciali potranno aggiungere un attributo di proprietà «black» al profilo per essere sostenute di più.

Lo speciale contiene due articoli.

Arrivano le liste di proscrizione Lgbt: «Con questi omofobi non si discute»
Giorgia Meloni e Matteo Salvini (Ansa)
Alla vigilia dell'inizio dei lavori in Aula i paladini del ddl Zan alzano il livello dello scontro. Gabriele Piazzoni (Arcigay): «Nessun dialogo con gli oppositori». E il dem che firma il testo fa i nomi: Simone Pillon, Massimo Gandolfini, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Con le norme proposte da Zan & co. arriveremo a questo
iStock

The Van Maren Show (https://youtu.be/eN_xrMEyDic) ha recentemente ospitato la testimonianza di Rob Hoogland, un padre divorziato che sta vivendo un vero e proprio incubo a causa della dittatura omo-transessualista (o dell'ideologia gender, se volete) che spadroneggia anche in Canada.

Omotransfobia: «Conte attacca i diritti delle famiglie e dei bambini col gender. Ci ricorderemo»

«Conte ha deciso di dichiarare guerra alle famiglie. Le più vergognose leggi sono votate d'estate. Come i ladri che vengono di notte, così il suo governo spera sugli italiani in vacanza per far passare nefaste proposte di legge, senza troppi polveroni. Per questo la legge contro l'omotransfobia è stata calendarizzata e sarà lunedì in Aula alla Camera. Dopo che tutta la maggioranza ha ritirato gli emendamenti presentati al testo unificato, restano di fatto intatti gli evidenti pericoli per la libertà costituzionale dei cittadini italiani e non solo. I genitori rischiano di non poter più difendere i propri bambini dall'ideologia gender che sbarca con tutti gli 'onori' (orrori) a scuola» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia onlus, dopo la notizia della calendarizzazione in Aula del Pdl Zan.

«Una violenza inaudita - hanno aggiunto - che colpisce le famiglie italiane, quelle che hanno figli e che troppo spesso non hanno soldi per arrivare neanche alla fine del mese. E cosa fa la maggioranza? Non gli dà sostegno economico, ma l'educazione al gender: Non si è uomini e donne, maschietti e femminucce perché nati con certe identità fisiche, ma in ognuno c'è la possibilità di scegliere cosa essere. Le famiglie non ci stanno caro Conte e ci ricorderemo di quello che stai facendo».

«È davvero preoccupante, infatti, che rimanga presente la cosiddetta Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia e lo svolgimento di iniziative inerenti negli istituti scolastici. Caro Conte e caro Zan - hanno concluso Brandi e Coghe - credete davvero che mamme e papà faranno subire ai propri figli i 'neo-sermoni' sulla sessualità e sull'indifferenza del sesso biologico, sulla fluida identità di genere e sulla prevalenza della soggettiva e mutevole identità di genere rispetto al sesso biologico? Non riuscirete a cambiare la realtà delle cose a far accettare ai bambini che i generi possono essere 70 (sic) moltiplicabili fino a 420 diverse identità. Noi difenderemo sempre tutti i bambini da queste follie».

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