immigrazione incontrollata

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Ecco la fabbrica degli immigrati: così importiamo altre «risorse»
Ansa
«Fuori dal coro» smaschera un’azienda che porta nel nostro Paese extra comunitari.

Basta avere qualche soldo da parte, a volte nemmeno troppi, e trovare un’azienda compiacente per arrivare in Italia. Come testimonia il servizio realizzato da Fuori dal coro, il programma di Mario Giordano, che ha trovato un’azienda di Modena che, sfruttando il decreto flussi, importa nel nostro Paese cittadini pakistani. Ufficialmente per lavorare. Ufficiosamente, per tirare su qualche soldo in più. Qualche migliaia di euro ad ingresso. È il business dell’accoglienza, bellezza.

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Il Pd vuole accogliere più stranieri ma pensa di non curare i meridionali
Michele De Pascale (Ansa)
Il governatore dell’Emilia Romagna denuncia: «Enorme pressione sul nostro sistema sanitario da chi viene dalle altre regioni». Ma sempre lui lanciò l’idea, per i migranti, del permesso di soggiorno per merito.

Un nuovo slogan si addice al Partito democratico: «Prima gli emiliano-romagnoli». Magari già un po’ sentito, come no, ma pur sempre efficace. Il fatto è che i dem della regione rossa da qualche giorno si sono collocati su una linea condivisibile ma curiosa: sostengono che il loro grande problema arrivi da fuori confine. No, non si tratta dei migranti, ma di un altro tipo di stranieri: quelli che arrivano dalle altre regioni d’Italia.

Michele De Pascale, pragmatico governatore democratico, ha dichiarato a Radio24: «In questo momento il problema principale dell’Emilia-Romagna è il nostro storico motivo di orgoglio e cioè l’enorme pressione di persone da fuori regione che si vengono a curare qui. Non ce la facciamo più, non riusciamo più a soddisfare i nostri cittadini e l’enorme pressione delle altre regioni che si vengono a curare in Emilia-Romagna e ci stanno intasando il sistema e lo dico con rispetto».

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L’elezione come taxi per sfuggire al processo
Ilaria Salis (Imagoeconomica)
La maestrina dalla penna rossa Ilaria Salis non è una perseguitata politica e la scelta dell’Eurocamera è uno sfregio alle toghe ungheresi.
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Starmer fa l’identitario (ma solo a parole)
Il premier britannico, travolto dalle proteste anti immigrazione, deve lisciare il pelo ai manifestanti: «Un hotel con richiedenti asilo vicino casa? Non lo vorrei nemmeno io». Poi, però, reprime ferocemente il dissenso e apre ancora di più le porte agli stranieri.
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La sostituzione fa scorrere il nostro sangue
Ansa
Oggi più che mai, l’accoglienza senza limiti mostra le sue nefaste conseguenze: basti vedere gli ultimi attentati a Villach e Monaco. Lo profetizzò oltre 50 anni fa pure lo scrittore Raspail, che aveva previsto l’orda di arrivi dall’Africa, ma fu tacciato di razzismo.
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