Su Repubblica il Dottor Sottile si dice preoccupato dalle minacce del sovranismo mondiale a libertà e dissenso. Eppure, da capo della Consulta lasciò che gli italiani fossero messi ai domiciliari e discriminati.
Nel discorso di addio alla Corte costituzionale ha difeso il primato del diritto Ue e chiesto una «collaborazione istituzionale» che trasforma la Consulta in terza Camera.
Il presidente della Consulta straparla di ambientalismo come argine al sovranismo. Poi spara: «Servono nuovi diffusori di una cultura egemone verde». Poveri noi.
La campagna elettorale non è ancora iniziata, eppure già si sprecano gli avvertimenti antifascisti. E gli appelli per difendere la Costituzione, calpestata proprio dalla sinistra.