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«Viva i referendum», tanto comanda la Corte
Giovanni Amoroso, presidente della Corte Costituzionale (Imagoeconomica)
L’attuale presidente della Consulta difende l’istituto, «espressione diretta della volontà popolare». Quello emerito chiede persino di moltiplicarlo. Le facoltà del Parlamento, invece, sono un «limite» per le toghe. Che gli dettano l’agenda o legiferano al suo posto.
La Consulta calpesta i diritti dei bambini
iStock
La Corte costituzionale riconosce l’esistenza di «due madri». È un’aberrazione: è vero che da sempre molti fanciulli crescono senza conoscere il papà, però almeno possono elaborare il lutto di quella mancanza. In questo caso invece la loro ferita diventa un tabù.
La Consulta insiste col diritto creativo: si può «adattare» ciò che dice la Carta
Augusto Barbera (Ansa)
L’ex presidente Augusto Barbera, difende la sentenza sulle due mamme e assicura: la politica è autonoma. Tanto poi decidono i giudici.
Inventano la madre «intenzionale» per uccidere la realtà
(IStock)
Nonostante il clamore, la vita delle persone non cambia. Il vero disastro è affermare la supremazia del desiderio sulla verità.
A forza di contorsioni e acrobazie la Corte si perde l’interesse del figlio
La sede della Consulta (Imagoeconomica)
Provando a modellare la società a suo piacimento, la Consulta fa a pezzi il principio di non contraddizione. Secondo le sue sentenze, una single non può escludere «a priori» la figura paterna, due lesbiche invece sì.
Le Firme

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