Giovanni Castellucci e altri nove imputati hanno deciso di pagare cinque milioni a commercianti e associazioni sindacali danneggiati dal crollo del ponte a Genova.
Un documento di Autostrade del 2013 ipotizzava l’«evento catastrofale» del Polcevera per «ritardati interventi di manutenzione». Un testimone: Giovanni Castellucci non voleva negli atti troppi dettagli sui pericoli della struttura perché potevano spaventare chi li leggeva.
Il ponte Morandi subito dopo il crollo. Nel riquadro, Gianni Mion (Ansa, Imagoeconomica)
Gianni Mion, ex ad di Edizione, ribadisce al processo che si era a conoscenza dell’errore di progettazione del viadotto. «Però non dissi nulla». Rivelazione già messa a verbale dal pm e riportata dalla «Verità» nel settembre scorso.
Nel mezzo precipitato da un viadotto morirono 40 persone. L’inventore dell’impero della famiglia punta il dito contro l’ex ad di Aspi, assolto in primo grado: «Castellucci controllava tutto, in tribunale hanno fatto i furbi». Il giudice dice sì: Autostrade e Spea escono dal processo sul crollo del ponte.