2024-01-10
Morandi, risarcite 193 parti civili
Giovanni Castellucci e altri nove imputati hanno deciso di pagare cinque milioni a commercianti e associazioni sindacali danneggiati dal crollo del ponte a Genova.Il processo per il crollo del ponte Morandi riparte con una notizia catapultata in udienza dai difensori delle parti civili: Giovanni Castellucci e altri nove imputati, tra i quali gli altri ex top manager di Autostrade Paolo Berti e Michele Donferri Mitelli, hanno deciso di risarcire 193 parti offese tra persone fisiche, attività commerciali e associazioni sindacali. Gran parte dei familiari delle vittime era già stata risarcita da Aspi, con 50 milioni di euro, prima del processo, mentre il Comitato dei parenti delle vittime costituito dopo il crollo non fa parte dell’elenco (così come gli enti istituzionali). La cifra versata dai dieci imputati è stata inizialmente definita come «coperta da riservatezza». Poi, però, si è saputo che si aggira attorno ai 5 milioni di euro (con il top manager che avrebbe sborsato la cifra più alta), ovvero il 10-20 per cento di quanto chiesto dalle parti, che restano costituite nel processo e revocano la loro costituzione di parte civile solo nei confronti dei dieci imputati coinvolti (su 59 totali). Il risarcimento è una strategia difensiva che consentirà agli imputati di ottenere, in caso di condanna, uno sconto sulla pena.L’accordo è stato raggiunto, spiegano i legali dei risarciti, «in considerazione del reiterato rifiuto da parte di Aspi di riconoscere i danni subiti». La transazione, inoltre, è specificato nell’accordo, «non è in alcun modo intesa dai partecipanti ad essa come una, anche implicita, ammissione di colpa, ma solo come atto di disponibilità nei confronti di un numero rilevante di individui, famiglie, piccole attività e associazioni sindacali». Inoltre, «la transazione permette alle persone fisiche e giuridiche interessate di ottenere una somma a titolo di parziale ristoro dei danni subiti e le lascia libere di agire o proseguire nella tutela di tutti i propri diritti e richieste risarcitorie di ogni tipo e in qualsiasi sede, verso ogni altra persona fisica o giuridica, ad eccezione delle poche persone fisiche con le quali hanno concluso l’accordo». Aspi e Spea, dopo il patteggiamento a circa 30 milioni di euro (che ha evitato le sanzioni interdittive), sono uscite dal processo e non sono responsabili civili. In caso di condanna, quindi, saranno i singoli imputati a pagare i risarcimenti. «Ci mancherebbe si debba ringraziare chi, come Castellucci e gli altri nove imputati, hanno deciso di risarcire parzialmente alcune parti civili», commentano da Assoutenti, che ha 70 iscritti tra le parti civili. E tirano in ballo il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti: «Le responsabilità di Aspi e quelle del Mit (per le omesse verifiche) rimangono». L’associazione sostiene anche di essere «pronta ad avviare le azioni civili per aiutare i danneggiati a ottenere il risarcimento integrale di tutti i danni subiti se Aspi e ministero si ostineranno a non rispondere alla richiesta di apertura di un tavolo di conciliazione rispetto alle centinaia di diffide ricevute». Nel frattempo la preoccupazione per la prescrizione che incombe sui reati minori cresce. Il processo, comunque, dovrebbe entrare nel vivo già dalla prossima udienza. Mentre nel procedimento bis si va di rinvio in rinvio. Gli imputati in questo caso sono 47, tra cui gli ex vertici di Aspi e Spea. L’indagine riguarda i falsi report sullo stato dei viadotti, le barriere antirumore pericolose, il crollo della galleria Bertè in A26 e il mancato rispetto delle norme europee per la sicurezza nei tunnel. L’udienza preliminare era stata fissata il 9 novembre scorso ma subito rinviata per un errore nelle notifiche. Anche il secondo rinvio è stato determinato da un errore: agli imputati che erano stati temporaneamente stralciati e che sarebbero dovuti rientrare nel processo era stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari incompleto. La prossima udienza si terrà il 18 gennaio ed è prevista la costituzione delle parti civili. È prevedibile che anche nel procedimento bis Castellucci & C. tentino di applicare la stessa strategia.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)