gianni mion

C’erano 43 morti e i «magliai» tiravano sul prezzo
Getty Images

Ogni giorno che passa, il processo per il crollo del ponte di Genova in cui morirono 43 persone ci riserva una sorpresa. L’ultima è di ieri: una telefonata fra Gianni Mion e Alessandro Benetton intercettata dagli investigatori. L’uomo chiave della famiglia di Ponzano Veneto e il figlio del patriarca della dinastia di magliai discutono delle pressioni esercitate dal governo affinché i Benetton lascino Autostrade per l’Italia. Siamo nel 2020 e Giuseppe Conte, quello della caducazione della concessione, è presidente del Consiglio. Da mesi, mentre l’inchiesta della procura langue, Palazzo Chigi prova a trovare una via d’uscita.

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C’erano 43 morti e i «magliai» tiravano sul prezzo
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Ogni giorno che passa, il processo per il crollo del ponte di Genova in cui morirono 43 persone ci riserva una sorpresa. L’ultima è di ieri: una telefonata fra Gianni Mion e Alessandro Benetton intercettata dagli investigatori. L’uomo chiave della famiglia di Ponzano Veneto e il figlio del patriarca della dinastia di magliai discutono delle pressioni esercitate dal governo affinché i Benetton lascino Autostrade per l’Italia. Siamo nel 2020 e Giuseppe Conte, quello della caducazione della concessione, è presidente del Consiglio. Da mesi, mentre l’inchiesta della procura langue, Palazzo Chigi prova a trovare una via d’uscita.

La confessione del supertestimone mette a rischio il processo Morandi
Gianni Mion (Imagoeconomica)
Se dopo le esplosive dichiarazioni sul crollo del ponte l’ex ad della società Edizione, Gianni Mion, sarà indagato, le sue accuse non potranno più essere utilizzate dai pm. Si profila un cortocircuito come nel Ruby-ter.
«Sapevamo che il Morandi poteva crollare». La conferma dell’uomo dei Benetton
Il ponte Morandi subito dopo il crollo. Nel riquadro, Gianni Mion (Ansa, Imagoeconomica)
Gianni Mion, ex ad di Edizione, ribadisce al processo che si era a conoscenza dell’errore di progettazione del viadotto. «Però non dissi nulla». Rivelazione già messa a verbale dal pm e riportata dalla «Verità» nel settembre scorso.
L’uomo dei Benetton ammette: «colpe nella strage del bus»
Ansa
Nel mezzo precipitato da un viadotto morirono 40 persone. L’inventore dell’impero della famiglia punta il dito contro l’ex ad di Aspi, assolto in primo grado: «Castellucci controllava tutto, in tribunale hanno fatto i furbi». Il giudice dice sì: Autostrade e Spea escono dal processo sul crollo del ponte.
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