Solo da noi la Festa della Liberazione e quella del Lavoro sono la sagra della recriminazione della sinistra. Ogni volta che il centrodestra vince la lagna ricomincia, tra presunti censurati e il fantasma di Mussolini.
I progetti di unità del centrodestra e il nuovo clima politico terrorizzano i «compagni», che prosperano solo se c'è conflitto sociale. Non esistono ragioni storiche per affiancare a «Fratelli d'Italia» un finto canto partigiano a 76 anni dalla caduta del fascismo.
Mentre si celebra il 25 aprile, i soliti virologi cercano di frenare le micro aperture in arrivo. Come sempre colpevolizzando i cittadini e approvando divieti sbagliati. Anche se sempre più studi bocciano il lockdown.
Le funzioni religiose a partecipazione ridotta sono considerate pericolose per la salute a arrivano pure i carabinieri a fermarle. Per la liberazione, invece, cortei liberi. E Avvenire si schiera con i «resistenti».
Le bugie raccontate dall’Anpi e l’Islam