2021-01-18
Presidente
Mattarella, nulla da dire su questo scempio?
Giuseppe Conte e Sergio Mattarella (Ansa)
Caro presidente Sergio Mattarella, scusi se torno a tirarle la giacchetta, ma parafrasando un suo vecchio compagno di partito forse è meglio tirare la giacchetta che tirare le cuoia, come invece rischia di fare il nostro Paese.Ora io non so se, quando nel discorso di Capodanno parlava di «costruttori», aveva in mente questa roba qui, cioè l'indegna caccia al nuovo Antonio Razzi, i figli di un Domenico Scilipoti minore aggrappati alla poltrona, il mercanteggiamento di un ministero che al confronto i suk arabi sono monumenti alla gratuità. Penso di no. Mi auguro di no. E allora mi chiedo come possa lei, supremo garante e rappresentante della nazione, tollerare che l'Italia, nel momento più difficile della sua storia, sia guidata da un governo che nasce in questo modo vergognoso.Lo so che, in questa fase. non può parlare se non per interposto ventriloquo quirinalista. Ma, come ha spiegato bene l'ottimo Alessandro Rico sulla Verità, i ventriloqui quirinalisti (quelli che sentono le voci dall'alto, una specie tutta nostrana di Giovanne d'Arco del Colle) le hanno attribuito tutto e il contrario di tutto. Sfuriate, ammiccamenti, suggerimenti, improvvise aperture. Prima sembrava che in caso di caduta del governo Conte non avremmo avuto altra possibilità che andare alle urne. Poi lei avrebbe aperto uno spiraglio all'accordo per quanto «accordicchio». Poi se la sarebbe presa con le «maggioranze raccogliticce» e il governo con i «cani sciolti». E ora si appresterebbe a benedirli. Insomma una girandola di posizioni da far girare la testa. E non solo quella. È troppo chiederle, in questa ora tragica e insieme ridicola, che cosa pensa davvero?Conosco l'obiezione che si leva dai costituzionalisti della domenica e pure in quelli del Domenico (Scilipoti): in una Repubblica parlamentare finché c'è una maggioranza non si sciolgono le Camere. Ma lei che la Costituzione la conosce davvero sa che non è così, tanto è vero che dopo le elezioni del 2018 non volle mandare il centrodestra a cercare voti in aula per ottenere la fiducia. Pretese un accordo politico. Ora mi dica: che accordo politico può nascere su una manciata di voltagabbana? Qualcuno se l'è presa con il via libera concesso, proprio il 13 gennaio, alla costruzione di un parcheggio a Benevento, patria di Clemente Mastella. Che sciocchezza: se questo scambio fosse vero, il parcheggio sarebbe l'unica cosa solida che questa manovra trasformista rischia di costruire davvero. Tutto il resto infatti sarà distrutto. Sarà distrutto quel che resta della dignità delle istituzioni. E soprattutto sarà distrutta l'Italia. Lei, presidente Mattarella, lo lascerà fare?