David Ermini (Ansa)
Il vicepresidente del Csm invoca «una rivoluzione etica», negando l'esistenza del «Sistema». Matteo Salvini: «Così è troppo comodo»
«L'urgenza della questione morale impone una riflessione», dice il vicepresidente del Csm, David Ermini, al Corriere della Sera. Ma se provate a scoperchiare il pentolone del Consiglio superiore della magistratura dove, leggendo gli atti dell'inchiesta condotta dalla Procura di Perugia, si scopre che ribollono correnti, traffici e raccomandazioni, non è per esigenze di straordinaria pulizia, cioè per porre l'urgente questione morale, ma per colpire lo stesso Ermini.