2024-07-30
Il blitz di Ermini sul porto di Genova fa scoppiare la grana giustizia nel Pd
Sergio Mattarella, Carlo Nordio e David Ermini (Ansa)
L’ex Guardasigilli Andrea Orlando, probabile candidato per il dopo Toti, ha chiesto al dem (ed ex Csm) di mollare la holding di Spinelli. In cui sta per arrivare un giudice come consulente. Rito immediato per l’ex governatore.Il tema giustizia è al centro delle prossime elezioni regionali liguri. Lunedì la difesa di Aldo Spinelli ha annunciato che il nuovo presidente della Spininvest sarà l’ex vice del Csm David Ermini ed esponente di punta del Pd di Elly Schlein. Un nome che, come vedremo, nelle intenzioni dell’imprenditore e dei suoi legali dovrebbe fungere da garante di fronte alla Procura. Ma in vista di una furiosa campagna elettorale all’insegna del giustizialismo, capeggiata dall’ex Guardasigilli Andrea Orlando, candidato presidente in pectore per il campo larghissimo del centrosinistra è scattato il clamoroso cortocircuito.CortocircuitoCome si può fare propaganda usando i nomi dell’ex governatore Giovanni Toti e di Spinelli (per altro già candidato in una coalizione progressista e finanziatore del Pd) se a capo dell’azienda del presunto corruttore del governatore di destra c’è un esponente di punta dei dem che nel settore della giustizia ha ricoperto un incarico di primo piano come quello di vicepresidente del Csm?Infatti il curriculum di Ermini per il partito è imbarazzante: attualmente è membro della direzione nazionale; dal 2018 al 2022 è stato il vice di Sergio Mattarella al Csm su indicazione del Giglio magico, da cui, dopo l’esplosione del caso Palamara, ha preso le distanze, rimanendo dentro il Pd invece di traslocare in Italia viva; dal luglio 2015 al marzo 2017, su decisione di Matteo Renzi, ha ricoperto l’incarico di commissario-segretario regionale del partito proprio in Liguria. In più nel Pd è stato responsabile nazionale delle questioni legate alla Giustizia. L’ex ministro intervieneEcco spiegato perché ieri Orlando sia sceso direttamente in campo. Per non trovarsi con le armi spuntate in campagna elettorale ha chiamato il collega di partito per chiedergli di «valutare con attenzione» l’opportunità di una rinuncia al nuovo incarico, ritenendo che questa scelta possa esporre «a equivoci e strumentalizzazioni come peraltro sta già avvenendo in queste ore». L’ex vicepresidente del Csm, che nel 2023 ha finito di percepire l’anno extra di stipendio previsto per legge, ha difeso pubblicamente la propria scelta di prestare la sua opera professionale per «accompagnare un nuovo percorso in grado di garantire continuità al gruppo industriale, nel segno della trasparenza e della legalità». Ha aggiunto che il suo «percorso istituzionale parla da solo» e che ha sempre svolto i suoi incarichi «con disciplina ed onore» e che «le vicende processuali non entrano in alcun modo» nella sua scelta». Infine ha rimarcato sia l’equilibrio della Procura che il proprio, a prescindere dalle sue note idee politiche.Nonostante le rassicurazioni, Orlando ha fatto sapere di aver «insistito perché Ermini valutasse con la dovuta attenzione l’opportunità di una rinuncia». Nel Pd non erano stati informati della decisione e adesso si aspettano almeno un’uscita di Ermini dalla direzione. Se l’avvocato toscano non fosse disponibile a tale passo, dal partito sarebbero pronti a prendere provvedimenti. Nuovi arrivi al portoNel frattempo la campagna acquisti della holding nel settore toghe e affini continua e oggi verrà presentata in Consiglio di amministrazione la proposta di una nuova consulente, un ex magistrato donna, che avrebbe diviso la carriera tra una Procura pugliese e la Cassazione. La donna, il cui nome sarebbe stato suggerito dallo stesso Ermini, dovrebbe essere chiamata a occuparsi del cosiddetto modello organizzativo 231, quello collegato al decreto legislativo 231/2001 con cui è stata introdotta nell’ordinamento Italiano la responsabilità degli enti. Ci troveremmo così davanti al terzo caso in poco tempo di nomine legate al mondo della magistratura (Ermini e il commissario aggiunto dell’Autorità portuale Alberto Maria Benedetti hanno ricoperto entrambi il ruolo di consigliere nel parlamentino dei giudici) utilizzate come scudo da possibili aggressioni giudiziarie. Un atto di sottomissione da parte del mondo della politica e dell’impresa ai pm che sembra non destare particolare preoccupazione nell’opinione pubblica. Tutto questo attivismo da parte dei legali di u sciù Aldo, Alessandro Vaccaro e Andrea Vernazza, è dovuto all’ultima ordinanza del Tribunale del Riesame che ha respinto la revoca degli arresti domiciliari perché l’ottantacinquenne imprenditore, essendo socio del gruppo, ben avrebbe potuto reiterare i reati. Per questo Spinelli e i suoi avvocati hanno deciso di riempire la holding di figure di garanzia che possano convincere Procura e Tribunale che non sarebbe più possibile, anche volendo, commettere illeciti con un simile cda. L’imprenditore aveva tentato una strada simile quando aveva provato a ingaggiare come consulente legale, con un’offerta di 160.000 euro, l’ex procuratore di Genova Franco Cozzi. Quest’ultimo alla fine accettò solo di dare un parere su pochi quesiti (oralmente) in cambio di 15.000 euro. Nell’istanza di revoca degli arresti i legali di Spinelli hanno segnalato al gip i componenti del nuovo Cda, presieduto da Ermini. Il secondo nome invece non è stato ancora annunciato ufficialmente perché manca il via libera del nuovo Consiglio d’amministrazione. Prima di Ermini era stato sondato anche Zeno D’Agostino, l’ex presidente dell’Autorità portuale di Trieste. Ma il manager avrebbe rifiutato l’offerta. Toti verso la libertàLa revoca dei domiciliari per Toti sembra, invece, completamente in discesa visto che il Riesame aveva individuato come unico ostacolo il mantenimento della carica di governatore. Ma dopo le dimissioni di venerdì questo problema è stato superato. Entro oggi la Procura dovrà esprimere anche sull’istanza di revoca dei domiciliari e il gip Paola Faggioni dovrà deciderà nell’arco di due giorni.Ieri, nel frattempo, gli inquirenti genovesi hanno depositato la richiesta di giudizio immediato per Toti per gli episodi di corruzione e finanziamento illecito. Resta fuori il filone per corruzione elettorale per cui il politico subirebbe un processo bis. La stessa istanza è stata presentata per gli altri due detenuti, Spinelli e l’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova e Savona Paolo Emilio Signorini. Il gip deciderà a breveIl giudice per le indagini preliminari ha cinque giorni di tempo per valutare la richiesta. La domanda di immediato andava presentata prima della cessazione delle misure cautelari, a cui questo tipo di processo è direttamente collegato. «La richiesta di questo tipo di giudizio non la valuto negativamente. Ora vedremo. Comincia una nuova fase di intenso lavoro», ha commentato l’avvocato Stefano Savi, difensore di Toti, confermando una linea già anticipata nei giorni scorsi.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.