I prossimi passi per il via libera definitivo al testo del Patto di stabilità prevedono negoziati fra Consiglio e Parlamento Ue. L’obiettivo è un accordo entro aprile, prima delle elezioni.
Mentre benedice il Recovery, Paolo Gentiloni, su ordine di Valdis Dombrovskis, chiede di ridurre il debito dal 2022. Ovvero di tagliare welfare e pensioni. Mario Draghi ha in mente un modello diverso: riforma fiscale e più investimenti. E Wolfgang Schäuble già minaccia il commissariamento.
Annuncio della Commissione. Sui ricollocamenti dei migranti si parla ancora di schema volontario.
Le aziende sopra i 750 milioni di fatturato dovranno dire quante imposte pagano e dove. Il vero obiettivo è togliere la sovranità tributaria ai singoli Paesi e finanziare il Pnrr.
I fondi promessi da Bruxelles cominceranno a essere disponibili nel secondo semestre del prossimo anno. Il sospetto, convalidato dai «suggerimenti» degli eurolirici, è che la tempistica non sia affatto casuale.
Il piano prevede un percorso blindato: la Commissione ci controllerà passo passo. Sembra quasi il «piano B» in vista dell'adeguamento alla sentenza di Karlsruhe.