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Chiara Poggi e Andrea Sempio (Ansa)
La relazione del perito del tribunale di Pavia evidenzia che il materiale sotto le unghie della vittima è riconducibile ai maschi del ceppo familiare dell’indagato. La difesa: «Valori che escludono un’aggressione».

Dietro a una manciata di numeri, 39.150 profili dell’Europa occidentale, 349.750 del resto del mondo, si gioca una partita che ha già scatenato il tutti contro tutti nella storia giudiziaria del delitto di Garlasco. È da quelle colonne fredde, da quegli «aplotipi Y» incrociati con un sofisticato software che macina statistica, che passa la nuova vita delle indagini scientifiche su Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi con due archiviazioni sulle spalle (una che ha prodotto un’inchiesta con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari) e di nuovo indagato per concorso nell’omicidio del 13 agosto 2007.

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Garlasco, Caporetto della giustizia. Scoperto un altro pasticcio sul Dna
Le forze dell'ordine durante un sopralluogo nella villetta di Garlasco. Nel riquadro, Chiara Poggi (Ansa)
Il materiale biologico nella bocca di Chiara era di un cadavere su cui era stata fatta un’autopsia. Ma solo oggi ci si accorge della contaminazione. L’unica cosa certa, ormai, è che la vecchia inchiesta è stata fatta coi piedi.
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La svolta inglese: bimbi nati con tre Dna
(iStock)
Per scongiurare una malattia ereditaria, una tecnica di fecondazione in vitro ha usato il materiale genetico di una donatrice, oltre a quelli della mamma e del papà. Il procedimento, però, ha comportato la formazione e poi lo scarto di un embrione sano.
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È in cella per un delitto confessato da un’altra
(IStock)
Monica Busetto è stata condannata a 25 anni (ne ha già scontati dieci) per l’omicidio di Lida Taffi Pamio. Un crimine per il quale si è dichiarata, poi, colpevole Susanna Lazzarini. Ma un baco nel sistema giudiziario non ridà la libertà alla detenuta innocente.
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Laudati sfida Cantone: «Segreto violato»
Antonio Laudati (Imagoeconomica)
Il magistrato della Dna diserta l’interrogatorio in Procura a Perugia avvalendosi della facoltà di non rispondere: «Continue fughe di notizie, non mi sento tutelato. Mai commissionato report per ricattare politici o vip. Ho sempre agito di concerto coi superiori».
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