2021-05-13
Tabacci spinge per Battiston all’Esa e per le nomine all’Agenzia spaziale
Il sottosegretario si allarga su deleghe e lista dei candidati. Tensioni al ministeroDopo i fallimenti dell’ultimo governo Conte nel settore spaziale - tra cui la mancata direzione generale dell’Esa- il governo Draghi fa sperare in un possibile riscatto. Spostare le deleghe aerospaziali da Riccardo Fraccaro a Bruno Tabacci non ha ancora però migliorato la situazione. Qualche dubbio era sorto nella scelta del vecchio politico democristiano, lunga esperienza parlamentare, ma privo di competenza nel campo aerospaziale. Al momento il sottosegretario si è concentrato sul capitolo nomine delle partecipate Asi, l’Agenzia spaziale italiana. Secondo i critici avrebbe però indicato persone a lui vicine ma con curricula non all’altezza. Rapidamente Tabacci ha iniziato un vorticoso giro di incontri. In pochi giorni, come hanno notato a Palazzo Chigi, si è convinto di avere già in mano la situazione, sottovalutando forse la storia dello spazio italiano nei suoi dettagli. Sarebbe andato allo scontro con il ministro Giancarlo Giorgetti per il controllo dei soldi del Recovery fund per lo spazio: una battaglia difficile contro la corazzata ministeriale forte dei suoi compiti istituzionali a confronto del ventaglio di quelli previsti nella delega. La Gazzetta ufficiale del 28 aprile indica infatti che «il sottosegretario è delegato al coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali sulla base di specifici indirizzi del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri segretario del Consiglio dei ministri», cioè sotto il controllo del sottosegretario Roberto Garofoli. Tabacci nei primi interventi ha negato il ruolo del Comint (comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e all’aerospazio), affermando che le decisioni sono di sua stretta competenza sollevando serie perplessità. La legge istitutiva del comitato dice altro. Prevede uno stretto coordinamento dei ministeri tutti con pari dignità mentre lui ne sminuisce il ruolo e cancella il Mur, ministero vigilante sull’Asi. Maggiore perplessità è nata poi dopo l’annuncio che si avvarrà e potenzierà il ruolo dell’Asi, agenzia implementante le decisioni del Comint, come per legge, che vuole come suo braccio armato dimostrando di non conoscerne la situazione interna. L’Asi infatti vive una crisi manageriale che dura da anni, ancora appesantita dalla passata gestione di Roberto Battiston, il tuttologo, nipote acquisito di Romano Prodi, e ancor più impantanatasi con l’attuale gestione. Le ultime scelte di Tabacci avrebbero lasciato in sostanza di stucco molti addetti ai lavori. Come noto si è liberato il direttorato Esa delle Osservazioni della Terra, Esrin, a Frascati: l’ex direttore Josef Aschbacher è il nuovo direttore generale dell’Esa. Tabacci ha incontrato Aschbacher nelle scorse settimane. E a quanto pare avrebbe deciso che quella posizione spetterebbe all’Italia ignorando però la prassi storica per cui un centro Esa non è mai diretto da persone della nazione ospitante. La selezione è poi svolta da un comitato di esperti internazionali - molti dei Paesi nordici - e competono candidati di fama mondiale difficilmente contestabili.Per confrontarsi il candidato italiano deve avere specifiche competenze tecniche e manageriali nel settore. E qui il colpo di genio: senza attendere la scadenza della presentazione delle domande, Tabacci ha fatto sapere che il «suo» candidato è «il candidato a tutto» Battiston. Persa la presidenza Asi, annullata nel Conte uno perché rinnovatagli in maniera non regolare e perduto il ricorso avverso al Tar, il professore compete per ogni posizione apicale, italiana ed estera, senza mai arrivare nemmeno nella short list. Negli ultimi due anni ricordiamo le sconfitte da dg dell’Esa (ripresentarsi per altre posizioni è ritenuto molto squalificante negli organismi internazionali) e, per due volte, la presidenza del Cnr fermandosi sempre a metà classifica.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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