2024-10-19
Dalla surrogata al suicidio assistito. È la Gallo che mette sempre il becco
Il segretario dell’associazione Coscioni è l’avvocato che guida la rivolta contro la legge sull’utero in affitto reato universale: «Ricorreremo nei tribunali e alla Consulta». Per lei pure l’eutanasia «è libertà di scelta».Accomunate dal nome, ma soltanto da quello: «I figli non si pagano!», diceva Filumena Marturano decretando che sull’unione madre-figlio non c’è mercato che tenga. «Perché non posso scegliere di prestare il mio corpo per dare un figlio a una famiglia che lo desidera?», dice invece Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni, glissando sull’applicazione pratica di quel «prestito» che di fatto sconfina nel commercio dei figli e nello sfruttamento delle madri. «La gestazione per altri una forma di reddito? Io non ne sono a conoscenza», ha dichiarato temerariamente Gallo, come se non fosse noto che in Paesi dove la gpa è legale, ad esempio il Regno Unito, una madre surrogata può richiedere fino a 15.000 sterline soltanto per i rimborsi spese, pari allo stipendio annuale di molte donne con lavori a basso reddito. Lei, però, è talmente convinta del fatto suo che vuole portare il decreto Varchi, la legge a firma di Fratelli d’Italia sull’articolo 12 della legge 40, in Corte costituzionale.E per assicurarsi di sbarrare per bene la strada alla legge che introduce il reato universale di gestazione per altri, estendendolo anche a coloro che si affidano a questa pratica in Paesi dove, invece, è legale, si sta preparando con l’associazione Luca Coscioni a una nuova battaglia legale. Innanzitutto accogliendo le richieste di assistenza di 30 coppie preoccupate per le conseguenze della nuova norma. «Si tratta di giovani coniugi, età media dai 27 ai 40 anni, con molte donne che hanno preservato i propri gameti prima di affrontare cure mediche invasive. Provengono da varie Regioni italiane, tra cui Sicilia, Calabria, Puglia, Lazio, Toscana e Lombardia», spiega il segretario dell’associazione Coscioni.Coppie che, spalleggiate dall’associazione, hanno deciso di tirar dritto: «Dieci si trovano già all’estero, in attesa del parto, mentre altre venti hanno avviato il percorso presso cliniche straniere». Trenta coppie, altrettanti ricorsi, annuncia Gallo, che sostiene di svolgere la sua attività «pro bono», quindi gratuitamente. La visibilità ottenuta nel suo cammino pro gpa da Salerno a Roma, tutto sommato, basta e avanza.Alcune delle coppie in attesa, rende noto, «hanno già firmato il consenso e completato il prelievo dei gameti, mentre altre, come una coppia in Grecia, attendono l’autorizzazione del giudice locale». Dice Gallo che la legge Varchi è «difficilmente applicabile». A sostegno della sua tesi, afferma che «la gestazione per altri è regolamentata in 66 Paesi» (peccato che tra questi non figurino nazioni come la Francia o la Germania, ad esempio) e sciorina dati, come quelli che ha elencato, un po’ ingenuamente, nel suo curriculum, a dimostrazione del suo impegno (tanto) più che degli obiettivi raggiunti (un po’ meno). «Nel 2004, insieme agli esponenti radicali e delle altre associazioni, sono stata firmataria in Cassazione dei referendum sulla legge 40/04»: il quorum non è stato raggiunto, il referendum è risultato invalido, ma per lei rimane un’azione «popolare». «Sono stata candidata con accademici e scienziati nelle liste della Rosa nel pugno al Parlamento italiano»: non è stata eletta. «Da sempre vicina e attenta ai temi dell’associazione Luca Coscioni, ho ricoperto la carica di vice segretario dal 2008 fino al 2011, quando sono stata eletta segretaria nazionale, carica che rivesto attualmente».Seguono dati sulle piccole conquiste ottenute in quel di Salerno, città dove si è trasferita negli anni novanta: «Nel 2004 è stato emanato un bando dalla Provincia in cui si invitavano le associazioni a indicare possibili candidati per la commissione provinciale della Pari opportunità. Sono stata proposta per l’associazione Amica cicogna (di cui è lei stessa socia fondatrice, di fatto un’autocandidatura) e poi eletta come presidente della commissione provinciale di Salerno per le Pari opportunità: il mandato è scaduto nel 2009», riferisce, per poi elencare «cinque anni di mandato», «158 comuni della Provincia», «25 commissioni comunali», «staffetta contro la violenza in circa (sic!) 158 comuni per cinque giorni».Gallo, avvocato specializzata in diritto minorile, diritto di famiglia e diritto pubblico, tiene il suo studio professionale aperto, ma lavora soltanto su uno o due casi l’anno: dichiara di seguire prevalentemente i casi che giungono in associazione Luca Coscioni. Si occupa anche di fine vita, che in uno spot dalla scenografia molto teatrale ha equiparato a un «diritto di scelta» perché - è il sillogismo - «la Costituzione garantisce che la libertà personale è inviolabile»: qualunquismo a mani basse e come reclamizzarlo a favore di telecamera.È arrivata all’associazione Coscioni dopo la raccolta firme per abrogare la legge 40 e oggi si trova al centro della scena proprio grazie alla battaglia sulla surrogata, che le dà la possibilità di ergersi a paladina dei diritti attraverso l’attività legale: «Non appena la legge entrerà in vigore, potrebbe essere necessario portare il primo caso davanti ai tribunali per difendere i diritti delle coppie coinvolte». Una promessa o una minaccia?
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.