2018-10-19
Su tasse, sussidi a pioggia ed evasori la manovra va raddrizzata al più presto
Fino a ieri ci eravamo astenuti dal commentare nel dettaglio le decisioni economiche del governo. Un po' perché aspettavamo che la nebbia si diradasse, evitando di lodare o criticare ciò che poi nel documento finale non ci sarebbe stato. E un po' perché non ci piace cantare nel coro, soprattutto se il coro è organizzato per cantare solo la canzone di uno spartito. Tuttavia, pur avendo mantenuto un certo distacco, abbiamo seguito con attenzione l'evoluzione del Documento (...)(...) di economia e finanza, non lasciandoci scappare i molti tentennamenti del governo, che più volte non ci è sembrato avere le idee chiare sulla direzione da prendere. Intendiamoci, quando si è in due a guidare è difficile andare dritti verso un obiettivo: più facile che si rischi di procedere a zig zag. Non solo: quando a tenere il volante si è in due, e ognuno ha in testa un percorso, la cosa più probabile che possa capitare è uscire di strada e cappottare, con le conseguenze a tutti note. Facciamo questa premessa perché, nonostante la soddisfazione espressa dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, il quale ha giudicato il Def molto bello, noi non siamo affatto soddisfatti, in quanto delle promesse fatte con il famoso contratto di governo è rimasto poco. A forza di fare i conti con le minacce europee e con le pressioni, la manovra è venuta un po' sghemba e alla fine rischia di scontentare un po' tutti.Passi il reddito di cittadinanza, ovvero la misura che dovrebbe accompagnare i disoccupati per un certo periodo fino a che non abbiano trovato un altro posto di lavoro. Come è noto, si rischia che i furbi saccheggino i fondi messi a disposizione, ma comprendiamo anche che qualche cosa si debba fare per aiutare chi non è riuscito a trovare una fonte di reddito, anche se tra i tanti che nelle statistiche ne risultano sprovvisti ci sono signori che preferiscono incassare in nero piuttosto di versare le tasse. Tuttavia, ciò che non si riesce a mandare giù è che a beneficiare del contributo a fondo perduto siano anche gli stranieri, e magari perfino alcuni che, come molti rom, di trovare un lavoro non hanno alcuna intenzione. Come spiegherà il governo, a chi paga le tasse e fatica ogni giorno, la creazione di un incentivo a chi non abbia alcuna intenzione di spezzarsi la schiena? Fino all'ultimo abbiamo sperato che un correttivo venisse introdotto, ma da quel che ci sembra leggendo le bozze, di meccanismi contro i profittatori non c'è l'ombra.Tutto ciò a fronte di tagli alle tasse che risultano troppo timidi. È vero, le partite Iva, cioè i professionisti e gli artigiani, avranno la tassa piatta che era stata promessa, ma il problema non è il tetto al reddito, che si ferma a 65.000 euro lordi l'anno, cioè troppo poco. La questione è che per finanziare questa misura sono stati stanziate poche centinaia di milioni, segno evidente che neppure il governo è convinto dell'efficacia della misura. Sì, sappiamo che di soldi ce ne sono pochi e quei pochi sono stati drenati dalle clausole di salvaguardia, ovvero dalle tasse che hanno lasciato i precedenti governi, i quali hanno speso a mani basse rinviando al futuro le coperture e dunque lasciando il conto al nuovo esecutivo. Tuttavia, se si mettono tanti quattrini sul reddito di cittadinanza e pochi sul taglio delle tasse, è inevitabile che il popolo moderato che produce non stappi bottiglie di champagne, ma minacci anzi di usare le bottiglie per darle in testa a qualcuno.Pure sul condono c'è qualche cosa da dire. Noi non siamo pro evasori, anzi. Per quanto ci riguarda cerchiamo di rispettare le regole, pagando il dovuto. E però, se si vuole la pace fiscale bisogna che pace sia davvero, e poi si sia pronti a dichiarare la guerra a chi non si adegua alle norme. Ecco, vorremmo un po' più di decisione e di chiarezza, perché se ci convince un po' di flessibilità sulla Fornero, perché è giusto trovare un meccanismo che liberi dalle catene del lavoro persone che hanno versato contributi per 40 anni, dall'altro è necessario un po' di rigore sulle tasse non pagate e nel caso, se qualcuno insiste a fregare il Fisco, anche una giusta misura in catene.Diciamo tutto ciò non per spirito di critica o perché ci piaccia fare i bastian contrari, ma semplicemente in quanto temiamo che il governo dilapidi la dose di consenso che ha conquistato in questi mesi. Il problema riguarda forse più la Lega di Salvini che i 5 stelle di Di Maio, perché a sentirsi raggirato è soprattutto l'elettorato del Nord. Occhio Matteo, qui tra tagli alle pensioni d'oro, che in realtà luccicano solo perché qualcuno le ha lustrate con quarant'anni di lavoro, e mancati tagli alle tasse, si rischia di fare autogol. Tradotto: attenzione a non fare un regalo a Renzi, ai compagni e all'Europa. Cioè a coloro che non vedono l'ora di mandarvi a casa.