2022-06-19
Esplode la moto di Bochicchio. Processo penale fermo in attesa dell'autopsia
True
Alla vigilia del processo il trader vola fuori strada e la moto esplode. Era accusato di aver truffato, tra gli altri, Antonio Conte. Conosceva i segreti del «giro» romano. Gli affari con l’uomo dei misteri del Vaticano.Deve ancora essere effettuata l'autopsia. Con la morte si esaurisce il processo penale, ma quello civile va avanti. Sono più di 30 le richieste di risarcimento. I misteri sulla lista dei clienti che evadevano il fiscoLo speciale contiene due articoliCarbonizzato nell’esplosione della sua moto dopo essersi schiantato contro il muro di recinzione dell’aeroporto dell’Urbe, a Roma. È morto così, in uno strano incidente stradale, Massimo Bochicchio, il broker finito sotto processo a Roma per aver truffato imprenditori e personaggi famosi. Accusato di esercizio abusivo dell’attività finanziaria e riciclaggio, Bochicchio, arrestato a Giakarta a novembre scorso, dopo che gli uomini dell’Interpol avevano seguito le sue tracce tra Hong Kong e Singapore, era ai domiciliari ma l’uscita era stata autorizzata. Oggi avrebbe dovuto affrontare la terza udienza del processo innescato dalle denunce di 34 «vittime» che gli avevano affidato i loro soldi ma che non li avevano più rivisti. Una cifra che dovrebbe superare i 70 milioni, ma che potrebbe essere ancora più alta.Tra i vip truffati l’ex ct della Nazionale, Marcello Lippi, e l’ex allenatore dell’Inter, Antonio Conte, che avrebbe investito, tramite il fratello, circa 24 milioni di euro, ma anche l’attaccante della Roma, Stephan El Shaarawy. Ma il trader di Capua, oltre ad avere la passione del lusso e dell’arte aveva anche entrate nel mondo economico finanziario italiano. Le sue conoscenze arrivavano a toccare il mondo bancario, ma anche il Vaticano. Le indagini della Procura di Milano del 2021, inviate nell’agosto dello scorso anno a quella di Roma per competenza, segnalavano infatti anche altre evidenze di possibile interesse investigativo sui rapporti tra Bochicchio e Gianluigi Torzi, il broker molisano finito nello scandalo dei soldi della segreteria di Stato di Angelo Becciu. Nel febbraio 2021, infatti, durante la latitanza a Dubai e in Indonesia, gli vennero sequestrati alcuni computer nella casa romana. Dentro, la Guardia di finanza trovò una corrispondenza tra Torzi, l’avvocato Nicola Squillace, Gian Rodolfo Errani, lo stesso Bochicchio e Luca De Lucia. I primi due sono a processo in Vaticano - insieme con il cardinale Becciu, Cecilia Marogna e molti altri - per la gestione di fondi della segreteria di Stato, dopo l’acquisto del palazzo di Londra da 350 milioni di euro. Inoltre nel 2017 aiutò Vincenzo De Bustis con la ricapitalizzazione di Cassa San Miniato. Nell’udienza di oggi a piazzale Clodio Bochicchio avrebbe dovuto difendersi dalle accuse di aver gestito abusivamente, almeno dal 2010, i milioni dei suoi clienti tramite la società Kidman asset management ma anche di aver «pulito» soldi all’estero. In pratica, avrebbe raccolto capitali sottratti al fisco per investirli in strumenti finanziari esteri, tramite conti alle British Virgin Island, Hong Kong, Emirati Arabi e Singapore. Il riciclaggio sarebbe in totale di quasi 10 milioni di euro, per almeno sei suoi clienti già identificati. Difficile ora trovare chi risarcirà le vittime delle truffe, ma anche sciogliere i dubbi dell’incidente mortale. Secondo i primi accertamenti della polizia locale, Bochicchio avrebbe perso il controllo del mezzo schiantandosi contro un muro. «La moto è esplosa», avrebbe detto un testimone. Prima l’impatto, poi le fiamme che hanno reso impossibile per diverse ore l’identificazione della vittima.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/strano-incidente-muore-broker-vip-2657532352.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="le-cause-civili-andranno-avanti-ci-sono-250-milioni-di-euro-da-restituire" data-post-id="2657532352" data-published-at="1655721994" data-use-pagination="False"> Le cause civili andranno avanti. Ci sono 250 milioni di euro da restituire C’è’ una storia ancora tutta da scrivere sulla morte di Massimo Bochicchio, il broker di Capua che domenica si sarebbe schiantato sulla via Salaria a bordo di una moto Bmw. Il condizionale è d’obbligo perché solo dopo l’autopsia ci sarà la certezza sulla morte di questo manager iscritto al circolo Aniene di Roma, noto per aver truffato l’ex allenatore dell’Inter Antonio Conte e altri calciatori di serie A. Il processo penale si estinguerà per la morte di Bochicchio, ma quello civile continuerà ad andare avanti. Ballano almeno 250 milioni di euro di risarcimenti che il trader di Capua (come si era definito di fronte ai pm) aveva promesso di rimborsare, almeno al 90%. Le promesse non sono mai state mantenute. Ma le cause civili andranno avanti. Al momento a Bochicchio sono stati sequestrati beni per 100 milioni di euro. E’ probabile che i creditori possano rifarsi con la famiglia. Del resto ci sono almeno 30 denunce e richieste di risarcimento che pendono sulla testa di Bochicchio. Non ci sono solo l’allenatore del Tottenham Antonio Conte, o il calciatore della Roma Stephane El Saharawy, ma anche gente normale che in questi è stata contattata dal trader e ha deciso di investire con lui. Ma ci sarebbe anche un’altra lista, quella di chi aveva usato Bochicchio per riciclare soldi all’estero. Potrebbero essere imprenditori, semplici evasori fiscali o anche esponenti della criminalità organizzata. Per questo la procura di Roma potrebbe aprire un’indagine sulle cause della morte. Serve una perizia per verificare come mai Bochicchio si sia schiantato su quella strada alla vigilia del processo dove sarebbero stati ascoltati per primi gli ufficiali della Guardia di finanza. Nel novembre scorso Bochicchio, dopo essere stato arrestato, aveva parlato di fronte al pubblico ministero Alessandro Di Taranto, assistito dall’avvocato Gianluca Tognozzi. Aveva continuato a promettere la restituzione dei soldi. E aveva sostenuto di aver lavorato negli ultimi anni per restituire il denaro. «Cioè io ho fatto tutto... e tutto quello che sto facendo è per ottenere la restituzione a tutti dell'investimento. Non ho altri obiettivi nella mia vita. Se volevo fare qualcosa rimanevo a Dubai, non è questo il mio obiettivo. Non ho mai voluto esimermi dalle mie responsabilità io voglio fare in modo che 32 denuncianti, o 33 quello che sia, abbiano il loro rimborso, come voglio che l'abbia io, dell'investimento. E se non fosse così dovrei denunciare le controparti che detengono l'investimento in questo momento».
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.