2024-07-26
        Stizza in Rai per l’opera intascata da Bortone
    
 
La conduttrice, incoronata paladina antifa per il caso Scurati, torna al centro delle polemiche: in viale Mazzini serpeggia il malumore per lo specchio che la presentatrice ha portato a casa, personalizzato in onda da Michelangelo Pistoletto. I cui manufatti valgono fino a 3,5 milioni.Tutto è cominciato con un botta e risposta, peraltro particolarmente applaudito, durante la diretta tv della trasmissione Rai Oggi è un altro giorno: «Qualsiasi cosa può diventare opera d’arte», afferma il più autorevole esponente dell’arte povera, Michelangelo Pistoletto, autore del quadro specchiante che ritrae Alighiero Boetti, opera battuta all’asta nel 2017 per 3 milioni e mezzo di euro. La conduttrice, Serena Bortone, risponde con una battuta: «Io questo poi me lo porto a casa, è mio lo specchio». E Pistoletto replica: «Il prezzo poi lo vediamo». Era il 14 marzo 2023. Quel Pistoletto è ricomparso poi nel soggiorno della Bortone, fotografato per la rubrica di Repubblica «A casa di». Ieri il Fatto Quotidiano l’ha presentata come una «storia che circola in questi giorni tra gli spifferi maliziosi dei corridoi di Viale Mazzini». Il disegno di Pistoletto sullo specchio, tracciato in diretta tv, ha inevitabilmente rinvigorito le polemiche innescate con la gestione del caso Scurati (che non partecipò alla trasmissione della Bortone perché per un minuto di monologo sul 25 aprile avrebbe preteso non meno di 1.800 euro, dopo aver inizialmente accettato di farlo gratuitamente, per poi gridare alla censura fascista) e la sospensione da parte della Rai della conduttrice. Lo spezzone dell’intervista, circa dieci minuti in tutto, è ancora riproducibile sul Web. Si vede Bortone che porge lo specchio all’artista, che lo appoggia su un tavolino del salotto Rai per tramutarlo in un’opera d’arte con una delle sue tecniche più famose. Con una richiesta specifica: illustrare il significato del Terzo paradiso, una presentazione in forma artistica del segno matematico dell’infinito. Ed è a questo punto, proprio mentre Pistoletto disegna, che a Bortone scappa la dichiarazione incriminata: «Tutto può diventare opera d’arte. Io questo poi me lo porto a casa, è mio lo specchio». E Pistoletto è celebre proprio per i suoi «quadri specchianti», dove «chi ammira l’opera diventa parte dell’opera» e «si annulla la distinzione tra l’arte e la realtà». Bortone si lascia prendere la mano e osa un’interpretazione: «Sono un po' dei selfie ante litteram». E Pistoletto sta al gioco: «È un selfie ante litteram perché io vedo me stesso, ma nel quadro vedo tutto quello che mi sta intorno». Con al centro impresso l’infinito e in basso a destra, ben visibile, la firma dell’artista. Ovviamente in Rai la faccenda non è passata inosservata. E quando quello specchio rettangolare con tanto di cornice è ricomparso davvero a casa Bortone, su un armadio d’arte povera e accanto a un finestrone, era inevitabile che scoppiasse il caso. Bortone ci è ricascata, insomma. Anche se, per ora, la Rai non sembra aver preso una posizione, il codice etico riporta questo preciso passaggio: «Ciascun esponente aziendale e collaboratore non può sfruttare nella vita sociale la posizione che ricopre per ottenere vantaggi economici o di qualsivoglia genere, ovvero utilità che non gli spettino». Bortone non lascia dichiarazioni, ma i suoi collaboratori ricostruiscono la vicenda, fornendo ulteriori dettagli che appartengono al fuori onda: «Fu un’idea concordata con l’artista, lo specchio messo a disposizione dalla produzione era brutto e Bortone, sapendo come si sarebbe svolta l’intervista, ne aveva portato uno della nonna dalla casa di Anzio. Fu scelto il suo». Tutto alla luce del sole, rivendicano dall’entourage, con tanto di affermazione della conduttrice che dichiarò pubblicamente che lo specchio sarebbe tornato a casa della legittima proprietaria, cioè lei. E si chiedono: «Si deve considerare allora un bene anche un autografo di un autore su un libro?». Infine, dando l’impressione di aver solo atteso che scoppiasse il caso, hanno replicato: «La polemica si apre ora, il tempismo è sospetto». In effetti il servizio di Repubblica su casa Bortone risale al 17 dicembre. Ma nessuno sembra essersi accorto della presenza di quello specchio griffato. Finché, stando alla ricostruzione del Fatto, non sarebbe stato visto in Rai, «dove i commenti sulla vicenda che riguarda la collega» non sarebbero «esattamente benevoli». C’è però un’altra questione che viene posta e che non riguarda solo il potenziale plusvalore dello specchio passato sotto il tratto di Pistoletto, che solo un esperto potrebbe valutare. L’aria che tira a viale Mazzini non sembra da vento in poppa per Bortone, che pochi giorni dopo la pubblicazione dei palinsesti della nuova stagione non è presente nella programmazione televisiva, ma solo in quella radiofonica. Paga per il caso Scurati? Di certo le parole sibilline dell’entourage lo lasciano pensare. Anche se lo storytelling ufficiale è un altro. A Bortone sarebbe stato offerto comunque un programma, ma con delle limitazioni: niente politica né argomenti scivolosi. E lei avrebbe rifiutato. L’amministratore delegato Roberto Sergio parla di «due proposte, che non sono state ritenute idonee per lei e per la sua idea di televisione». A settembre sarà su Radio2, che, però, è una radio visual. E dopo il caso Pistoletto tutti saranno concentrati sugli ospiti. E sui quadri.
Ecco #DimmiLaVerità del 30 ottobre 2025. Ospite la senatrice calabrese della Lega Clotilde Minasi. L'argomento del giorno è: "La bocciatura del ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti"
        Container in arrivo al Port Jersey Container Terminal di New York (Getty Images)