2023-01-04
Le stazioni di Milano e Roma abbandonate al degrado
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L'accoltellamento della turista israeliana a Termini è solo l'ultimo drammatico episodio di una lunga serie che manifesta lo stato in cui versano i due più importanti e trafficati scali ferroviari d'Italia e i quartieri adiacenti delle due città amministrate dalla sinistra.Da una stazione ferroviaria all’altra, senza fissa dimora, con un presunto tentato omicidio sulle spalle. La fuga del clochard polacco Aleksander Mateusz Chomiak, accusato di aver accoltellato una turista israeliana, Abigail G., lo scorso 31 dicembre alla stazione Termini di Roma, è finita ieri a bordo di un treno per Brescia. Una coppia di carabinieri fuori servizio l’ha prima riconosciuto e poi consegnato ai colleghi della stazione centrale di Milano. Dopo l’identificazione fatta con il riconoscimento facciale, perché privo di documenti, nel suo sacchetto sono stati trovati due coltelli e un cutter. Oggi è attesa la convalida del fermo chiesto dal pm Enrico Pavone.La vicenda criminale di Chomiak (in Italia da otto mesi e sul quale gravano alcuni precedenti in Polonia) è il caso più recente, e tra i più eclatanti, dello stato di abbandono in cui versano le stazioni centrali di Milano e Roma e i quartieri adiacenti. Più che a scali ferroviari sembra di trovarsi di fronte a due enclave - abitate da sbandati di ogni tipo, drogati, clandestini, spacciatori, prostitute e criminali - dimenticate dalle rispettive amministrazioni comunali. «Gironi infernali» con i quali devono convivere residenti, cittadini e soprattutto turisti.Una delle conseguenze del tentato omicidio della stazione Termini è stata la riunione comitato provinciale dell'ordine e della sicurezza, organizzata dal prefetto di Roma (già capo di gabinetto al Viminale con Luciana Lamorgese ministro), Bruno Frattasi. «Rafforzeremo la sicurezza all'interno della stazione Termini nel quadrante orario che va dalle 20 alle 24, ora in cui chiude la stazione. La fascia più critica», ha annunciato Frattasi, «infatti corrisponde all'orario in cui è avvenuta l'aggressione del 31 dicembre, cioè quando chiudono i negozi e c’è meno passaggio di persone». Un’area monitorata da 1.200 telecamere con «una funzione sia dissuasiva sia investigativa», ha spiegato Frattasi.Eppure sembra che ciò non basti a fronteggiare l’incuria del principale biglietto da visita della Capitale. «È preoccupante la situazione delle vie a ridosso della stazione. Noi viviamo in una situazione di degrado, su questo», racconta il presidente dell’associazione Castro Pretorio, Marco Massaro, «non ci piove. Episodi come aggressioni, risse, atti vandalici sono quasi all’ordine del giorno». E ancora: «Un turista quando giunge a Roma, arriva alla stazione Termini. Una volta uscito da qui, si trova nel rione Esquilino o Castro Pretorio, e ha di fronte a sé una situazione disastrosa: sporcizia, numerosi senza fissa dimora abbandonati al loro destino, illuminazione scarsa e in certi casi del tutto assente». Dal forte disagio i commercianti della zona cercano di uscire attraverso la rete «Nuovi Termini». La loro proposta? Parziale pedonalizzazione di via Milazzo e via Magenta per ospitare eventi culturali.Sulla vicenda di Chomiak è intervenuto anche il consigliere comunale della Lega, Fabrizio Santori: «Contro il degrado alla stazione Termini dal sindaco Roberto Gualtieri solo parole al vento. L’intera area è in mano a bande di malavitosi, delinquenti di tutte le nazionalità che sbarcano le giornate fra immondizia, reati e soprusi. La Lega», conclude Santori, «è ancora in attesa della istituzione di una commissione consiliare ad hoc sulla sicurezza urbana, chiesta già da alcune settimane proprio con la finalità di coordinare e rafforzare l’azione contro il degrado».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)