2022-11-11
Stato in cerca di centri d’accoglienza
I prefetti scrivono ai sindaci: «Imminente la saturazione delle strutture attuali, serve ogni possibile contributo per reperire Cas per i richiedenti asilo in arrivo».Quando il rapporto diplomatico diventa ritorsione. La Francia ha deciso di accogliere nel porto di Tolone la nave Ocean Viking, una delle 4 che sono arrivate in territorio italiano, ma ha sospeso il trasferimento e l’accoglienza prevista di 3.500 rifugiati attualmente in Italia. Tutto perché il governo Meloni ha impedito di far scendere dalla nave i 200 a bordo oltre agli altri già sbarcati nel porto di Catania. Ok dunque agli ultimi 200, ma nessuna collaborazione per le 3.500 ricollocazioni da effettuarsi entro l’estate 2023. Problema non da poco perché nel nostro Paese, mai stato razzista e sempre disponibile, esistono due tipi di accoglienza: la prima, che comprende gli hotspot e i centri di prima accoglienza, e la seconda accoglienza, che comprende il Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), che con il decreto Lamorgese ha sostituito il Siproimi (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) e infine i Cas (Centri di accoglienza straordinaria, ma si possono usare anche appartamenti), concepiti come strutture temporanee da aprire nel caso in cui si verifichino «arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti». E invece sono diventati la regola e a doverci fare i conti sono i sindaci. Questione che ricade sui Comuni ma di cui hanno piena consapevolezza le Prefetture. Ieri infatti con l’impegno ad assicurare l’accoglienza, il prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, ha scritto ai sindaci del Varesotto perché considerato l’attuale flusso di migrati giunti sul territorio nazionale e l’imminente saturazione degli stessi, «c’è la necessità di un trasferimento dei richiedenti asilo in relazione al flusso dei migranti giunti sul territorio nazionale ed attualmente presenti nei luoghi di sbarco e nei centri di primissima accoglienza». Secondo un piano di riparto di 2.000 migranti fatto pervenire alle Prefetture, alla Regione Lombardia saranno destinati 352 di cui probabilmente il 10% alla provincia di Varese. Poiché «non è da escludere che questa prefettura non sarà in grado nei prossimi giorni di assicurare l’accoglienza nei Cas convenzionati» il rappresentante del governo scrive ai sindaci chiedendo di contribuire al reperimento di strutture alloggiative, con fondi a carico del ministero dell’Interno. Stessa preoccupazione da parte della prefettura di Lecco che ha emesso un avviso per la ricerca di nuove strutture che possano fornire ulteriori alloggi in grado di coprire le necessità di ospitalità. Nello specifico si cerca posto per almeno 200 persone. Nell’ultimo trimestre, fa sapere la prefettura, i posti occupati nei Centri di accoglienza si sono attestati tra le 392 e le 443 presenze, nulla a che vedere con le circa 1.000 che si registravano in media tra il 2015 e il 2016, in piena emergenza migranti, ma il numero è destinato a salire. È stata la prefettura di Milano a richiedere alle prefetture della Regione di «assicurare nuove disponibilità di posti rispetto alle situazioni in atto anche allo scopo di riequilibrare la situazione delle presenze sui singoli territori e soprattutto in previsione del suo ulteriore intensificarsi». Emergenza che si lega anche a quella degli arrivi dall’Ucraina di persone in fuga dalla guerra per le quali sono riservati in via prioritaria gli alloggi dell’accoglienza diffusa anziché i centri di accoglienza più grandi. La stima dei costi medi è di 26,61 euro al giorno per migrante, 2,5 euro di pocket money, 5 euro per schede telefoniche e 150 euro per il primo kit di ingresso.
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.