2025-06-17
Dopo i disordini Starmer punta il dito contro gli stranieri che non si integrano
Le proteste in Irlanda del Nord hanno costretto il premier inglese a una svolta. Ora per lui i rom sono un esempio negativo.La realtà continua a battere propaganda e buonismo sugli immigrati clandestini, anche nella Gran Bretagna guidata dai laburisti di Keir Starmer. Dopo i disordini in Irlanda del Nord, e dopo accuse di razzismo a 360 gradi su chiunque protesti contro stupri da parte di immigrati e continui arrivi di barconi, il governo è stato costretto ad aprire un’inchiesta nazionale sulle violenze sessuali su migliaia di minori, a costo di entrare il rotta di collisione con la comunità pakistana. Mentre il leader più forte nei sondaggi, Nigel Farage, punta il dito contro «l’immigrazione senza integrazione, come quella dei rom» a Ballymena, la cittadina dell’Irlanda del Nord dove è avvenuto l’ultimo fattaccio. Il weekend è stato pesante, per il governo inglese, impegnato a contenere le violenze in Irlanda, a difendere le decine di poliziotti assaltati da chi era stufo degli stupri da parte di cittadini stranieri, ma anche a fare propaganda contro tutti questi razzisti che Starmer vede ovunque. A meno che si tratti degli «eroi» che invece scatenano il caos in strada contro Donald Trump. Il primo voltafaccia è l’annuncio di una nuova inchiesta governativa sugli abusi sessuali su migliaia di minori, avvenuti negli ultimi 16 anni, in varie città inglesi, da parte di gang di uomini in maggioranza di etnia pakistana. Oltre alle opposizioni, la chiedevano da tempo anche alcune frange del partito laburista, visti i numeri allucinanti di questo enorme e innegabile scandalo. Secondo i media inglesi, si parla di 1.400 abusi su bambine in diverse cittadine tra cui Rochdale, Telford e Oldham, coperti da una coltre di omertà che ha visto coinvolti i responsabili dei servizi sociali e delle autorità locali. Starmer conosce bene il tema perché quando era avvocato della pubblica accusa gli erano capitati abusi del genere e però, da mesi, si opponeva alla commissione d’inchiesta con la scusa che avrebbe potuto ostacolare o rallentare i processi penali. Decisamente sarcastico il commento della leader dei Conservatori, Kemi Badenoch: «Starmer non sa qual è il suo pensiero a meno che non glielo suggerisca un rapporto ufficiale». Ovviamente il cambio di strategia del premier è legato alle vicende di Ballymena. La settimana scorsa ci sono stati dei raid casa per casa a caccia di immigrati e scontri durissimi con la polizia (oltre 15 agenti feriti), con tanto di lancio di molotov. La gente della cittadina, che ospita 30.000 abitanti e molti immigrati, specie dall’Est Europa, è stata costretta a esporre la bandiera britannica alle finestre per evitare il lancio di pietre e i danneggiamenti. Accusati di xenofobia e razzismo, gli abitanti di Ballymena erano scesi in piazza quando avevano saputo che dalla caserma dove erano trattenuti due quattordicenni accusati di molestia sessuale su una ragazzina avevano fatto cercare un’interprete di lingua romena. A differenza che in Italia, in Regno Unito ormai le notizie su episodi del genere escono così, in modo surrettizio, o casuale, perché la polizia ha ordine di proteggere la riservatezza degli indagati stranieri per evitare polemiche, proteste o, peggio, violenze di piazza. L’anno scorso Starmer fece incarcerare decine di cittadini che protestavano contro la criminalità straniera, ma oggi il vento è cambiato perché il Labour ha perso oltre dieci punti nei sondaggi ed è accusato di non saper gestire l’immigrazione clandestina. Secondo la Bbc, domenica oltre cento immigrati hanno attraversato la Manica e un altro migliaio erano arrivati venerdì a bordi di barchette varie. I dati del ministero degli Interni dicono che dall’inizio dell’anno siamo a quota 16.183 arrivi. Nel 2024, i clandestini sbarcati sulle coste inglesi erano stati 37.000 contro i 45.755 dell’anno precedente. Il governo socialista sta correndo precipitosamente ai ripari con un maggior impiego di uomini e mezzi della Guardia costiera, ma dopo un anno di negazionismo e prediche anti-«razzismo» non è facile invertire la rotta. La sottovalutazione ideologica del problema è stata davvero grave. A novembre dell’anno scorso, Starmer o negava la faccenda o dava la colpa al precedente governo conservatore, affermando: «Ancora una volta, i Tory avevano promesso di ridurre i numeri dell’immigrazione e invece hanno fallito, come al solito». E poi aveva dato la colpa alla Brexit, suo sport preferito: «La Brexit è stata usata per trasformale la Gran Bretagna in una nazione che sperimenta i confini aperti». E giù accuse di razzismo, però, agli inglesi stufi di violenze e criminalità. Tra le nuove misure annunciate dal premier spunta l’obbligo di notifica al ministero degli Interni di tutti i reati commessi da stranieri, anziché limitarsi a comunicare solo le condanne definitive. Il dato del passaporto di una persona accusata diventa quindi rilevante, nonostante anche da noi ci siano le anime belle che vorrebbero cancellare queste notizie in quanto potenzialmente discriminatorie. Ma quei dati, purtroppo, servono a tarare le politiche migratorie. Londra inoltre, dopo le ultime violenze, amplierà i poteri delle autorità di espellere i delinquenti e di cancellare i loro visti.Le prime anticipazioni sul pacchetto-immigrazione di Starmer non hanno comunque placato Farage, che dopo essere tornato in testa ai sondaggi con l’Ukip, non ha smesso di essere accusato di razzismo. Anche sui fatti di Ballymena è stato attaccato dai media governativi, come se avesse giustificato le violenze di strada. Per Farage, invece, «nessuno può pensare di perdonare incendi e caccia agli stranieri, ma qui c’è una popolazione come quella Rom che è stata messa a Ballymena e che non si riesce a integrare in alcun modo con gli abitanti del luogo, perché hanno abitudini e valori differenti».
L'infettivologa Chiara Valeriana