2023-08-08
L'allarme della Camera Usa sulle attività spionistiche di Pechino
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Mike Gallagher, presidente della commissione della Camera sul Partito comunista cinese (Getty Images)
Crescono le preoccupazioni americane sulle attività di spionaggio da parte di Pechino. A intervenire sulla questione è stato recentemente il presidente della commissione della Camera dei rappresentanti sul Partito comunista cinese, il deputato repubblicano Mike Gallagher. Riferendosi all’arresto di due esponenti della marina statunitense con l’accusa di attività spionistiche per conto del Dragone, ha dichiarato: “Potrebbe essere incredibilmente dannoso, in particolare perché aumenta il rischio di un conflitto con la Cina su Taiwan: una potenziale invasione di Taiwan da parte dell’Esercito popolare di liberazione. Non c'è dubbio che stiano cercando di fare tutto il possibile per rubare informazioni sensibili e poi usale come arma contro di noi”. “Dobbiamo aumentare la consapevolezza e assicurarci di stare in guardia contro questo... È giusto dire che abbiamo abbassato la guardia: davvero negli ultimi due decenni. Ci siamo accontentati. Lentamente, troppo lentamente, ci siamo resi conto della minaccia rappresentata dal Partito comunista cinese”, ha proseguito Gallagher, per poi aggiungere: “Il Partito comunista cinese ha continuato la sua incessante campagna di spionaggio contro l'America”. “Ci stiamo lentamente svegliando. Ma stiamo appena iniziando a grattare la superficie in relazione a questa attività sul suolo americano”, ha concluso.La presa di posizione di Gallagher è arrivata dopo che, giovedì scorso, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva annunciato l’arresto di due esponenti della marina americana con l’accusa di aver effettuato attività spionistiche a vantaggio del governo di Pechino. “Queste persone sono accusate di aver violato gli impegni presi per proteggere gli Stati Uniti e di aver tradito la fiducia pubblica, a vantaggio del governo della Repubblica popolare cinese”, aveva dichiarato il vice procuratore generale, Matthew Olsen. “Il Dipartimento di Giustizia continuerà a utilizzare ogni strumento del nostro arsenale per contrastare le minacce provenienti dalla Cina e per dissuadere coloro che la aiutano a violare le nostre leggi e minacciare la nostra sicurezza nazionale”, aveva aggiunto. La preoccupazione a Washington per le attività minacciose di Pechino sta, insomma, crescendo. D'altronde, come riportato da Politico, “la Cina ha centinaia di presunte stazioni di polizia segrete in tutto il mondo che consentono a Pechino di monitorare i critici del regime in tutto il mondo. Ad aprile, i pubblici ministeri federali hanno accusato due uomini di aver gestito una di queste sottostazioni nel centro di Manhattan”. E’ in questo contesto che, martedì scorso, la commissione della Camera sul Partito comunista cinese ha inviato delle lettere ai vertici di Blackrock e di Msci per sapere se queste due compagnie avessero inviato denaro a società cinesi sotto blacklist.