I reali inglesi dettano la moda per il prossimo inverno

I reali inglesi dettano la moda per il prossimo inverno
Kate Middleton (Max Mumby/Indigo/Getty Images)
  • «Outdoor apparel» e «athleisure» sono i nuovi termini da conoscere in questo inverno alla moda. E le ricerche per il Barbour crescono del 153%.
  • Il brand italiano Santini lancia giacca da ciclismo Guard Mercurio viene prodotta con l'innovativo tessuto Mercurio, 100% impermeabile, water proof e con isolamento termico.
  • Idrorepellenza e impermeabilità sono alla base della nuova giacca di Rock Experience. Il marchio più amato dagli appassionati di trekking.
  • Hunter, l'azienda celebre per i suoi stivali in gomma, ha stretto una collaborazione con la maison Saint Laurent. Così nasce un modello speciale, arricchito da borchie per un look davvero unico.

Lo speciale contiene quattro articoli e gallery fotografiche.


C’è chi dice sia tutto merito del successo di The Crown, la serie Netflix arrivata alla quarta stagione che racconta la storia dei reali d’Inghilterra. C’è invece chi, come l’Indipendent crede che il successo dell’abbigliamento “anti poggia” sia da imputare al coronavirus, che ci ha costretti tutti a socializzare all’aria aperta.

Nel report stilato da Lyst sull’anno passato, si è evidenziato un trend chiamato «survivalista» che riunisce tutti quegli articoli di abbigliamento come stivali militari - anfibi e combat boots dalla suola spessa - le cui ricerche sono aumentate complessivamente del 49% su base annuale o articoli in pelle - specialmente giacche con silhouette oversize - la cui crescita si attesta sul 32%.

Secondo la piattaforma Stylight per l’autunno gli italiani scelgono il Barbour. Il classico e iconico brand inglese, che per il secondo anno consecutivo ha scelto di collaborare con Alexa Chung, ha registrato un incremento delle ricerche del 153% rispetto all’ottobre 2019.

«Outdoor apparel» e «athleisure» saranno così i termini che più sentiremo nei prossimi mesi. E quelli su cui tutte le più grandi aziende stanno puntando per recuperare le perdite dei primi sette mesi del 2020. Il primo settore - quello più incentrato su un abbigliamento adatto allo sport che ben sposa le ultime novità tecnologiche - prevede infatti di raggiungere un fatturato complessivo attorno ai 25 miliardi per l’anno in corso. L’«athleisure», che contiene tutti quei capi comodi dal fit rilassato, punta invece al superamento dei 100 miliardi di dollari, grazie al trionfo delle tute.

Parlando di queste ultime, le cui ricerche sono cresciute del 104% su base mensile. Uno dei brand più interessati in questo settore è senza dubbio The Pangaia. Ideato dall’imprenditrice e influencer russa Miroslava Duma, questo marchio porta avanti l'innovazione in campo scientifico e tecnologico per supportare e proteggere il nostro pianeta. La serie di tute Botanical è prodotta con in cotone organico quindi non trattato con la chimica, con un biopolimero e con l'introduzione di Flwrdwn™, un materiale nuovo biodegradabile ottenuto da fiori selvatici recuperati in aree dove Pangaia è impegnata e ristabilire l'habitat perfetto per una specie in estinzione di farfalla. In un processo che prende il nome di agricoltura rigenerativa.

Santini

Sport e innovazione sono al cuore di Santini, marchio outdoor made in Italy. La giacca da ciclismo Guard Mercurio viene prodotta con l'innovativo tessuto Mercurio, 100% impermeabile, costituito da una membrana a triplo strato per garantire protezione dalla pioggia e un ottimo isolamento termico.

Un capo che presenta cuciture termosaldate, cerniere impermeabili e polsini ergonomici tagliati al vivo, realizzati in tessuto Super-Roubaix con strato esterno impermeabile e imbottitura felpata.

La giacca Guard Mercurio presenta l'area del retro allungata per una maggiore protezione quando si pedala e strisce rifrangenti su petto e schiena e logo Santini riflettente a fondo maglia per una massima visibilità su strada.

Rock Experience

Dedicata a tutti gli amanti del trekking che non si fanno fermare nemmeno dalle condizioni metereologiche più estreme. È la giacca a tre strati Rock Experience Rockbuster 3L che, grazie al trattamento «water repellent», respinge le gocce d'acqua facendole scivolare dal tessuto.

Idrorepellenza e impermeabilità sono garantite anche da cuciture nastrate, zip waterproof e dalla tecnologia Storm Block che consente all'umidità di evaporare creando al contempo una barriera contro il vento e la pioggia.

Il cappuccio, compatibile con l'uso del casco, è regolabile e dotato di visiera rigida.

Santini

Gli stivali da pioggia di Hunter x Saint Laurent

Hunter è sinonimo di stivali da pioggia. Il marchio, nato nel 1856 in Scozia, è famoso per le sue calzature waterproof che da anni fornisce anche alla casa reale inglese. Per questa stagione, il brand ha deciso di siglare una collaborazione speciale con la maison francese Saint Laurent.

Il direttore creativo Anthony Vaccarello ha così disegnato una edizione limitata Hunter boots realizzati con gomma naturale. Il modello unisce 160 di tradizione all’animo rock che da anni ispira le collezioni Saint Laurent. Total black, con piccole borchie argentate sulla parte della gamba, lasciano la calzata all’altezza del piede libera. Al bordo più alto c’è una cinghia con fibbia, come il design originale Hunter.

In vendita a poco meno di 500 euro, questi stivali sono diventati il vero must have della stagione.

La parabola di Aimo Moroni parte dal pollaio
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.

È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.

«L’abito industriale avvolge il corpo, quello sartoriale veste l’anima»
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».

C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.

Non solo droghe: i giovani provano a riempire il vuoto con gioco e porno
iStock
A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.

Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!

Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.

Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».

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