2020-01-27
Sottovoce. Si chiama Asmr e si traduce «massaggio del cervello». Un’onda che rilassa i sensi
Impazzano i video fatti di stimoli, per lo più uditivi, come i sussurri. Il piacere, che parte come formicolio, combatte stress e tristezza. Provare per credere.Si sintetizza con l'acronimo Asmr e significa Autonomous Sensory Meridian Response che vuole dire «risposta sensoriale apicale autonoma». Con questo nome «un po' così», per dirla con le note parole di una canzone di Bruno Lauzi, esplicitare l'acronimo non è sufficiente a capire di che si tratta. E allora, di che si tratta?La risposta sensoriale apicale autonoma è una tecnica di rilassamento, indotto dalla concentrazione su stimoli visivi, uditivi o di entrambi i tipi, diretti e indiretti, che può culminare con questa risposta sensoriale. La definizione, molto più conosciuta nella forma riassuntiva Asmr, è stata coniata da Jennifer Allen. La storia del fenomeno, tanto è divenuto ormai noto dopo anni di nicchia, è stata addirittura raccontata dal New York Times qualche mese fa.Due decenni or sono, Allen constata che quando guarda video spaziali e la telecamera si ritrae inquadrando la terra, sente un formicolio sul retro del cranio che si diffonde attraverso il cuoio capelluto e poi fino alla spina dorsale (è, per l'appunto, la risposta sensoriale). Ma la donna non sa come definire quella sensazione, ogni tanto cerca su Google «tingling head and spine» (formicolio alla testa alla spina dorsale) o «brain orgasm» (orgasmo cerebrale).Nel 2009, però, Jennifer intercetta un forum nel quale altri parlano di quei suoi stessi brividi chiedendosi che cosa siano. Altre persone, proprio come lei, davanti a precisi fattori scatenanti che contemplano sempre stimoli uditivi e visivi diretti o anche indiretti - come ricordi o immaginazione di stimoli uditivi e visivi - percepiscono un rilassamento profondo e magari quel retrostante e momentaneo piacevole pizzicore. I fattori stimolanti che legge nei racconti altrui sono i più svariati: il rumore della penna che scorre sul foglio durante la compilazione di un modulo, la levità del parlato sussurrato, il suono del phon, il rumore delicatissimo dei pennelli sulla tela e le istruzioni (poche parole ogni tanto) delle lezioni tv del leggendario Bob Ross (dopo la morte avvenuta nel 1995, i video del pittore statunitense cosiddetto «televisivo» per aver ideato il seguitissimo programma didattico The Joy of Painting, in onda su Pbs tra il 1983 e il 1994 e, successivamente, anche in Canada, America latina ed Europa, sono stati caricati in un canale dedicato sulla piattaforma di Youtube attirando nuova attenzione nel pubblico Asmr, che considera l'artista, per le caratteristiche delle sue lezioni, l'inventore involontario e il precursore dell'Asmr).Da quel momento, la strada per la parabola del fenomeno di culto è praticamente tracciata. Allen si mette a riflettere su un nome che abbia allure di scientificità e decide per Autonomous Sensory Meridian Response, lo abbrevia nell'acronimo che ora ci è familiare, fonda un sito Internet, una pagina e un gruppo Facebook.Col tempo, grazie al passaparola della rete, ai siti e, dal 2005, anche a Youtube si diffondono a macchia d'olio - prima in America e poi nel resto del mondo - due nozioni: l'esistenza dell'Asmr e i video per praticarlo.Oggi, i numeri sono impressionanti. Cercando su Google «video Asmr» escono 130 milioni di video solo in Italia e 165 milioni di video in lingua inglese. E sono cifre destinate ad aumentare perché ogni operatore Asmr, che tipicamente oltre a un sito Internet ha un canale Youtube, ne pubblica almeno uno nuovo ogni settimana. Inoltre, e questo «fenomeno nel fenomeno» è più recente, molti operatori Asmr stanno diventando reperibili anche su Spotify e Audible di Amazon per conquistare quella fetta che preferisce calarsi in una situazione o concentrarsi solo con l'ascolto, anziché ascoltando e vedendo (d'altronde gli audio di meditazione esistono da tempo).In un decennio, quindi, l'Asmr è diventato non solo diffusissimo ma anche un oggetto di interesse incredibilmente trasversale e mainstream . E questo non è tipico di tutti i fenomeni del Web anzi, è più normale che si creino «sette» di utenti di qualcosa che al contempo resta assolutamente sconosciuto ai più. Dopo il New York Times, ha scritto del fenomeno anche Vogue, definendo l'esperienza Asmr «una sorta di sindrome di Stendhal in piccolo che, attualmente, non trova alcun riscontro scientifico se non in termini di diffusione». Difatti, dal punto di vista scientifico, la tesi del rilassamento tramite Asmr è tutta basata sull'evidenza dell'esperienza: per essere precisi, non è stato ancora spiegato perché accada. Il medico, anzi lo scienziato come direbbero i suprematisti scientifici contemporanei alla Roberto Burioni, arriva dopo e in questo caso è ancora sulla strada.Gli utenti Asmr non sanno dire perché i video li calmino, sanno solo garantire che succede. Per alcuni, ci sarebbero gli elementi per poter parlare, eventualmente, di suggestione collettiva e, forse, addirittura di truffa.Alcuni operatori Asmr guadagnano con le inserzioni pubblicitarie che precedono i video (più ci sono visualizzazioni, più gli annunci sono remunerativi), altri chiedono direttamente delle donazioni (per esempio, su Paypal), altri ancora guadagnano con entrambi i metodi e infine ci sono i diritti degli audio. Insomma, siamo in un campo nel quale - volendo essere cinici - la malafede può essere dietro l'angolo. Come osservatori, invece, possiamo affermare che si tratta semplicemente di un nuovo settore wellness della professione dell'influencing che spopola grazie a Internet.C'è chi fa l'influencer del maquillage e insegna come truccarsi e c'è chi studia l'abc dell'Asmr codificato finora e poi carica altre sessioni cercando di acquisire follower (e quindi di aumentare il proprio valore economico). Ciò non toglie validità all'esperienza: esattamente come si può imparare a cucinare guardando i bei tutorial video di Benedetta Rossi, per esempio Fatto in casa da Benedetta, così ci si può effettivamente rilassare guardando video Asmr. Provare per credere.Le caratteristiche che, nel tempo, si sono affermate e che sono alla base di quello che potremmo definire «codice Asmr» sono poche ma immancabili. Innanzitutto, ci sono i trigger, cioè gli stimoli, necessari a stimolare presso il sistema nervoso i tingle, ovvero i formicolii cranici e dorsali con la connessa sensazione di relax.I trigger sono uno stimolo oggettivo e preciso a noi circostante. Si può trattare di suoni o visioni messi in scena attraverso materiali scritti, audio e video. I video possono contenere solo i trigger ed essere privi di operatori, ma quelli più diffusi riprendono un operatore Asmr che esegue trigger audio: dal soft spoken (il sussurrare), al chewing (il rumore del masticare), allo scratching o tapping (strofinare, tastare) oggetti. Oppure possono essere dei video di role playing, cioè di giochi di ruolo, con il sussurratore che interpreta teatralmente i più svariati scenari nei quali accogliere chi guarda il video e la sua immedesimazione nella parte dell'altro protagonista.Vanno per la maggiore video che inscenano situazioni di grande relax, dove l'attenzione è tutta sullo spettatore fruitore della prestazione: l'Asmrer si finge estetista della spa, parrucchiere, commessa della cartoleria, medico che visita: tutte trame che consentono a chi guarda e ascolta di calarsi immaginariamente, visivamente e acusticamente in una situazione di cura di sé assolutamente altra rispetto a quella quotidiana di snervante lotta nella giungla. Lo scopo principale è rilassarsi, provare i tingle e magari addormentarsi, se si usa l'Asmr contro l'insonnia. Per coadiuvare il più possibile la concentrazione sui trigger, i video vengono realizzati con microfoni ad alta sensibilità perché il suono sia il più netto possibile.È consigliabile ascoltarli con cuffie o auricolari in modo che la concentrazione sia totale. Secondo alcuni, solo il 20% della popolazione è sensibile all'Asmr ma si tratta di cifre tutte da dimostrare. In una recente intervista sul tema, il professor Massimo Grassi, docente di Psicologia della musica all'università degli studi di Padova, ha spiegato: «Ad alcuni questi suoni piacciono, ad altri no oppure sono indifferenti. Tutti gli organi sensoriali sono soggetti alle medesime differenze individuali: il modo in cui percepiamo gli stimoli, di qualunque natura essi siano, varia da persona a persona, senza che per questo motivo sia possibile trarne delle conclusioni di tipo scientifico. In altre parole, a fronte dell'altissimo numero di persone che guarda e segue con piacere e attenzione i video Asmr su Youtube dobbiamo tenere a mente il numero (probabilmente molto più elevato) di persone che non seguono affatto quei video o li hanno visti e sono rimasti del tutto indifferenti. Per quanto riguarda la cura di sé, posso dire che si tratta di una situazione simile a quella del paziente che si rivolge allo psicologo. A volte, il rapporto esclusivo con chi non si conosce permette di parlare in maniera più aperta dei propri problemi rispetto al rapporto con amici o familiari. Il fatto che i video Asmr abbiano efficacia virtualmente non mi sorprende: accade la stessa cosa per un qualsiasi utente di Facebook, Instagram o Twitter, per cui è gratificante sul piano personale ricevere molti “like" per un contenuto condiviso, sebbene tutto si svolga a un livello non reale. Allo stesso modo, se postiamo qualcosa che viene ignorato ci rimaniamo un po' male. Il contatto faccia a faccia ormai non è più così necessario. Inoltre, immagino, le persone che seguono Asmr ascoltano i video con cuffie o auricolari isolandosi acusticamente dall'ambiente circostante. Questo crea un ambiente virtuale in cui diventa più facile immergersi».Gli studi strettamente scientifici sull'Asmr sono una manciata e molto recenti. Ne riporta un elenco, con annessi dati, il sito https://mondoasmr.altervista.org/benefici-asmr-ecco-la-lista-completa/. Una ricerca condotta nel 2018 da un team guidato da Bryson Lochte, per esempio, ha scoperto che i video Asmr attivano regioni cerebrali specifiche mentre altre indagini della studiosa Giulia Laria Poerio hanno rivelato che riducono l'eccessiva frequenza cardiaca, diminuiscono lo stress e la tristezza, aumentano il biofeedback della conduttanza cutanea e la calma. Secondo un esame di Emma Barratt, inoltre, il 70% dei partecipanti guarda video Asmr proprio «per affrontare lo stress». Infine, Janik McErlean ha concluso che sono utili per aiutare ad addormentarsi.Come sappiamo, uno studio non prova nulla. Eppure, fra tanto fumo pare esserci dell'arrosto. Con molta probabilità, le ragioni dell'effetto rilassante (per alcuni potente al punto da usare l'Asmr contro ansia, attacchi di panico e insonnia) vanno rintracciate in un mix che risulta efficace per forza di cose. Innanzitutto, come diceva anche lo psicologo Grassi, l'estraniarsi dal contesto. Spesso non ci pensiamo, ma noi viviamo ormai in un contesto di stress micidiale (infinite cose da fare ogni giorno e infinite corse per riuscire a farle tutte) e di altissimo inquinamento acustico: spostare l'attenzione e rifugiarsi, anche solo per venti minuti - la durata tipica di una sessione Asmr - nella calma di un video dove gli unici «rumori» sono quelli di una messa in scena di coccole tutte per noi, non può che allentare la tensione psicofisica.Del resto, anche se non pensiamo mai agli effetti nefasti del rumore cittadino sul nostro organismo, questi ci sono. Uno studio scientifico della francese Université de Bretagne Sud ha dimostrato che gli uomini bevono più velocemente del 20%, quando i rumori all'interno di un bar vengono portati da 72 a 88 decibel. Il rumore, cioè, velocizza il nostro ritmo esistenziale. Talvolta, fino a una tragica apoteosi: lo stress correlato all'inquinamento acustico, secondo un altro studio dello Stockholm Environment Institute, nei paesi industrializzati è responsabile di 45 mila attacchi di cuore mortali annui. Il rumore, poi, è talmente invasivo che stiamo diventando progressivamente più sordi e quindi parliamo a voce più alta (ulteriore aumento del rumore). Il World Forum for Acoustic Ecology ha spiegato che, negli Usa, il volume medio di una conversazione si è alzato di ben 10 decibel nel corso degli anni Novanta e per rimediare bisognerebbe abbassare il volume delle nostre città di 10 decibel. Figuriamoci, in tale frastuono, che effetto positivo può avere per la nostra sensibilità uditiva tanto sgradevolmente sollecitata, un silenzio dal quale emergano soltanto bisbigli o piccoli suoni piacevoli e ipnotici.In una recente intervista, il maestro Riccardo Muti ha affermato: «Quando vedo certi programmi della tv italiana passo a tv straniere per trovare cose di sostanza, e poi non se ne può più di cuochi e cucina. Il pubblico ormai applaude a comando: questa non è cultura, è narcotizzare la gente». A parte che anche la cucina è cultura, il punto vero è che altro che narcotizzati, siamo piuttosto iperstimolati sensorialmente e, perciò, guardiamo qualsiasi cosa - dal cooking show (se ci fate caso anch'esso costituito da immagini di preparazione di ricette e dai loro esclusivi suoni) al video Asmr - che ci possa davvero «narcotizzare» un po'. Nel frattempo che la scienza ci spieghi davvero perché l'Asmr induce relax, vi segnaliamo che ci sono anche operatori Asmr animali, specialmente cani, protagonisti seguitissimi di video nei quali soprattutto mangiano bellamente davanti a microfoni che esaltano il rumore delle mascelle all'opera. Il più famoso è Mayapolarbear, un bellissimo cagnolone bianco e sorridente che si strafoga di tutto e per il quale il proprietario ha coniato il «sottogenere» Mayasmr (cioè l'Asmr di Maya). Poi, ci sono gli husky kakoa (canale Youtube: My mountain husky) e Gohan (canale: Gohan The Husky).Noi, a dire il vero, preferiamo i video di roleplay alla spa. Ma, come insegna la filosofia Asmr, qualsiasi suono può essere un trigger che funziona: anche i «crunch» e gli «slurp» di un quattro zampe golosissimo. Basta concentrarsi solo su quello.
Nucleare sì, nucleare no? Ne parliamo con Giovanni Brussato, ingegnere esperto di energia e materiali critici che ci spiega come il nucleare risolverebbe tutti i problemi dell'approvvigionamento energetico. Ma adesso serve la volontà politica per ripartire.