2021-06-12
Sotto i 60 anni solo Pfizer e Moderna. Ma nessun dietrofront sui minorenni
Roberto Speranza esegue l'ennesima piroetta e riserva Astrazeneca ai senior. Franco Locatelli però difende la campagna per adolescenti e perfino bambini. Indagini sulla morte di Camilla Canepa: aveva una malattia autoimmuneGrande è la confusione sotto il cielo della campagna vaccinale italiana: dopo la morte della 18enne Camilla Canepa, il Cts raccomanda al governo di stoppare le vaccinazioni con Astrazeneca per chi ha meno di 60 anni. La comunicazione ufficiale è arrivata ieri, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il ministro della Salute, Roberto Speranza, il commissario straordinario, Francesco Paolo Figliuolo, il portavoce e il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Silvio Brusaferro e Franco Locatelli. A chi ha meno di 60 anni, e ha già ricevuto una prima dose di Astrazeneca, in occasione della seconda iniezione verrà inoculato un altro tipo di vaccino. Resta però ferma l'intenzione del governo di continuare a vaccinare milioni di adolescenti e bambini, e francamente non se ne comprende il motivo: la pandemia sta velocemente regredendo, le terapie intensive si vanno svuotando ed è acclarato che i giovani non sono considerati soggetti a rischio in caso di infezione. «Astrazeneca», ha detto il generale Figliuolo, «si utilizzerà solo per over 60, una platea di circa 3 milioni e 90.000 persone. Per il resto faremo vaccinazioni eterologhe, con vaccini mRna e prime dosi con under 60 solo con vaccini a Rna». Traduzione: da oggi in poi, chi ha meno di 60 anni sarà vaccinato solo con Pfizer e Moderna, sia che si tratti della prima che della seconda inoculazione. «C'è la sussistenza logistica per farlo», ha aggiunto Figliuolo, «per quanto ci sarà un impatto sulla campagna complessiva ma sono sicuro che per luglio e agosto riusciremo a mitigare questo impatto». Le affermazioni di Figliuolo sono arrivate subito dopo che il Cts ha espresso l'atteso (ennesimo) parere sull'utilizzo di Astrazeneca: «Dopo valutazione accurata e meticolosa», ha spiegato Locatelli, «delle evidenze di letteratura disponibili il Cts ha chiaramente raccomandato di utilizzare Astrazeneca per le prime dosi per coloro che abbiano un'età uguale o superiore ai 60 anni. Per le altre fasce di età sono raccomandati i vaccini a mRna (Pfizer e Moderna, ndr). In questo contesto epidemiologico mutato, il Cts», ha aggiunto Locatelli, «in un rapporto di dialogo stretto con la commissione dell'Aifa e con tutte le altre istituzioni sanitarie ha deciso di rivalutare le indicazioni all'uso del vaccino Astrazeneca. Essendo mutato lo scenario epidemiologico il rapporto tra benefici e rischi valutati evidentemente cambia». Bene (anzi, male): se lo scenario epidemiologico è mutato, che bisogno c'è di andare avanti con la vaccinazione a tappeto dei giovani, dei giovanissimi e addirittura dei bambini? «Ci sono tutti i presupposti», ha sottolineato il coordinatore del Cts, «per condurre la campagna di vaccinazione anche in fascia adolescenziale. Anche in pediatria, con l'unico vaccino approvato (Pfizer, ndr) la vaccinazione ha il chiaro obiettivo di ridurre la circolazione virale, di proteggere sia i soggetti in età pediatrica, pur se in casi eccezionali ma qualcuno ha complicanze gravi o fatali, sia di proteggere chi vive a contatto con bambini che hanno situazioni di immunodepressione. E non dimentichiamoci», ha proseguito Locatelli, «quante volte ci siamo detti il danno che deriva dal non poter condurre compiutamente un anno scolastico». «In questa fase», ha chiosato Speranza, «noi continueremo a utilizzare il vaccino Astrazeneca secondo le indicazioni e raccomandazioni del Cts che tradurremo in maniera perentoria per l'utilizzo sui territori». Intanto ieri il comitato per la sicurezza dell'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, ha sottolineato che le persone che in precedenza hanno avuto la sindrome da aumentata permeabilità capillare non devono essere vaccinate con Astrazeneca. Tornando alla povera Camilla Canepa, si è appreso che la ragazza di 18 anni morta dopo la vaccinazione volontaria con Astrazeneca in occasione di un open day soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale. Ieri i carabinieri del Nas di Genova hanno acquisito le cartelle cliniche e tutta la documentazione medica relativa a Camilla sia presso l' ospedale di Lavagna, dove la giovane è stata ricoverata il 3 giugno, sia al Policlinico San Martino di Genova, dove è stata ricoverata di nuovo domenica scorsa, 6 giugno, e dove purtroppo è morta l'altro ieri. I carabinieri del Nas, su incarico della Procura, acquisiranno anche la scheda anamnestica che dovrebbe essere stata riempita da Camilla poco prima di ricevere la prima dose di vaccino Astrazeneca per capire se le patologie di cui soffriva fossero state indicate nella scheda consegnata prima della somministrazione del vaccino, il 25 maggio.