2019-05-03
«Soldi per fare turismo, non per i migranti»
Il governatore della Liguria Giovanni Toti difende la legge contestata da M5s e sinistra: «Dobbiamo competere con Spagna, Baleari, Mar Rosso, Nord Africa dando un'offerta adeguata. Destiniamo fondi allo sviluppo di un settore economico e non a chi fa legittimamente altro».Niente contributi regionali per lo sviluppo del turismo ad alberghi, ostelli, bed & breakfast e strutture ricettive che negli ultimi tre anni hanno ospitato migranti aderendo allo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). L'ha deciso la Regione Liguria approvando lo scorso 30 aprile una proposta di legge della Lega.Ma qual è la ratio della norma leghista?«È una cosa di assoluto buonsenso», spiega il governatore della Liguria, Giovanni Toti. «Si tratta di non duplicare gli aiuti pubblici. I contributi regionali di cui parla la legge, sono incentivi finalizzati a riqualificare strutture alberghiere che hanno come modello di business il turismo e il loro ricavato o fatturato degli ultimi tre anni derivi prevalentemente dall'attività turistica. In questo modo le piccole e medie imprese possono diventare più competitive rispetto il modello internazionale di turismo soprattutto creando posti di lavoro e ricchezza per il territorio».Esclusi dunque dai contributi di alberghi e strutture che hanno firmato le convenzioni del sistema Sprar per l'accoglienza dei migranti?«Sì, esclusi perché crediamo che quelle strutture non debbano riqualificarsi sul mercato del turismo. Hanno scelto un modello di attività diverso mettendo le loro imprese a servizio delle Prefetture e vengono pagati almeno 30 euro al giorno per ospite, oggi, mentre fino a poco tempo fa erano 35 euro. Il che significa che già prendono soldi dal ministero dell'Interno e sarebbe paradossale che prendessero anche i contributi regionali. Non tolgo e non blocco i soldi a quegli hotel, come qualcuno dice».Insomma, non è un provvedimento contro gli immigrati?«Non ho nulla contro gli immigrati. È legale e legittimo, se si ha una struttura idonea, decidere di metterla a servizio del governo per l'accoglienza degli immigrati. Certo quello non è un modello di business competitivo e non ha bisogno di fondi per la riqualificazione. Del resto la ratio del bando regionale per i fondi di riqualificazione è competere nel turismo con Spagna, Baleari, Mar Rosso, Nord Africa dando un'offerta adeguata. La legge dice una cosa assai banale: cerchiamo semplicemente di destinare soldi dei cittadini allo sviluppo di un settore economico e non darli a qualcuno che, legittimamente secondo le leggi dello Stato, fa tutt'altro nella vita. Non si può pensare che tutte le strutture siano uguali e idonee per il contributo straordinario previsto dalla norma. E come se la Regione desse un incentivo alle pizzerie per cambiare il forno a legna e pretendessero il contributo gli imprenditori che aprono una libreria o un negozio di fiori…».Che risponde ai commenti critici, parecchi per la verità: da «norma razzista» come sostenuto dal Pd, a «mera propaganda» fino a «legge incostituzionale» come dicono i pentastellati?«Nessuna incostituzionalità perché non è escluso nessuno ma si tratta di contributi finalizzati. Quindi gli imprenditori sono liberi di scegliere come usare le loro strutture, se turistiche o Sprar, ma certo non possono pretendere doppi contributi».Non sarà che con un'idea del genere si avvicina di più al vicepremier Matteo Salvini ribadendo definitivamente l'abbandono di Silvio Berlusconi?«Ma no, un'idea del genere ci avvicina al buonsenso di un Paese normale a cui aspiro, soldi degli italiani che derivano da tasse pagate degli italiani, soldi che sono finalizzati, soldi utilizzati in linea con quanto si dichiara».Comunque la proposta è della Lega ed è stata approvata con 16 voti a favore del centrodestra e 11 contrari di Pd, M5S e Rete a Sinistra-Liberamente Liguria.«Allora diciamo così: io sono vicino al buonsenso, governo bene con Lega con cui ho un'alleanza solida che dura da 4 anni e con cui conto di continuare a governare la Liguria e con cui auspico di governare il Paese. Poi, vista l'amicizia con Matteo Salvini ed Edoardo Rixi, potrei avere la tessera del Carroccio in ogni momento… Io sono compatibile con i miei alleati, Lega, Fratelli d'Italia e civici e continuo a governare con loro. Di sicuro però, non salgo sui barconi per far dispetto a Salvini come hanno fatto alcuni di Forza Italia, né faccio come il Pd che quando parla di norma nazista, vergognosa e incostituzionale, ha il gusto per l'iperbole non sintonizzato con il gusto dei cittadini italiani, come peraltro dimostrano i voti in Liguria».Insomma Toti si ispira o no a Salvini?«A chi dice così rispondo no, m'ispiro a Emmanuel Macron, molto più rigido di Salvini in fatto di migranti e accoglienza e ne so qualcosa visto quello che succede al confine di Ventimiglia».