2023-10-13
Socialisti a pezzi sul Green deal: slitta Euro 7
Si forma una nuova maggioranza sull’agenda ecologica: la commissione Ambiente rimanda al 2030 l’introduzione di ulteriori regole per le emissioni di furgoni e camion. Votano insieme popolari, conservatori, Identità e democrazia e Renew di Emmanuel Macron.Nasce una nuova maggioranza, senza i socialisti, sull’agenda verde. Lo hanno annunciato ieri il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo, Nicola Procaccini e l’eurodeputato di FdI Pietro Fiocchi, componenti della commissione Envi dell’eurocamera: «Purtroppo solo sul fine legislatura ma finalmente il nostro punto di vista sull’agenda verde è diventato maggioranza. La proposta Ecr sulla proposta di regolamento sugli standard Euro 7 è stata supportata da Id, Ppe e Renew, mettendo in minoranza le sinistre rosse e verdi. Questo ci fa ben sperare non solo in vista delle ultime votazioni di questa legislatura, ma anche di quelle che verranno nella prossima», si legge in una nota diffusa nel primo pomeriggio da Procaccini e Fiocchi. Rispetto alla proposta della Commissione, viene sottolineato, «l’obiettivo proposto dal relatore del gruppo Ecr è quello di concedere ai produttori di auto e furgoni un periodo di tolleranza di almeno due anni dopo la definizione di tutta la legislazione secondaria, prima di essere obbligati a conformarsi ai nuovi standard di emissioni». Per i produttori di autobus e camion, si suggerisce «un periodo di grazia più generoso di almeno quattro anni». Inoltre, si propone «il mantenimento degli attuali requisiti per i test Euro 6 e la definizione di limiti di emissione dei gas di scarico più pratici rispetto alla proposta originale della Commissione, per evitare di imporre all’industria requisiti troppo onerosi in termini di emissioni e di test, soprattutto in vista della assurda eliminazione dei veicoli con motore a combustione prevista nel 2035», hanno concluso i due europarlamentari. Ieri, intanto, con 52 voti a favore, 32 contrari e un astenuto, la commissione Ambiente dell’Europarlamento ha approvato la sua posizione sul nuovo regolamento Euro7 per ridurre le emissioni inquinanti e stabilire i requisiti di durata delle batterie per autovetture, furgoni, autobus e camion. Alla fine di settembre, il Consiglio europeo aveva adottato la sua raccomandazione sulla proposta di regolamento Euro 7 per il settore auto. Il nuovo regolamento, che per la prima volta comprende auto, furgoni e veicoli pesanti in un unica disciplina, punta a stabilire norme ritenute dal Consiglio UE «più adeguate» per le emissioni dei veicoli e a ridurre ulteriormente le emissioni inquinanti derivanti dal trasporto stradale. La posizione del Consiglio - si sottolineava nell’occasione - trova un equilibrio fra i requisiti più rigorosi per le emissioni fissati dalla prima proposta e gli investimenti aggiuntivi per l'industria, in un momento in cui i produttori automobilistici europei sono impegnati nella transizione verso la produzione di automobili a emissioni zero. Per i veicoli leggeri (auto) vengono mantenuti i limiti di emissione esistenti, mentre per i veicoli pesanti (camion), vengono dettati limiti di emissione più bassi. La normativa Euro 7 contiene poi una disposizione speciale sugli autobus urbani e stabilisce limiti anche per le emissioni «non di scarico» come le particelle provenienti da freni e pneumatici. Copre inoltre i requisiti minimi di prestazione per la durata della batteria nelle auto elettriche e impone requisiti più severi per la durata del veicolo. Il regolamento prevede inoltre l’utilizzo di tecnologie avanzate e strumenti di monitoraggio delle emissioni. Alla nuova maggioranza brindano anche gli europarlamentari della Lega, Silvia Sardone (coordinatrice Id in commissione Envi), Matteo Adinolfi, Alessandra Basso, Maria Veronica Rossi, che ieri in commissione Envi hanno votato i nuovi standard Euro 7. «Con il voto decisivo della Lega, il centrodestra unito al Parlamento Europeo si impone come maggioranza e riesce a frenare alcune proposte estremiste promosse dalla sinistra», scrivono in un comunicato. «In commissione Ambiente, nel voto su Euro 7, con l’approvazione di un compromesso sostenuto da tutto il centrodestra, ha prevalso il buonsenso, con una posizione più ragionevole e più vicina a quella degli Stati membri, che rispedisce al mittente le proposte della sinistra che chiedeva limiti più severi e tempistiche più stringenti, che avrebbero messo in ulteriore difficoltà interi settori produttivi. La battaglia prosegue in vista del voto in plenaria di novembre», aggiungono gli eurodeputati leghisti.I socialisti vengono messi all’angolo sul tema degli Euro 7 a pochi giorni dal Consiglio Ue che lo scorso 9 ottobre ha nominato il conservatore Wopke Hoekstra (Paesi Bassi) come nuovo commissario europeo all’Ambiente, di comune accordo con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. L’ufficializzazione della nomina ha fatto seguito alle dimissioni di Frans Timmermans (socialista) dalla carica di vicepresidente dell'esecutivo comunitario e vale per la restante durata del mandato della Commissione fino al 31 ottobre 2024. A Hoekstra è stato assegnato il portafoglio dell'Azione per il clima da von der Leyen.