2023-04-23
Sistema d’accoglienza incontrollata e stupri: arrestati due stranieri
In Calabria un richiedente protezione internazionale avrebbe abusato di una bimba di 9 anni nel Cara. Nel Milanese preso il maniaco del treno.Gli effetti della situazione d’emergenza innescata da un sistema d’accoglienza che è rimasto per anni fuori controllo vengono a galla giorno dopo giorno in modo sempre più cruento. L’escalation di ieri registra due arresti per violenza sessuale: una in Calabria, l’altra a Milano. In entrambi i casi gli stranieri indiziati si sarebbero dimostrati amichevoli con le vittime, per poi mostrare un altro volto. Almeno stando alle gravissime accuse contestate. I fatti.A Isola Capo Rizzuto il Cara scoppia di migranti: ce ne sono oltre 600 stipati in una struttura che da tempo il governatore calabrese Roberto Occhiuto chiede di alleggerire. Un richiedente protezione internazionale di 38 anni proveniente dal Camerun e sbarcato in Calabria con un barcone avrebbe prima fatto di tutto per raggiungere un certo livello di confidenza con una sua connazionale di 9 anni, poi, quando è riuscito a restare da solo con lei nel suo alloggio, ha chiuso la porta. Quello che è accaduto dopo è ricostruito in un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Crotone. L’accusa: violenza sessuale aggravata. La vittima era nel Cara con la sua famiglia. Ed è stata la mamma a rivolgersi ai poliziotti che curano l’ordine nella struttura. Dopo una prima relazione inviata in Procura e l’ascolto della minorenne con il supporto di uno psicologo e di un mediatore culturale, le indagini sono state affidate agli investigatori della Squadra mobile. Che, verbale della piccola alla mano, hanno subito trovato i primi riscontri, sentendo come testimoni anche alcuni ospiti della struttura d’accoglienza.I magistrati di Crotone, dopo aver valutato le attività investigative consegnate dalla Squadra mobile, hanno ritenuto gli indizi circostanziati. E, per la gravità dei fatti, hanno chiesto al gip di arrestare il richiedente asilo. Ieri gli agenti della polizia di Stato si sono presentati al Cara con l’ordinanza di custodia cautelare e hanno prelevato lo straniero, che ora attende l’interrogatorio di garanzia.«Una violenza raccapricciante, bestiale», l’ha definita il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (Fratelli d’Italia), aggiungendo che «il governo farà tutto il possibile per dare sostegno alla piccola e alla sua mamma, il cui sogno di una vita migliore in Europa si è trasformato nel peggiore degli incubi». Secondo il sottosegretario «è evidente che un modello di accoglienza che apre le porte a migliaia di persone che arrivano sulle nostre coste in maniera illegale non può garantire dignità né sicurezza innanzitutto ai migranti, in particolare a quelli più fragili». Il tema, però, non ha toccato le femministe dell’ultrasinistra, rimaste ancora una volta in silenzio.Come a Milano, dove un pizzaiolo egiziano di 36 anni, Refaat R., incensurato e con permesso di soggiorno, residente a Pioltello, è stato arrestato per uno stupro su un treno regionale per Bergamo denunciato il 5 aprile. Una studentessa di 21 anni si è presentata alla Polfer di Treviglio sconvolta. E ha denunciato di essere stata aggredita e violentata da uno straniero. L’uomo, ha raccontato la vittima, si era prima mostrato cordiale e disponibile, fornendo alla ragazza informazioni e indicazioni sui treni da prendere e sui cambi.«Sembrava gentile», ha spiegato la studentessa agli inquirenti, «ma poi ha cambiato atteggiamento, in particolare ho visto cambiare il suo viso, mi sembrava che non mi ascoltasse più, ma che mi guardasse con un’attenzione diversa». All’improvviso, approfittando dell’assenza degli altri passeggeri che, nel frattempo, erano scesi alle altre fermate, l’avrebbe aggredita, costringendola a subire atti sessuali, nonostante le resistenze. La ragazza è infine riuscita a divincolarsi, colpendo l’aggressore al volto. La violenza sarebbe avvenuta nel piano superiore della carozza, nel tratto tra Porta Garibaldi e Porta Vittoria. Lui ha subito fatto perdere le sue tracce, saltando giù dal treno alla fermata successiva, Forlanini. Gli investigatori della Squadra mobile però sono riusciti a identificarlo. La sua frequentazione della linea, da lavoratore pendolare, confermata da altri viaggiatori che lo hanno riconosciuto, insieme ai filmati delle telecamere di videosorveglianza, hanno portato gli investigatori dritti a casa del pizzaiolo. I tabulati telefonici, ricostruisce il pm Rosaria Stagnaro, avrebbero poi provato la sua presenza sul treno nell’orario preciso indicato dalla vittima nella sua denuncia. «Ha agito con premeditazione ed efferatezza», ha scritto il gip Lorenza Pasquinelli nell’ordinanza di custodia cautelare con la quale ha privato l’egiziano della libertà personale. «Bene l’arresto», ha commentato l’assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa, «ma ora c’è da auspicarsi che vi sia anche la certezza della pena». Mentre la senatrice di Fratelli d’Italia Paola Ambrogio ritiene che sia «sempre più necessaria un’operazione Treni sicuri, con i militari presenti sulle tratte più a rischio», delineata in una interrogazione che la parlamentare ha presentato in Senato.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)