2021-07-30
Puntano le siringhe su tutti i ragazzini ignorando l’allarme per le miocarditi
Su Az hanno diffuso il panico, sui problemi cardiaci che possono essere legati ai farmaci a Rna, i regolatori hanno taciuto a lungo.C'è chi minimizza, come gli esperti, e chi si allarma, come i genitori, ma non si può negare che quello delle infiammazioni cardiache a seguito del vaccino anti Covid sia un problema reale. Tanto da spingere le principali autorità regolatorie internazionali a diffondere informative sulla questione, e le case produttrici a integrare i bugiardini del siero. Giovani, di sesso maschile e vaccinati con sieri a Rna messaggero, è questo l'identikit dei soggetti più a rischio. Proviamo a fare ordine tra fatti concreti e possibili pericoli. Miocarditi e pericarditi sono due tipi diversi di infiammazioni al cuore. La prima riguarda il muscolo cardiaco, in particolare lo strato intermedio denominato miocardio, mentre la seconda interessa il pericardio, cioè lo strato membranoso che avvolge il cuore. Entrambe si possono verificare a seguito di infezioni virali - compresa quella causata dal Sars-Cov-2 - e la gamma di sintomi è piuttosto varia. Si va infatti da quelli più blandi, come febbre e stanchezza, fino a quelli più gravi, quali aritmia (ritmo alterato del battito cardiaco), palpitazioni, dolore toracico e mancanza di respiro, fino alla perdita di conoscenza (sincope) e, in rarissimi casi, il decesso. Quasi sempre si risolve tutto con una terapia farmacologica e riposo, ma non è escluso, per i casi più complessi, il ricorso alla chirurgia.Secondo l'ultimo aggiornamento comunicato dal Centro di controllo e prevenzione delle malattie degli Stati Uniti (Cdc), fino al 26 luglio nella piattaforma di sorveglianza delle reazioni avverse (Vaers) erano state inserite 1.194 segnalazioni di miocardite e pericardite in soggetti con età minore di 30 anni vaccinati contro il Covid-19. La maggior parte dei casi si è verificato a seguito di somministrazione di vaccini a mRna, cioè Pfizer-Biontech e Moderna. A seguito di follow up, sono stati confermati 699 casi, che a fronte di 328,67 milioni di dosi restituiscono un'incidenza pari a 2,1 casi su milione di vaccinati. L'ondata di segnalazioni ha convinto la Food and drug administration a rilasciare, lo scorso 25 giugno, una nota ufficiale nella quale si richiede alle cause farmaceutiche la modifica delle schede informative relative ai prodotti. Stesso discorso per il Regno Unito, dove la Medicines and healthcare products regulatory agency - l'analogo britannico dell'Aifa - ha comunicato, sempre il 25 giugno, una variazione in tal senso del bugiardino dei vaccini Pfizer-Biontech e Moderna. Le «yellow card», cioè le segnalazioni avverse, relative a miocarditi e pericarditi ricevute dalla Mhra fino al 23 giugno 2021 sono state nel complesso 109 unità. Su un totale di 29,9 milioni di dosi inoculate fino a quella data si ottiene, dunque, un'incidenza di 3,6 casi per milione di somministrazioni. Percentuali tutto sommato in linea anche con i dati che arrivano dalla Svizzera, dove si sono verificati 12 casi su circa 5 milioni di dosi inoculate, pari a 2,4 per milione.Molto più lenta sul tema l'Agenzia europea del farmaco, la quale con una nota del 9 luglio ha raccomandato la modifica delle schede informative dei vaccini. Nello Spazio economico europeo, al 31 maggio scorso, erano state registrate 164 segnalazioni di miocardite e 157 di pericardite, che in rapporto a 197 milioni di dosi Pfizer-Biontech e Moderna somministrate a quella data si traducono in un'incidenza pari a «soli» 1,63 casi per milione. «Il Comitato di sicurezza dell'Ema conclude che miocarditi e pericarditi possono verificarsi in casi molto rari a seguito della vaccinazione con Comirnaty (Pfizer-Biontech, ndr) e Spikevax (Moderna, ndr)», perciò l'agenzia «conferma che i benefici di tutti i vaccini autorizzati contro il Covid-19 continuano a essere maggiori dei rischi». Ci sono voluti altri dieci giorni per ottenere un pronunciamento da parte della nostra Agenzia del farmaco. Solo il 19 luglio, infatti, l'Aifa ha comunicato «aggiornamenti su alcuni punti emersi dalla valutazione del rischio di insorgenza di miocardite e pericardite dopo vaccinazione con vaccini a mRrna», senza peraltro esprimere alcuna raccomandazione specifica.Nonostante questi gravi effetti collaterali, dunque, avanti tutta con le somministrazioni ai ragazzi, come dimostra il via libera rilasciato venerdì scorso dall'Ema al siero Moderna per la fascia 12-17 anni. E come confermano le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, che, senza esprimersi sui potenziali effetti avversi sui giovanissimi, per giustificare la somministrazione dei vaccini ai ragazzi, ha enfatizzato i rischi che possono correre contraendo il Covid: «Anche in questa fascia» d'età, ha detto, «ci sono casi di persone che contraggono il virus e ne derivano una situazione di gravità, come il caso della undicenne di Palermo che ha perso la vita». La quale, guarda caso, era affetta da una rara e grave patologia. Nessuno scrupolo, insomma, nello sfruttare una tragedia. Trattamento assai diverso era stato riservato a Vaxzevria, il siero di Astrazeneca finito nell'occhio del ciclone (e in Italia anche sospeso) per i sospetti casi di trombosi correlati al vaccino. Mercoledì la casa farmaceutica britannico-svedese ha diffuso un comunicato che cita uno studio pubblicato su The Lancet nel quale si dimostra, in sostanza, che le trombosi in seguito alla seconda dose si verificano con un'incidenza pari a quella dei non vaccinati. Peccato che la frittata sia ormai bella che fatta.Certo, fa specie che le segnalazioni delle infiammazioni cardiache ai più giovani siano pervenute a centinaia alle piattaforme di segnalazione delle reazioni avverse già da aprile, ma nessuna autorità regolatoria abbia preso una posizione ufficiale prima di fine giugno. E c'è anche un piccolo giallo sulla presentazione disponibile in rete redatta da Steven Anderson, direttore dell'ufficio di Biostatistica ed epidemiologia del Center for biologics evaluation and research (Cber) della Fda, che dimostra come l'eventuale verificarsi di miocarditi e pericarditi fosse noto agli esperti almeno già dallo scorso autunno. Nel filmato della riunione del comitato di esperti della Fda svoltasi il 22 ottobre 2020 disponibile su Youtube, la slide incriminata rimane inquadrata solo una frazione di secondi. Forse qualcuno voleva tenere il grande pubblico all'oscuro da questi rischi?
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)