2024-06-24
Pd e M5s complici del sistema del caporalato
Manifestazione a Latina dopo la morte del bracciante Satnam Singh, nel riquadro (Ansa)
La Schlein attacca la Bossi-Fini per far scordare gli errori della sinistra. Non solo quando è stata al governo non ha fatto nulla contro lo sfruttamento, ma grazie alla retorica pro sbarchi ha creato una massa di schiavi costretti ad accettare salari da fame.Di fronte al corpo, mutilato e senza vita, di un uomo giunto in Italia in cerca di fortuna, la sinistra che agli immigrati apre le porte senza criterio, facendoli finire tra le braccia della malavita e degli sfruttatori, che fa? Organizza manifestazioni di piazza chiedendo la modifica della legge Bossi-Fini. Ora, si dà il caso che le norme che regolano i flussi migratori nel nostro Paese portino il nome di due politici che da tempo sono fuori da giochi. Gianfranco Fini ha concluso la sua carriera nel 2013, dato che alle elezioni politiche di 11 anni fa non fu rieletto in Parlamento. Quanto al fondatore della Lega, si può dire che la sua uscita di scena è di fatto coincisa con la malattia che lo colpì nel 2004, anche se le sue dimissioni dalla segreteria del movimento risalgono a 12 anni fa. In pratica, gli addii dell’ex presidente di Alleanza nazionale e dell’uomo che per primo ha avuto l’intuizione di rappresentare la questione settentrionale datano più di un decennio fa. Nel frattempo, alla guida del Paese si sono succeduti Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte, Mario Draghi e, infine, Giorgia Meloni. In altre parole, dal 2013 a oggi, abbiamo avuto quasi dieci anni di governi di centrosinistra e solo un anno e mezzo di esecutivi di centrodestra. Dunque, visto che la tanto criticata legge Bossi-Fini è entrata in vigore nel 2004, i compagni hanno avuto molto tempo a disposizione per modificarla, eppure solo adesso, dopo la morte di Satnam Singh, sentono l’esigenza di chiedere l’abrogazione delle norme che regolano i flussi migratori. Vi chiedete perché, se la legge è così sbagliata, la sinistra si accorge solo ora della necessità di voltare pagina? La risposta è semplice: per anni il Pd e i suoi alleati hanno appoggiato un’immigrazione senza controlli, spalancando le porte del Paese a una massa di disperati disposta a lavorare a qualsiasi condizione e a qualsiasi prezzo. Invece di difendere i lavoratori, la sinistra ha difeso gli interessi degli speculatori. E ora, ipocritamente, di fronte al corpo massacrato di un uomo, abbandonato ferito e senza un braccio da un datore di lavoro privo di ogni scrupolo, invece di fare mea culpa, Elly Schlein e i suoi compagni puntano il dito contro la Bossi-Fini, come se la legge fosse responsabile di tutti i mali. Se davvero le cose stessero così, ossia se le colpe fossero della legge varata vent’anni fa, ci sarebbe da chiedersi perché nei 10 anni in cui è stata al governo la sinistra non abbia trovato il tempo per cambiarla. Chi e che cosa hanno impedito al Pd di varare una legge migliore? La realtà è che la Bossi-Fini con ciò che è successo a Latina non c’entra nulla. Ma molto c’entra la propaganda di cui la sinistra è specialista. Basta infatti ricordare le lacrime di Teresa Bellanova, ministra dell’Agricoltura ed ex bracciante agricola, che ai tempi del governo Conte 2 varò una legge contro il caporalato che, oltre alla commozione, non ha mai fermato i caporali. Dopo aver abolito la povertà, i compagni erano convinti di aver cancellato per decreto anche lo sfruttamento.Il caso di Latina invece li richiama alla realtà e dunque ecco rispolverata la battaglia contro la Bossi-Fini, perfetto diversivo per evitare di rispondere degli errori compiuti quando la sinistra era al governo, cioè in dieci degli ultimi 12 anni.Oltre a provare ad addossare le responsabilità a una legge che mai si sono impegnati a cambiare, Pd, 5 stelle e Cgil provano a nascondere anche le passioni politiche dell’uomo che ha scaricato Satnam Singh come un rifiuto nella spazzatura. I fatti sono avvenuti a Latina, in una terra più orientata a destra che a sinistra. Logico dunque gettare la croce addosso alla maggioranza che oggi guida il Paese. Peccato che dai profili social e dalle mail emerga una realtà diversa, ovvero una simpatia dell’uomo che ha gettato il braccio del migrante tra i rifiuti. Sì, il datore di lavoro senza cuore (e cervello) non milita con Fratelli d’Italia o con la Lega, ma con il Movimento 5 stelle. Sui social si trovano molti suoi post, tutti inneggianti alla compagnia cantante di Peppinello Appulo.Certo, la responsabilità penale è personale e non si trasferisce ad altri. Però almeno sinistra e grillini ci evitino le prediche e le strumentalizzazioni. Hanno contribuito ad attirare masse di disperati disposti a salari da fame e a condizioni di lavoro che rasentano la schiavitù, consegnandoli nelle mani degli sfruttatori. E ora, con dieci o vent’anni di ritardo, ci vogliono far credere che basti modificare la Bossi-Fini per risolvere i problemi. Invece, l’unico modo è fermare gli sbarchi e dire stop alla mafia dell’accoglienza. La sola che, grazie agli arrivi, ci guadagna.
L'ex amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)