2023-11-05
Cortei a Milano: «Meloni complice di crimini»
La manifestazione pro Palestina a Milano il 4 novembre (Getty Images)
Elogi del terrorismo al corteo degli antagonisti a Milano. E a Roma chiedono una Norimberga per i leader di Italia, Usa e Israele. Tutt’altro clima alla manifestazione della Lega: «Di là ci sono gli ultimi fascisti».Stessa ora: tre del pomeriggio. E stessa città: Milano. La Lega presidia largo Cairoli per Israele. Mentre, a poche decine di metri, un minaccioso corteo di antagonisti pro Palestina sfila da piazza Oberdan a Missori. Così vicini, così lontani. Ieri, sotto il plumbeo cielo meneghino, manifestavano due antitesi. Quella che condanna Hamas e quella che cavalca l’antisemitismo. Sul palco leghista c’è lo stato maggiore del partito. E mentre suona Generale di Francesco De Gregori, arriva il Capitano. «L’estremismo e il terrorismo islamico sono la piaga di questo secolo» assalta Matteo Salvini, leader del Carroccio. Poi, svelena sullo stato confusionale della sinistra: «Ma come fai una battaglia per i diritti Lgbt+ e poi difendi gli islamici? In sei Paesi al mondo condannano a morte gli omosessuali. Gaza prevede 10 anni di carcere. Questa piazza chiede rispetto dei diritti umani e civili: a Milano, a Gaza, e Tel Aviv». C’è anche Alon Bar, ambasciatore israeliano in Italia: «Questa solidarietà ci ha profondamente commosso e vi chiediamo di continuare a sostenerci con forza» dice riferendosi al governo italiano. Mentre il vicepremier esecra l’attiguo corteo: «Qui vicino c’è un’altra manifestazione di cosiddetti antirazzisti che stanno attaccando Israele, definito “Stato terrorista”. Gli ultimi fascisti rimasti sono quelli che stanno sfilando per Milano, nostalgici dell’odio e della paura». Ed eccoli lì: a Porta Venezia, pronti a sfilare per le vie della città. Sono quattromila, con una ragguardevole pattuglia di antagonisti. Beppe Sala, sindaco di Milano, si dice «preoccupato». Forze dell’ordine in allerta. C’è un maxi cordone di agenti. I partecipanti sventolano bandiere con falce e martello assieme a quelle palestinesi. L’antifona viene chiarita immediatamente. Tra i ribaldi, in coda al corteo, spunta un cartello a sostegno dei terroristi. Sfondo rosso, scritte gialle: «Con Hamas, le brigate Ezzedin Al Qassam e il popolo palestinese per la liberazione della Palestina». Gli autori sono militanti del Partito marxista-leninista italiano. Avvicinati dai cronisti, informano: «Hamas rappresenta l’unica vera resistenza per la Palestina e anti-imperialista. Ecco perché siamo con loro». In serata Valter Boscarello, portavoce di Milano Antifascista, Antirazzista, Meticcia e Solidale e organizzatore della manifestazione, prenderà le distanze: «Sono degli idioti, ci dissociamo da quel cartello». Accanto agli aspiranti rivoluzionari, ci sono altri sedicenti militanti: della corrente umanista socialista La Comune, stavolta. Distribuiscono volantini che intimano: «Libertà subito per gli ostaggi prigionieri di Hamas, stop immediato al massacro di donne bambini e uomini da parte dell’esercito israeliano». Dal furgoncino che apre il corteo un rappresentate della comunità palestinese inneggia alla rivolta: «L’occupante è un’offesa e va fermato anche con la lotta armata». E poi ci sono i cori brutali. «Palestina libera, Israele via via». «A morte i sionisti». «Israele fascista, Stato terrorista». L’urlo che s’alza davanti alla prefettura di Milano è un altro improperio destinato a diventare un super classico: «Meloni assassina».In rappresentanza dell’ultrasinistra si unisce alla compagnia pure il temerario Onorio Rosati, consigliere regionale lombardo dell’Alleanza Verdi-Sinistra: «Sono in piazza per i diritti del popolo palestinese, causa per la quale mi batto senza il timore di essere accusato di essere pro Hamas». Non ci sono violenze sconsiderate, ma una ragguardevole carica intimidatoria. Arrivati davanti alla sede di Confindustria, in via Albricci, i manifestanti bruciano vestiti e borse, «contro quelle aziende che finanziano la guerra e il commercio di armi». Intemerata che segue quella della scorsa settimana, al Circo Massimo di Roma: durante un’adunata promossa dalla comunità palestinese due svalvolati s’erano arrampicati sul muro di cinta della Fao per strappare la bandiera di Israele. Ma è l’ultima tappa, in piazza Missori, quella più coreografica e deleteria del corteo che ha paralizzato ieri il centro di Milano. Dal furgone in testa alla sfilata, viene proiettata su un palazzo una scritta contro la premier italiana: «Giorgia Meloni complice dei crimini di guerra contro la popolazione palestinese». Nel video appaiono anche il presidente degli Usa, Joe Biden, e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. La breve proiezione si chiude con una scritta: «Palestina libera dal colonialismo israeliano e dalla complicità occidentale». Lo stesso, iperpoliticizzato, copione va in scena per le vie di Roma, nel contestuale corteo pro-Palestina di piazza Vittorio, zeppo di studenti e centri sociali. Tra gli striscioni esibiti dagli indomiti ne spicca uno, che sollecita il farneticante paragone storico: «Una nuova Norimberga per i crimini dell’Occidente in Palestina». Pure in questo caso, come nel video di chiusura della manifestazione milanese, compaiono ancora i volti di Meloni, Biden e Netanyahu. Il delirante accostamento è al processo del 1945, contro i gerarchi Terzo Reich. Cioè: israeliani e filo israeliani accusati ancora d’esser nazisti. A perfetta riprova del cortocircuito.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.